la prima parte è qui.
E se l'avete letta, potrete aver dedotto che la sottoscritta, rosa dalla gelosia e preoccupata per gli attentati alla stabilità matrimoniale, da allora in poi non abbia fatto altro che programmarsi la vita sull'agenda lavorativa del marito, perchè maniman quello parte da solo e ommioddio.
Tutto sbagliato, neanche a dirlo.
Perchè, come scrivevo giusto in quel post, non è che uno la gelosia se la possa inventare.
Se non ce l'hai, non ce l'hai.
Per cui, finisci per archiviare le informazioni alla voce "consigli della nonna", un po' come fasciare l'avanzo di melone con la pellicola in stile mummia, prima di metterlo in frigo, se non vuoi che tutto abbia lo stesso sapore in secula seculorum o portarti dietro le calze di ricambio, nell'eventualità che ti si smaglino.
Che poi io non faccia nè l'una nè l'altra cosa, è un dato di fatto.
Chiedete un po' all'ultimo invitato a cena, che ha cercato il melone nel risotto invano, fino alla fine (era nel retrogusto del Parmigiano, ma non ho osato dirglielo) o alla mia segretaria, alla quale ho prosciugato le scorte di collant, autoreggenti, gambaletti e pazienza?
Quindi, come potevo ricordarmi che sarei dovuta andare a Singapore, solo perchè mia nonna avrebbe fatto così?
O meglio. Quando il marito, a giugno, aveva annunciato che alla fine di ottobre avrebbe partecipato ad una conferenza laggiù, ero stata prontissima a dirgli vengo anch'io-e non solo perchè nella mia mappatura delle escort, su Singapore lampeggiavano più lucine che sulla Madonna di Pompei in processione. Ma perchè era una meta piena di fascino, che aveva popolato i miei sogni di bambina e urtato le mie orecchie di ragazzina ("Singapore, vado a Singapore..." è stato il tormentone di una bella fetta della mia infanzia-e poi uno si chiede com'è che sia venuta fuori così, per dire...)
solo che, da lì a ricordarmelo, ce ne voleva: ci andavo volentieri ma, per una ragione o per l'altra, mi dimenticavo di avere questo viaggio in programma.
E mi dimenticavo così volentieri che, all'alba dell'antivigilia della partenza....
"Giulio..?"
"mmmhhhh...."
"Giulio, sei sveglio?"
"No"
"Giulio, che razza di passaporto ci vuole, per andare a singapore?"
"Che cavolo di domande fai, Ale... ci vuole il passaporto normale, quello che usi di solito, su... va benissimo quello-e lasciami dormire..."
"Va benissimo anche se è scaduto?"
Immaginatevi la scena- o forse no,meglio che ve la risparmi.
Vi dico solo che, nel giro di dieci minuti, avevo già svegliato tutti gli amici e gli amici degli amici, all'affannosa ricerca di un contatto in Polizia, "perchè ho il passaporto scaduto e l'aereo che parte dopodomani".
Ovviamente, più che sonore risate, in cambio, non avevo ottenuto.
E così, alle 9 di quella stessa mattina, varcavo la porta della Questura, armata di moduli, bollettini e ogni tipo di documento di identità che mi fosse riuscito di trovare, dall'infame libretto bordeaux che aveva avuto l'ardire di scadere senza avvisarmi al diploma di prima della classe di quinta elementare.
Avevo anche fatto una doccia, veloce come un fulmine, lasciando che l'umidità del post alluvione autunnale provvedesse alla piega dei miei capelli e, neanche a dirlo, non avevo avuto il tempo di mettere le lenti a conttato: il risultato era una specie di erinni, spettinata e con gli occhiali in punta di naso (di solito, li uso come fermacapelli e il risultato è quello lì), che io archivierei nei reati contro la morale e il pubblico decoro, mentre per mia figlia fa tanto "intellettuale di sinistra".
E visto che urgeva una strategia, per muovere a compassione il poliziotto allo sportello, ho deciso di usare quella.
"...lo so, lo so, lo so, sono imperdonabilmente distratta. Ma l'impegno per cui devo partire è così serio che mi ha assorbito tutte le energie, guardi.."
"Cosa deve andare a fare?"
"..ehm... una specie di... di missione, ecco... democratica, ecco sì.. una missione democratica, per portare i nostri valori nel mon..."
" E dove è che deve andare, in missione democratica?"
".... ecco... a Singapore..."
"A Singapore? la missione democratica a Singapore? Antonio, vieni un po' qui a sentire la signora, che va in missione democratica a Sing..."
Ok, finiamola qui.
"Mio marito mi ammazza"
"Questa va già meglio. ci vediamo alle due"
Mentre con voi, invece,ci vediamo nei prossimi giorni, per l'ultima puntata...