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giovedì 25 gennaio 2018

MOUSSE AL CIOCCOLATO E ALLE CILIEGIE IN 5 MINUTI (J. OLIVER)

 


 

Questa ricetta nasce sotto il segno del 5.
5 ingredienti
5 minuti per prepararla
5 secondi per mangiarla, come si può facilmente evincere dalla foto. 

In pratica, la si fa e la si mangia, senza bisogno di farla assestare in frigo, come la maggior parte delle mousse che si rispettino. Senza per questo perdere lo stato di "mousse che si rispetti", nonchè il lusinghiero giudizio della sottoscritta e del di lei marito. 

La ricetta è allo Starbooks

 

martedì 12 gennaio 2016

CESTINI DI LENTICCHIE CON MOUSSE DI MORTADELLA




Singapore, martedì 12 gennaio
GN della Mortadella
Settimana del Maiale

Il primo grande lampo di genio del 2016, che ha illuminato le tenebre cerebrali della sottoscritta, è aver capito che l'unico modo per sopravvivere alla metropoli della giungla è vivere come un'Inglese.
Bella scoperta- diranno tutti quelli che mi conoscono: lo sono inside dalla nascita, stronzaggine compresa, c'era bisogno di arrivare a Singapore per capirlo?
Peggio ancora- è la risposta:ci ho messo un anno a rendermene conto. 
Ed è anche per questo che, ad illuminazione avvenuta, ho deciso di recuperare il tempo perduto, fiondandomi a pesce sulla cosa più British dell'universo mondo
Che non è né una collezione di improbabili cappellini in tinta pastello, né una fornitura di patatine fritte aromatizzate alla panna acida&alla cipolla e neppure 10 metri quadri  di moquette idrorepellente per il bagno. 
Nossignori.
La "cosa-più-inglese-del-mondo" è cantare in un coro.
E quindi, da stasera, la Van Pel canta.
Tutte arie d'opera italiana, tutte intonate con gli accenti che solo chi è nato in terra d'Albione sa modulare.
Quando si dice un programma da urlo.
Mi sento come la moglie dell'ispettore Barnaby.
E d'altronde...
La guida a sinistra, c'è.
I bus a due piani,pure.
I cottage, ci sono.
Le piogge, finora, ad abundantiam.
E per i cadaveri, datemi tempo: scaldo l'ugola- e poi vi aggiorno :-)

E già che di "voci" si parla, oggi la GN della Mortadella di Bologna, celebrata con tutte le fanfare che merita dal Calendario del Cibo- AIFB, ha come ambasciatrice la bolognese del mio cuore, Francesca Carloni, del blog Burro e Zucchero. Il suo articolo è quanto di più completo & scorrevole si possa leggere in materia, per cui se amate questo prodotto e/o se volete saperne di più, è qui che dovete andare.
Io partecipo con una vecchia ricetta, delle tante che dovrei ripubblicare su questo blog, preparata per un capodanno e rifatta, di tanto in tanto, in qualche cena invernale. Più facile a farsi che a dirsi e un po' lunga da scriversi,, per cui bando alle ciance e cominciamo


CESTINI DI LENTICCHIE CON MOUSSE DI MORTADELLA

per 24 cestini
200 g di lenticchie lessate
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

2 rametti di rosmarino
la punta di un cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale e pepe
1 uovo


In una padella, insaporite le lenticchie in olio, rosmarino e una punta di concentrato di pomodoro, stemperata in mezzo bicchiere di brodo o di acqua caldi. Lasciate evaporare tutto il liquido, salare, pepare e far rafreddare completamente.
Dopodichè, unitee l'uovo e amalgamare bene il tutto

per preparare i cestini

Per fare i cestini, sono indispensabili 24 pirottini piccoli e una teglia da mini muffins. Io ho qualcosa di molto simile a questa
image from here

Accendete il forno a 180°C, modalità statica

Sistemate un pirottino in ogni cavità dello stampo

Versatelo nel pirottino un cucchiaino di lenticchie e, col dorso del cucchiaino, fatelo aderire ai bordi del pirottino, dandogli l forma di un cestino ( e con questo, ho esaurito tutti i diminutivi della giornata...). Cercate di dargli la forma che vedete nella foto: nè i bordi nè il fondo devono essere troppo sottili.

Infornate per un quarto d'ora e lasciate intiepidire per una decina di minuti.

Poi, estraete i cestini, lasciandoli nei loro pirottini. 

Quando si saranno perfettamente raffreddati, potrete staccarli, facendo un minimo di attenzione a non romperli. Non è un'operazione difficile: l'importante è che siano a temperatura ambiente.

I cestini vanno preparati con un po' d'anticipo: non troppo, perchè il rischio è che si asciughino e perdano in morbidezza. L'ideale sarebbe 2-3 ore prima, ma anche la mattina per la sera. In questo caso, però, conservateli in frigorifero, protetti con pellicola trasparente. 

Nel frattempo, preparate la mousse di mortadella

150 g mortadella di Bologna
100 g mascarpone
50 g burro pomata
50 ml di panna fresca liquida non montata
sale

Tritate finissima la mortadella.
Montate con le fruste elettriche, in una terrina, il Mascarpone con la panna e il burro, fino ad ottenere un composto spumoso.
Amalgamatevi con una spatola la mortadella tritata
Regolate di sale
Coprite con pellicola trasparente e tenete in frigo fino al momento dell'uso.
Lasciatela a temperatura ambiente per mezz'ora, prima di utilizzarla e, se vi pare il caso, montatela ancora un po' mescolando vigorosamente con una frusta a mano oppure con le fruste elettriche. 

Assemblaggio
Dopo aver rimontato la mousse, mettetela in una tasca da pasticcere (la scelta della bocchetta è libera) e riempite la cavità dei cestini. Decorate a piacere, con mostarda o pistacchi e disponete sul piatto da portata.

Se dovete farcire grandi quantità e giocoforza dovete portarvi avanti col lavoro, potete stabilizzare la mousse con la gelatina.
Si sciolgono 2 g di colla di pesce, precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata, in poca panna, portata quasi al punto di bollore. Poi, con il solito procedimento del freddo nel caldo, si aggiunge qualche cucchiaio di mousse alla panna e si amalgama bene: in questo modo, si evitano choc termici e la colla di pesce non si raggruma. Dopodichè, si unisce tutto il resto della mousse, si mescola bene e si mette in frigo. Al momento dell'utilizzo, la si spatola bene, in modo da restituirle morbidezza, e poi si procede all'assemblaggio. In questo modo, potete farcire con anticipo i vostri cestini e tenerli anche fuori dal frigo per qualche tempo, certi che "reggeranno"

- per quanto riguarda l'assemblaggio, invece, lo si può fare anche due ore prima dell'arrivo degli ospiti.  Mettete la mousse in una tasca da pasticcere, bocchetta liscia o zigrinata, come preferite e riempite le cavità dei cestini. Decorate a piacere, con mostarda o con pistacchi e disponete sul piatto da portata


L'occasione buona
- sono un must nei menu di Natale e Capodanno, ma non sfigurano nei buffet d'inverno o d'autunno. Potete sostituire alla mostarda dei pistacchi tritati, che con la mortadella si sposno perfettamente

Quante prepararne
Anche se van giù come ciliegie, sono piuttosto pesanti. Se le servite come semplice aperitivo, a precedere un pranzo completo, non più di due a testa. 
se invece fanno parte di un buffet più ricco, da un minimo di un pezzo e mezzo a un massimo di due pezzi. 
per esempio, in un buffet per 24 persone, d un minimo di 36 a un massimo di 48. 
Per eseperienza, nelle cene in casa mi attesto sempre sui "valori minimi"; nei buffet, sui massimi.

Quanto costano?
Relativamente poco: le lenticchie sono un cibo povero e potete trovare una buona mortadella a prezzi ragionevolissimi. Tenendoci "larghi", potrebbero essere 5 euro in tutto, che diviso 24 fa poco più di 0.20 cent. a pezzo. 
La "porca figura", ovviamente, non ha prezzo...

giovedì 20 maggio 2010

Torta Mousse ai Tre Cioccolati- and the Creatura's List


di Alessandra

torta mousse


Sabato prossimo, a casa nostra, la creatura festeggia il suo quindicesimo compleanno.
Il che, tradotto in termini organizzativi, significa che fra grosso modo una sessantina di ore, io avrò la casa piena di adolescenti inquieti, con annessi e connessi su cui preferisco non soffermarmi. Almeno per ora.

Al momento, infatti, la principale fonte della mia inquietudine è il numero dei partecipanti. Perchè, a grosso modo una sessantina di ore dall'inizio dell'Evento, la lista degli invitati suona grosso modo così:

1. la IV A, quasi tutta
2. la V D , non tutta
3. qualcuno della III L
4. e poi tutti gli altri.

Va da sè che le abbia provate tutte, ma invano. Alle ore 7.30 del 20 maggio, l'unico successo degno di questo nome è che avrò una lista nominale. Quando, non è dato saperlo, ma l'avrò. E comunque, sia chiaro, le mie sono preoccupazioni inutili, in confronto alle sue, visto che al già greve carico del "sono brutta- sono triste-sono troppo magra-sono troppo grassa" si è aggiunto il turbamento più atroce di tutti: e cioè il terrore che sua madre voglia rovinarle la festa, ostinandosi a cucinare, anzichè comprando patatine, popcorn e salatini, "come fanno tutti".
Pare che una festa dei 15 anni con un buffet preparato dalla mamma sia in cima alla hit delle Cause del Pubblico Ludibrio. E questo anche se la metà degli invitati gozzoviglia beatamente da anni nella mia cucina e se almeno un terzo degli stessi ha goduto di teglie di muffins al triplo cioccolato infornati alle 4 del mattino o di colazioni che "finchè non ho fatto fuori l'ultima briciola di 'sta torta, col cavolo che dici a mia madre di venirmi a prendere".
Però, per la festa, non va bene.
E quindi, son qui che sto lambiccandomi il cervello con una lista della spesa che neanche festeggiassimo la Barbie e le sue amiche, da tanto alta è la percentuale di plastica, scervellandomi su cosa comprare che non sia per lei fonte di assoluta vergogna (i cipster, per esempio: ai miei tempi erano da orgasmo multiplo, ma adesso????) e, soprattutto, organizzando la spesa tre quartieri più in là, nel timore di essere riconosciuta.
Una concessione, però, mi è stata fatta. Perchè, a discapito delle mode e del gruppo e di tutto quanto fa "famolo uguale", c'è una mia creazione culinaria che oltrepassa i confini di casa nostra, abbatte le barriere del pregiudizio, travolge l'in and out, riconcilia lo yin e lo yan, mette d'accordo tutti, insomma. I miei insuperabili, incomparabili, ineguagliabili salatini ai wursteln. "quelli lì, falli, mamma, che ti riescono bene..."


(La torta che vedete qui sotto è stata quella con cui si sono festeggiati i 15 anni della creatura in famiglia. Che, ovviamente, mi è stata imposta dalla figlia che, altrettanto ovviamente, l'ha benedetta con una ditata ancor prima che la si tagliasse (foto sopra). E ha preteso che non si facessero foto al dolce, "almeno il giorno del mio compleanno!" E guai, dico guai, ad offrirne una fetta a qualcuno, senza il suo benestare. Però, evidentemente, le feste con i genitori sono vintage- e quindi, ci sta di essere al settimo cielo quando si sfasciano i regali, di ridere tutto il santo giorno perchè si hanno quindici anni e, soprattutto, di farsi fuori un'intera torta ai tre cioccolati, incuranti dei brufoli e di quello che diranno a scuola. Sabato torneremo trendy, con pop corn, patatine e languore, nello stomaco e sul viso. Ma per un giorno, ce la siamo goduta...)



torta mousse

per il biscuit
(ricetta della base del fraisier)


4 uova non separate
120 g di farina
140 g di zucchero
40 g di burro fuso


Accendete il forno a 220 gradi (210 se in modalità ventilata)
In una bastardella mettete le uova e lo zucchero e, con le fruste elettriche, inizate a montare. Dopo circa cinque minuti, proseguite l'operazione a bagno maria, fino a quando le uova non triplicano di volume e diventano bianche e spumose. Togliete dal fuoco e aggiungete la farina, incorporandola con una spatola. In ultimo, il burro fuso tiepido.
Prendete una teglia da biscotti e rivestitela con un foglio di carta da forno.
Versate il composto per il biscuit sulla teglia e, con l'aiuto di una spatola, lavorando delicatamente perchè non si smonti, stendetelo per tutto il perimetro della teglia.
Infornate per 4 minuti
Appena sfornato. copritelo con un canovaccio pulito e rovesciatelo sul piano di lavoro, in modo che la parte coperta dalla carta da forno resti sopra. Togliete delicatamente la carta da forno, eventualmente bagnandola con una spugnetta umida per staccarla meglio

Prendete il piatto da portata e ricopritelo con un foglio di carta da forno, in modo che sbordi di circa 5 cm da due lati opposti. Tagiate a metà questo foglio e disponetelo di nuovo sul piatto da portata, leggermente sovrapposto. Questo trucco serve per evitare di sporcare il piatto.
Con un anello da pasticceria, ritagliate un cerchio della misura esatta del diametro dell'anello, a seconda di quanto volete che il dolce sia grande. Per le dosi della mousse, siamo intorno ai 24 cm

per la mousse al cioccolato fondente

1o0 g di buon cioccolato fondente
3 cucchiai di zucchero
2 chiare d'uovo
1 foglio di colla di pesce
250 ml di panna

per la mousse al cioccolato al latte
140 g di cioccolato al latte
2 chiare d'uovo
1 foglio di colla di pesce
250 ml di panna

per la mousse al cioccolato bianco
140 g di cioccolato bianco
25 g di burro
2 chiare d'uovo
250 ml di panna

per la mousse al cioccolato, seguite il procedimento, come descritto qui
per la mousse al cioccolato al latte, fate fondere il cioccolato a bagno maria e fatelo raffreddare mescolando bene con una spatola: deve rimanere fluido.
Fate sciogliere la colla di pesce in pochissima panna liquida, scaldata sul fornello e aggiungetela al cioccolato, sempre mescolando. Quando è bene amalgamata, aggiungete la panna montata e, alla fine, gli albumi montati a neve

per la mousse al cioccolato bianco:
fate fondere il cioccolato bianco a bagnomaria, con una noce di burro.
Perchè? Non lo so. Però, ho notato che, se aggiungo un po' di burro, il cioccolato bianco sciolto non mi si divide mai, cosa che invece ogni tanto capita se non lo metto. Le difficoltà della lavorazione di questo tipo di cioccolato dipendono dalla maggior percentuale di burro di cacao, per cui non è semplicissimo da sciogliere, temperare etc etc. Da quando metto il burro, però, mi sono semplificata la vita.
Procedere come per la mousse al cioccolato al latte

Assemblaggio del dolce:
Ritagliare un cerchio dal biscuit delle stesse dimensioni dell'anello da pasticcere e posizionatelo sul piatto da portata, meglio se con della carta da forno sotto (v. sopra). Riposizionare l'anello sul biscuit, in modo da non lasciare spasi vuoti sul fondo. Stendere il primo strato di mousse al cioccolato fondente e mettere in frigo per un'ora.
Dopo un'ora, aggiungere la mousse al cioccolato al latte e poi far riposare in frigo.
dopo un'altra ora, aggiungere la mousse al cioccolato bianco e lasciare in frigo per almeno tre ore.
Per servire, togliere l'anello e decorare la superficie a piacere

La torta della foto ha due soli strati e le decorazioni fatte con la mousse al cioccolato al latte, per il semplice motivo che mi mancava il tempo materiale per soddisfare in pieno alla richiesta della festeggiata. Il core de mamma ha ceduto di fronte al diktat della ricetta, che vuole i tre cioccolati uno in cima all'altro.
Per quanto riguarda la tempistica, il riposo in frigo è fondamentale; nei tempi di riposo, si prepara la mousse successiva che si versa semplicemente sopra l'altra. Ricordatevi di livellare subito la superficie, perchè dopo è troppo tardi.

Non è il caso di bagnare il biscuit, perchè la mousse è molto umida. Se proprio dovete, usate uno sciroppo al rum oppure al cointreau.
Classicissima porca figura, of course...
Buon Appetito
Alessandra

giovedì 22 aprile 2010

lo famo normale??? mousse al cioccolato

di Alessandra
mousse al cioccolato
Mia mamma ha sempre raccontato che, quando io e mia sorella eravamo piccole, in occasione di un Natale avevamo ricevuto così tanti regali che lei e mio papà ne avevano fatto due file che, dai piedi dei nostri lettini , si snodavano per tutta la casa, fino ad arrivare a sotto l'albero. Tempo due ore, giocavamo con le scatole, i giocattoli dimenticati chissà dove, sotto gli sguardi attoniti dei nostri genitori a cui , come ebbero a dire infinite volte da allora, "avevamo voluto dir loro qualcosa". Che cosa, non l'ho ancora capito adesso, ma siccome non mi andava di rovinare l'effetto finale della narrazione, mi son sempre tenuta 'sti dubbi per me, godendomi il superfluo dei Natali successivi (Pasque, compleanni e onomastici inclusi)
Ieri pomeriggio, sono andata a far la spesa. Il frigo piangeva, la dispensa non era messa meglio, avevo pure un'ora libera, insomma, le condizioni per scatenare la "fudblogga"che c'è in me c'erano tutte. E così, ho iniziato a curiosare fra tutti i banchi, sfogliando mentalmente archivi e sacti testi, in attesa della folgorazione, avvenuta nientemeno che davanti a una montagna di patate novelle. Che, a casa mia, vogliono dire roast beef all'inglese. E così, in vile spregio della fava tonka e del grano arso, la cena di ieri è stata la roba più normale che mai abbia prodotto in questi ultimi anni- e meno che mai da quando ho il blog.
Non solo hanno mangiato tutto, senza storie- ma hanno anche lanciato spontanei peana verso il cielo: questa cottura della carne è perfetta (20 minuti a 200 gradi), queste patatine sono la fine del mondo (dritte in teglia, olio burro timo e sale), faccio un po' di puccetta con quest'ottimo pane (bianco) in ques'ottima salsina (il sugo naturale del roast beef). In più, ho riordinato la cucina nel tempo record di 5 minuti, senza neppure bisoogno di lavare per terra. Che anche a me, si voglia insegnare qualcosa??????
MOUSSE AL CIOCCOLATO
(senza tuorli)

mousse al cioccolato

da Cioccolato- Le Cordon Bleu
per 6 persone
140 g di buon cioccolato fondente
3 cucchiai di zucchero
2 chiare d'uovo
1 foglio e mezzo di colla di pesce
1 cucchiaio di caffè istantaneo
500 ml di panna

Due o tre cose sugli ingredienti
Per "buon cioccolato fondente" a casa mia si intende un cioccolato con una percentuale di 70-max 72%di cacao. Non al di sotto.
Il caffè è facoltativo: a noi non piace, quindi o la prepariamo liscia, oppure con del liquore (Cointreau, Whisky, meno spesso Rhum). Nulla vi vieta di aromatizzarla come volete, anche con le spezie (pepe bianco e cardamomo su tutte)
la gelatina si può omettere. Io la uso solo se la mousse mi serve per farcire qualche torta: in quel caso, ho bisogno di consistenze più stabili: altrimenti, no.
Gli albumi: anche tre e sempre montati con il metodo della meringa italiana

Metto il mio procedimento, con tante scuse a Monsieur Le Cordon Bleu
Con i 3 cucchiai di zucchero, preparo uno sciroppo: grosso modo con 100 ml d'acqua e faccio addensare. E' importante che sia ben denso, perchè sennò gli albumi si smontano
In contemporanea, sciolgo il cioccolato a bagnomaria
Poi monto la panna, che incorporo, a cucchiaiate, al cioccolato fuso, facendo attenzione a che non smonti
Monto benissimo gli albumi e poi, sempre montando, aggiungo lo sciroppo leggermente intiepidito, fino ad avere una meringa lucida. di nuovo, incorporo alla mousse.
Se devo aggiungere la gelatina, la faccio sciogliere in due cucchiai di panna liquida: lascio raffreddare e poi aggiungo al cioccolato fuso, mescolando bene.
Se uso un liquore per aromatizzare, uso quello come liquido per sciogliere la colla di pesce.
Qualche ora di riposo in frigo- ed è pronta
ciao
Ale

venerdì 15 gennaio 2010

Mousse ai tre peperoni



mousse ai tre peperoni

Di questi tempi, se vedete un tipo vestito di bianco che pontifica, potete star certi che non è il Papa, ma uno chef. Con la piccola differenza che, magari, quello che dice il Papa è sottoposto a vagli critici di ogni genere, mentre quello che dicono o fanno gli chef no.
Quindi, per non essere da meno dei tanti seguaci osannanti, ho dato anch'io la mia prova di fede e ho obbedito agli ordini, laddove mi si è chiesto di frullare insieme al peperone verde il foglio intero di colla di pesce.
Ergo, se mai vi doveste chiedere che fine ha fatto il peperone verde in una mousse che si annuncia come tricolore, ma in verità è più che altro gialla e rossa, cercatelo in Via della Rumenta: insieme ai filamenti bianchi, ai suoi semini - e al dvd dell'ultimo guru internazionale della cucina....

giovedì 6 agosto 2009

mousse di avocado con anguria e fragole



DSC_3117

Premesso che sull'argomento non mi sono ancora fatta un'opinione chiara, se oggi qualcuno dovesse chiedermi che cosa vorrei fare da grande, penso che risponderei senza esitare che vorrei diventare la Nigella. E questo, sostanzialmente, per tre motivi
1. per poter essere considerata una icona sexy, nonostante un cinque -sei chili di più, e pure mal distribuiti, alla faccia delle mie diete del lunedì mattina, delle camicie over size e dei calci alla bilancia con cui inizio ogni giornata, da qualche anno a questa parte.
2. per non dover lavare montagne di cucchiai- cucchiaini- cucchiai di legno et forchette, ogni volta che cucino, ed essere invece libera di ficcare un dito dentro creme, spume e manicaretti vari e ficcarmelo per giunta in bocca, al fine di assaporare fino in fondo il gusto di quello che c'è sopra e non per tamponare i danni dell'ustione di terzo grado perché per la miseria, mi son distratta un attimo e ho messo l'indice nel minestrone bollente
3. per percepire sonori ingaggi per preparare cose che a casa mia sarebbero accolti da risatine di scherno, sopracciglia alzate e commenti sarcastici ( " non dire che sono schifezze, Carola: è cucina da blog") per poi essere travolti da inviti più o meno benevoli a tornare rapidamente sulla retta via della cena come si deve (con un primo, un secondo e un dolce- e pure nei piatti)
Oggi, però, le mie aspettative hanno ricevuto un duro colpo, in seguito al quale penso che le mie possibilità di diventare Lei si siano azzerate di colpo, senza possibilità di risorgere, in nessun modo.
Perché, vedete, ieri ho fatto indigestione. Di gelato. Ma, prima che scatti la solidal catena dell'"eddai, e cosa vuoi che sia e se non lo mangi ad agosto, il gelato, quand'è che lo vuoi mangiare", sappiate che la vivanda incriminata è il residuato bellico di non so quale marca industriale che giaceva dimenticato al settimo strato del freezer e che ho fatto fuori in seguito all'insorgere di un certo languorino, che al confronto Gargantua e Pantagruel sembrano le signorine vittoriane di qualche post fa. E mentre mi ingozzavo, pensavo che faceva proprio schifo, con quel retrogusto di plastica d'antan che probabilmente risaliva all'epoca dell'acquisto e che, negli anni, non era migliorato per niente. Mezz'ora dopo, quella che faceva proprio schifo ero io: colorito verdastro, sudori freddi, occhi aperti a fase alterne, pezzuola in fronte e metaforico registro dei Santi in mano, che guai a saltarne uno, nella trafila dei fioretti, che "giuro-giuro-giuro che se passo la notte MAI PIU'" e amenità del genere, su cui sorvolo, per decenza. ma che devono aver sortito i loro effetti perché, nel giro di qualche ora, mi è apparsa niente meno che Lei .In diretta dalla sua cucina immacolata, con le unghie laccate, la cofana perfetta, i figli servizievoli, il pollo sfrigolante e tutto quanto fa NigellaLawson, magliettina aderente compresa. La quale, con un sorriso indulgente, mi ha ricompensato della mia devozione, ammettendo che, talvolta, anche lei è umana e che sì, ogni tanto, anche lei, ha un languorino. E, quando ciò avviene, però, anziché avventarsi sul gelato dell'altr'anno si prepara una leggera zuppetta di piselli e pesto, che poi si porta dietro, nella gavetta firmata, e si beve beata al parco, in coda a far la spesa e, udite udite, pure sull'autobus.
Ed è lì che ho capito che non ce la potrò mai fare: perché anche se resistessi la mezz'ora che a me serve per preparare la zuppa, se avessi il pesto sempre pronto in frigo, se avessi l'acqua che mi esce bollente dalle pentole esattamente come ha lei, mi ci vedete a placarmi il languorino, bevendo dal thermos, mentre traballo sulla piattaforma dell'autobus? E soprattutto: ce li vedete i passeggeri , quelli che aspettano alla fermata, l'autista (!!!) a tollerare senza colpo ferire di avere come compagna di viaggio una che, sul più bello, si apre una bottiglia piena di una roba verde e puzzolente e se ne beve una bella tazza, magari senza neanche offrirne un po'????
Meglio, molto meglio, confortarci con la macedonia qua sotto, che avrà un che di nigelliano nella semplicità dell'esecuzione e nell'estro degli accostamenti, ma che non è trasportabile in nessun thermos, non si beve alla fermata dell'autobus e placa il languorino senza passare per forza sul cadavere della tua reputazione, poca o tanta che ti sia rimasta...
E poi, comunque, io da grande voglio fare Martha Stiuart, altro che....

MOUSSE DI AVOCADO CON ANGURIA E FRAGOLE

MOUSSE DI AVOCADO


A scanso di equivoci, non è che i postumi dell'indigestione prevedano che si confondano le fragole con i lamponi:è che quelli, oggi, aveva Cartier- ma le fragole ci stanno meglio, senza alcun dubbio

per 4 persone
1 avocado maturo
200 g di panna montata
1 limone
4 palline di polpa di anguria fresca
1 cestino di fragole
foglioline di menta per decorare

Tagliare in due l'avocado, scavarne la polpa con un cucchiaino, spremervi sopra il limone e schiacciarla bene con una forchetta. Aggiungere la panna ad un cucchiaio per volta, avendo cura di non smontare il composto. Aggiustare di sale
Comporre le coppe come nella foto, con uno o due cucchiai di mousse all'avocado e la frutta. Decorare con foglioline di menta e servire
Buon appetito
ale