Se, come me, avete visto tutti i colori dell'hummus
Vi siete trasformati in un ammazza-vampiri a suon di sperimentare sullo Tzatziki
Avete finalmente fatto conoscenza con i Vigili del Fuoco di Singapore- e
hai voglia a spiegargli che un'affumicatura perfetta val bene un
allarme antincendio, se solo sentiste che Babaganoush che è venuto fuori
E avete pure annuito convinti, di fronte al Controversial Pea Guacamole
Allora e solo allora siete pronti per il passo successivo, ossia un
tuffo nelle inifinite sfumature della salsa più seducente di tutta la
cucina mediorientale: il Muhammara.
Gli Occidentali che lo conoscono, sono per lo più debitori al solito
Ottolenghi che ne ha pubblicato una sua versione sul The Guardian. Io
sono fra le eccezioni, visto che a farmelo assaggiare per la prima volta
è stata Eleonora, preparandolo da zero, melassa di melagrana inclusa- e
da allora è stata la fine.
Mia e di tutte le amiche di Singapore, per le quali ormai sono "quella
del muhammara" che ha quasi soppiantato la focaccia e i baci di dama da
tanto ne vanno pazze. C'entra di sicuro l'assenza di carboidrati, ma
credetemi, carbs o no carbs, questa salsa è una bontà assoluta.
L'originale è a base di peperoni rossi, melassa di melograno e noci
mentre la ricetta di Melissa Clark introduce la prima variante sinora
conosciuta, con l'aggiunta delle carote e la sostituzione della melassa
con il cumino.
Potevo resistere?
La risposta è qui