lunedì 3 aprile 2017

LA TORTA MARGHERITA PER IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO



English Version below

Son dieci giorni che cerco una dannatissima margherita da fotografare con l'omonima torta.
Nella mia idea, doveva essere qualcosa di semplicissimo, in realta' si e' rivelata una missione impossibile, perche' di margherite, qui, neanche l'ombra.
Con tutto quello che c'e', e' quasi una beffa.
All' Orto botanico, ho trovato la stella di Betlemme, per dire.
E ok, magari solo io pensavo che fosse la cometa sulla grotta, pero' un po' di impressione me l'ha fatta.
Ma mai come le orchidee dell' Orchid Park dei Giardini Botanici di Singapore...


Ci sono ricapitata ieri, perche' ho fatto da traduttrice in un tour guidato, per un gruppo di Italiani.
Si legge "discovering Singapore", significa una milionata di passi in una maratona fra pioggia e sole come solo all'Equatore puo' capitare, mentre sotto il tuo naso sfilano le meraviglie di una delle citta' piu' belle del mondo.
Piu' ci vivo, piu' ci giro, piu' mi innamoro, io, di Singapore.
E piu' mi disamoro degli Italiani, specialmente nella modalita' vacanza, quando riusciamo come nessuno a dare il peggio di noi.



"io da qui non mi alzo, me lo dovevate dire prima, che questo e' il posto della guida", esordisce la signora che ha occupato il mio posto, vicino all'autista. 
"si e' mai vista una citta' dove non si puo' fumare all'aperto?" attacca subito a criticare l'altra, gia' con la sigaretta accesa alla prima tappa. 
"io voglio visitare i botanic gardens- e questi non lo sono"- esordisce la terza, al centro del parco botanico piu' bello del mondo
"Si, signora, che lo sono... lei al momento ha visitato solo il parco delle orchidee, ma e' dentro ai Botanic Gardens"
"Ma mi faccia il piacere... i giardini botanici sono quelli con gli alberi di ferro, tutti illuminati"
"No, signora: quelli sono i Gardens By the Bay, un'altra cosa. Lei ha scelto il tour coi Botanic Gardens, e i Botanic Gardens sono questi"
"E allora la colpa e' vostra che non sapete organizzare i tour. Perche' per vedere quello che ho a casa, non  mi facevo certo tutti questi km, no?"

Di seguito, una panoramica veloce su quello che la signora ha a casa.




E comunque, di margherite neanche l'ombra. 
A dirla tutta, ho rischiato anche che non ci fosse neanche l'ombra della Margherita che vedete in foto, perche', appena dopo averla sfornata, e' capitato quanto segue

- sono caduta come corpo morto cade sul divano della sala, pensando: "mi riposo 5 minuti, poi sformo la torta" e invece mi sono svegliata che era buio e la torta si era avvinta come l'attak allo stampo. 

- di fare le foto col buio, neanche a parlarne, per cui tanto valeva mangiarsi la prima fetta, che intanto e' grossa, mi ci vorra' una settimana a finirla

- la seconda e la terza le ha mangiate mio marito, il giorno dopo, a colazione, ma solo perche' "non mi piacciono tanto queste torte antiche"

- la quarta, quinta e sesta in un caffe' fra amiche, prima di pranzo- e ottava e nona nel doggy bag, che qui usa cosi

- decima e undicesima, alla sera, alla voce "ale ci sono problemi se invito a cena un mio amico?"

-  la dodicesima, in compenso,  e' stata mangiata dalle formiche, di notte. Perche' qui, fra i due litiganti (ti avevo detto di metterla in frigo- ma pensavo che lo avessi fatto tu), gode tutto il pianeta vivente che al calar delle tenebre si impossessa di casa nostra. E quindi, la fetta che bene o male son riuscita a immortalare, e' poi finita nella rumenta, portandosi dietro profumi di limone, sentori di vaniglia e una serie di smoccolamenti che neanche sulle banchine del porto, nei momenti migliori.

Ma per fortuna...


Per fortuna,  ho una figlia estrosa, che ogni volta che viene a trovarmi mi regala tutto quello che sua madre non ha avuto il coraggio di comprare. E mi salva foto, contest Instagram, post del giorno, Calendario del Cibo Italiano- e pure l'umore...


LA TORTA MARGHERITA DI NONNA VAN PELT

A scanso di equivoci. 
Mia nonna, la torta Margherita l'avra' fatta si e no due volte.
La prima, sicuramente, per sbaglio. 
La seconda per accondiscendere alle suppliche di sua nipote che, dopo aver scoperto la prima, ne avrebbe voluta un'altra. 
Tertium, non datur- e se aveste conosciuto la nonna Van Pelt non ci sarebbe stato bisogno di spiegazioni. 
Il punto e' che 10 uova in una torta, per mia nonna, equivalevano a una bestemmia. 
E non per un fatto di tirchieria: il suo frigorifero traboccava di affettati, la sua dieta ideale, per noi bambine, sarebbe stata quella della bistecca e, per quanto odiasse cucinare, non c'era giorno che non ci presentasse in tavola piatti traboccanti di cose buone. 
Ma 10 uova, in un surplus come il dolce, erano uno spreco che la sua mentalita' forgiata su due guerre non riusciva ad accettare. 
Nemmeno negli anni del Boom, nemmeno se a chiedergliela era sua nipote. 
E volete sapere una cosa?
Con tutta che mi e' sempre piaciuta da impazzire, questa e' la prima Torta Margherita che faccio. 
A riprova che, dalla nonna, non ho preso solo la ricetta...



per uno stampo da 22 cm

7 tuorli 
3 uova
200 g di zucchero semolato
140 g di farina 00
60 g di fecola
60 g di burro fuso
la scorza grattugiata di un limone
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
2-3 cucchiai di zucchero a velo

procedimento

Accendete il forno a 180 gradi, modalita' statica
Imburrate e infarinare lo stampo
Montate i tuorli e le uova con lo zucchero fino a quando non quadruplicano di volume. Aggiungete le farine setacciate, poco alla volta, incorporandole con una spatola, dall'alto verso il basso, per non smontare il composto.
Aggiungete la scorza di limone e la vaniglia. In ultimo il burro fuso, tiepido e mescolate bene, sempre dall'alto verso il basso per nno far smontare il composto.
Versatelo poi  nello stampo e cuocete per circa 30-35 minuti, fino a quando la torta sara' gonfia e dorata. 
Sfornate, lasciate intiepidire, poi sformate su una gratella e fate raffreddare completamente
Spolverate con zucchero a velo. 

TORTA MARGHERITA 
(Daisy Cake)




An old fashioned Italian cake, without baking powder or baking soda: the smooty and fluffy texture is due to the air that is beaten into eggs. 

7 egg yolks
3 eggs
200 g caster sugar
140 g plain flour
60 g corn starch or potato starch
60 g butter, melted
1 lemon zest, finely grated
1 tsp vanilla extract

Preheat the oven at 180 degrees. 
Grease and flour a 9 inch round cake tin
In a large bowl, whisk yolks, eggs and sugar until pale and soft: the mix should fall off the end of the whisk in long ribbons. 
Sift the flours and add about 1/3 to beaten egg and fold in. Keep on adding the remained flour, folding it in each time
At last, add lemon zest, vanilla and melted butter. Using a spatula, gently go down in the batter, gently back up over, towards the middle, slightly rotating the bowl. 
Pur the batter into the prepared pan and bake for about 30- 35 minutes, until the top is lightly brown.  Do not open the over door until you are sure the cake has baked sufficiently or it will collapse. Remove the pan from the oven and  cool the cake  for five minutes in the pan on a cooling rake. Then,  then invert  it onto a plate and  immediately re-invert back  onto the cooling rack and cool completely. Frost with icing sugar and serve. 


Con questa ricetta, partecipo al Calendario del Cibo Italiano e ai festeggiamenti per la Giornata Nazionale della Torta Margherita