Sta per uscire anche in Germania il film più atteso da tutte le food blogger e gli amanti della cucina, quel Julia and Julie che si annuncia sin d'ora come il campione di incassi del prossimo autunno. La storia ci è già stata anticipata alla grande da Sara, che, vivendo dall'altra parte del mondo, gode di tutte le anteprime: e così, quando, l'altro giorno, facendo zapping nell'hotel di Lubecca, mi sono imbattuta nei trailers e nei servizi che ne anticipavano l'uscita, ero già preparatissima.
"Vedi???", dicevo a mio marito "è questo il film della food blogger fallita che ha deciso di riscattarsi provando ogni giorno una ricetta del libro di Julia Child... e come sarebbe a dire, chi è Julia Child... ma è la Merryl Streep, non vedi, che interpreta questa signora qui che negli anni Sessanta ha raccolto tutte le ricette della cucina francese e per gli Americani è un mito, capisci, e nel film si procede in parallelo, di qui la Streep che fa la Julia, di lì la Julie che non so come si chiami per davvero, ma che fa la food blogger e si inventa questa ideona qui per diventare famosa e..."
"Vedi???", dicevo a mio marito "è questo il film della food blogger fallita che ha deciso di riscattarsi provando ogni giorno una ricetta del libro di Julia Child... e come sarebbe a dire, chi è Julia Child... ma è la Merryl Streep, non vedi, che interpreta questa signora qui che negli anni Sessanta ha raccolto tutte le ricette della cucina francese e per gli Americani è un mito, capisci, e nel film si procede in parallelo, di qui la Streep che fa la Julia, di lì la Julie che non so come si chiami per davvero, ma che fa la food blogger e si inventa questa ideona qui per diventare famosa e..."
... A questo punto mi sono fermata, folgorata da un'illuminazione. E mi sono immaginata la schiera di food blogger del mondo che, all'indomani dell'uscita del film, galvanizzate dalla storia, si lanceranno nella corsa al tomo più rappresentativo della cucina dei loro Paesi, per ripetere l'impresa della protagonista. Ed è stato allora, che ho deciso che, appena tornata a Genova, la parola d'ordine sarebbe stata "azione": perché non ci saremmo potute lasciar scappare l'opera più significativa che mai sia stata scritta nella storia della gastronomia mondiale, la summa di tutti i saperi culinari, scritta dall'unica, grande icona della cucina occidentale, la vera antesignana dei food blog e la sola capace di far sbavare intere generazioni di uomini e donne, di nonni e nipotini, passando per zii sfigati e cugini fortunati, inossidabile al passare dei tempi ed ai mutamenti delle mode, come si conviene ai veri capolavori............
IL MANUALE DI NONNA PAPERA!!!!!
posseduto da entrambe le autrici di questo blog nella prima edizione, al costo di ben 1500 lire, rigorosamente sgarruppato, con segni di ditate, disegnini ai margini, dediche dal vago restrogusto di una minaccia ( Ad Alessandra, nel giorno del suo compleanno, perché diventi come Lei), ben in vista sugli scaffali delle librerie, con a destra l'Escoffier e a sinistra il Manuale delle Giovani Marmotte.
Riprenderlo in mano è stato un amarcord mica da ridere ( ve lo ricordate Il Grog dello spiffero??? E i Pettegolezzi storici?) e, alla fine, mi è venuta una voglia matta di preparare una di quelle torte su cui, da bambina, sognavo per ore, immaginando gusti e profumi e perdendomi, già allora, in quella che negli anni diventerà una delle tante mie debolezze- la passione per i ripieni ricchi e morbidi.
Ne è venuta fuori questa cosa qua
Riprenderlo in mano è stato un amarcord mica da ridere ( ve lo ricordate Il Grog dello spiffero??? E i Pettegolezzi storici?) e, alla fine, mi è venuta una voglia matta di preparare una di quelle torte su cui, da bambina, sognavo per ore, immaginando gusti e profumi e perdendomi, già allora, in quella che negli anni diventerà una delle tante mie debolezze- la passione per i ripieni ricchi e morbidi.
Ne è venuta fuori questa cosa qua
CROSTATA DI FICHI DI NONNA PAPERA
che unisce il ripieno della tarte al limone e cocco ( senza cocco e alleggerita di limone) con l'ultima produzione del nostro orto anarchico...
ingredienti
per una tortiera del diametro di 26/ 28 cm
pasta frolla ( la mia ricetta standard è la solita: 300 g di farina, 200 di burro, 100 di zucchero, 1 tuorlo e la scorza grattugiata di un limone)
6 fichi grossi- oppure 8 piccoli
175 g di burro ( io ne ho messi 150)
175 g di zucchero
3 uova
scorza grattugiata di limone, q.b.
zucchero a velo
imburrate bene uno stampo da crostate, meglio se col fondo rimovibile e stendetevi sopra la frolla. Mettete in frigo per un'oretta.
Sbucciate i fichi e divideteli in 4 spicchi che disporrete sul fondo della torta, a crudo.
Montate bene le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un impasto soffice e spumoso. Poi, aggiungete il burro fuso e fatto intiepidire, sempre montando con le fruste elettriche. Aggiungete un po' di scorza di limone ( nella ricetta originale non c'è, ma avevo bisogno di qualcosa che rafforzasse un po' il sapore della crema) e versate tutto nel guscio di frolla, sopra i fichi.Sbucciate i fichi e divideteli in 4 spicchi che disporrete sul fondo della torta, a crudo.
In forno a 180 gradi per 30 minuti, coprendo la superficie con un foglio di alluminio, nel caso dovesse scurire. Togliere dal forno, ricoprire la superficie con zucchero a velo e ri-infornare per altri 10-15 minuti: si formerà una crosticina sottile, che ricorda molto da vicino il "guscio chiuso" delle torte della Nonna, ma molto più sottile e più facile al taglio.
Assolutamente da provare.Questa ricetta partecipa al contest di Spizzichi & Bocconi "Non solo prosciutto e fichi"
Buon appetito
alessandra