"Avrei voglia della Tatin di mia madre", disse il figlio della migliore creatrice di Tatin dell'universo mondo.
Che- solitoculo- è mio marito.
Quello che "la mamma lo fa meglio" a prescindere, figuriamoci quando lo fa per davvero.
L'unica, in questi casi, è trasformarsi in una statua di sale, lasciare che passi l'attimo e introdurre velocemente un altro argomento. E' una tecnica collaudata e vi assicuro se funziona, almeno quando non c'è la creatura nei paraggi.
La quale odia le mele, odia la tatin, è perennemente a dieta ma, per combinazione, torna dalla corsa serale con 5 mele rosse.
"Per la Tatin", aggiunge, nel caso non avessi recepito il messaggio.
Io però ho pronto il piano B- e cioè la matematica impossibilità di fare la spesa a Singapore tornando a casa con tutto quello che ti serve.
La regola che vige sovrana nella mia nuova patria, infatti, è che, eccezion fatta per gli instant noodles, non troverai mai tutti gli ingredienti nello stesso posto.
Ogni volta ci tocca pianificare, con carte geografiche e calendari alla mano- e magari anche rosari perché, naturalmente, c'è sempre il rischio che quando arrivi sul posto quello che cerchi non ci sia.
Rischio che si trasforma in matematica certezza in tempi di Covid.
Per cui le mele ci sono, ma la sfoglia arriva solo una settimana dopo.
Cioè ieri, per la precisione.
Assieme alla rinnovata richiesta di Tatin.
Che ormai sarà al nuovo gusto di mele marce, ma tant'è.
Adesso c'è tutto- e non ho più scuse.
Qui è stagione di mango.
Ce ne sono di ogni forma, di ogni colore, di ogni provenienza e anche se ne abbiamo consumati in abbondanza, quest'anno, non posso resistere all'ultima offerta: 3 honey mango, quelli vanigliati, a soli 3 dollari.
Del trucco me ne accorgo stamattina, quando il suddetto marito (sempre quello, non l'ho ancora cambiato) mi dice avvisa che bisogna consumarli subito, perché sono li lì per esplodere, da tanto son maturi.
"Ci faccio una tatin" dico, pensando che magari cambiando la frutta il confronto sarà più pietoso e mi avvio in cucina.
Tempo di arrivare e ho già cambiato idea.
Faccio una galette, con la farina integrale, lo zucchero di canna e il lime nell'impasto, la confettura di mango e mojito nella base e il resto tutto a fettine, un bel sole giallo in una giornata grigia come oggi.
E dopo un'ora la servo, felice, col caffé.
Mio marito l'assaggia e tace.
"Beh?, chiedo "Non ti piace?"
"No, no, è buona"
"Ma?"
"No, va bene, è che..."
"Che- cosa?"
"Non so come dire, è che..."
"Giulio, è una stupidissima galette. Frolla, marmellata, frutta. Fine. Cosa diamine c'è che non va?"
"Ah, è una galette!" fa lui, tutto sollevato- e aggiunge: "no, è che non sapevo come dirti che della Tatin questa non ha proprio niente. Cercavo solo le parole, ecco"
GALETTE AL MANGO CON CONFETTURA DI MANGO AL MOJITO
per la base
150 g di farina per torte
50 g di farina integrale
100 g di burro freddo, a dadini
50 g di zucchero di canna
1 uovo piccolo
un pizzico di sale
la scorza di un lime
Mischiate le due farine in una ciotola capiente e incorporatevi il burro con la punta delle dita. Quando si saranno formate delle piccole briciole, aggiungete lo zucchero, la scorza del lime e il sale. Sgusciate l'uovo in una ciotola, mescolatelo con una forchetta e unitelo un po' alla volta all'impasto: potrebbe servirvene un po' meno, dipende dalle farine (io ho usato una farina integrale molto "robusta" e c'è voluto tutto).
Date all'impasto la forma di una palla, avvolgetelo in pellicola trasparente e mettete in frigorifero a riposare, mentre preparate il resto
per la confettura di mango al mojito
2 mango
60-80 g di zucchero di canna
2 cucchiai di succo di lime
le foglie di un bel rametto di menta, sminuzzate al coltello
un bicchierino di rum bianco
Estraete la polpa dai mango, raccogliendone il più possibile il succo, e tagliatela a coltello. Mettetela in una casseruola assieme allo zucchero e al lime e fate cuocere per una quindicina di minuti, fino a quando assumerà la consistenza di una confettura. Unite la menta e il rum: fate cuocere ancora per pochi minuti, per far evaporare l'alcool e spegnete il fuoco.
per la finitura
1 mango
scorza di lime e foglioline di menta
zucchero di canna
Sbucciate il mango con un pelapatate e ricavate dalla polpa tante strisce sottili, il più regolari possibili. Mettetele in un piattino, sigillate con pellicola trasparente e tenete da parte
Stendete un foglio di carta da forno sul piano di lavoro e appiattitevi la frolla, in un cerchio dai bordi frastagliati. Spalmatevi la confettura in modo uniforme, lasciando un piccolo spazio lungo i lati e ripiegate la pasta, come vedete in foto. Disponete le fettine di mango sulla superficie visibile e cospargete i bordi della galette con altro zucchero di canna, in modo che caramelli in cottura.
Non addolcite ulteriormente il mango, frutto già dolce di suo che, in questa torta, recupererà dolcezza anche dalla confettura.
Cuocete in forno caldo a 180°C per mezz'ora, fino a quando la galette sarà bella brunita.
Sfornate e decorate con scorza di lime e foglioline di menta.