venerdì 3 febbraio 2017
FOCACCIA ALLE MELE E SCIROPPO D'ACERO ... PER CHI?
Sono stordita.
Sono stordita.
Sono stordita.
Ripetere all'infinito, che intanto il risultato non cambia. E le giustificazioni nemmeno.
Questa e' la seconda ricetta tratta da Andante con Gusto, il blog di Patti che questo mese detiene lo scettro del The Recipe-tionist, preparata perche' volevo rifarla dai tempi in cui l'avevo adocchiata.
E quale migliore occasione che questo bellissimo contest che rimette in circolazione le ricette dei blogger, permettendoci di rilanciarle sul web?
Detto, fatto.
O meglio, detto- fatto, da voi.
Da me, detto significa aver prodotto una mappa di tutti i supermercati, wet market, negozi, dispense delle amiche di Singapore, per capire se ho disponibilita' di ingredienti.
Fatto significa aver percorso in lungo e in largo la citta', per assicurarmi la farina al Cold Storage, le noci pecan da Phoom Huatt, le mele al wet market di Boon Kamp (no, non vado a Tiong Baru, sono l'unica expat e non farlo e al momento non sono ancora pentita), le noci pekan a Chinatown e via dicendo.
Praticamente, tre giorni.
Dopodiche', inizia la stagione delle piogge, che per i lievitati e' il toccasana- ma tu hai le immaginine della Patty e della Baker a cui votarti e sei tranquilla, che andra' tutto bene.
E difatti: gli ingredienti ci sono, la focaccia lievita, il forno questa volta tiene...
Ma la ricetta non e' propriamente di Patty.
E' dello Starbooks.
Una vagonata di parolacce, me le fate dire?
Per fortuna, pero', c'e' il Redone, ovvero il contest che ogni mese invita i nostri lettori a riprendere in mano i libri della biblioteca dello Starbooks e provare qualche ricetta, lasciando le loro impressioni sincere e spassionate. La nuova puntata e' iniziata giusto ieri, per cui approfitto della mia sbadataggine per fare un po' di pubblicita' supplementare, utile piu' al mio umore che al progetto in se', visto che va a gonfie vele. Ma l'alternativa e' frullarmi le vene col minipimer, capite a me...
E comunque, l'autore e' quel gran figo di Nigel Slater, la fonte sono i suoi Kitchen Diaries (vol. III), la promoter di questa ricetta e' Patty e tutto il resto e' qui
Riporto per comodita' il testo originale, con le mie note in fondo
Ingredienti per una teglia da 28 cm di lato
450 g di farina forte
1 sacchetto di lievito secco (7 g)
1 cucchiaino di sale marino
1 cucchiaio di olio d'oliva (io extravergine)
1 cucchiaio di zucchero semolato
350 ml di acqua tiepida
Per il topping
3 grandi mele dolci (tipo Cox - io ho usato delle mese Gala)
150 g di noci pecan sbucciate
150 ml di Sciroppo d'Acero
Mettete la farina ed il lievito in una larga ciotola ed aggiungete il sale marino finemente macinato, lo zucchero e l'acqua tiepida.
Mescolate a fondo quindi rovesciate l'impasto su una superficie ben infarinata e impastate delicatamente per c.ca 5 minuti. Niente di buono viene dall'impastare troppo energicamente.
Non appena percepirete che l'impasto è elastico, mettetelo in una ciotola leggermente infarinata e coprite con un telo o la pellicola e lasciatelo lievitare in un luogo tiepido.
Una volta raddoppiato il volume, diciamo c.ca un'ora, premetelo gentilmente in basso con i polpastrelli, pressando un po' dell'aria fuori.
Private le mele del torsolo e tagliatele a pezzetti quindi aggiungetele all'impasto insieme alle noci pecans, lasciandone un po' per la superficie.
Sistemate l'impasto in una teglia di 28 cm.
Accendete il forno a 220° e coprite l'impasto sistemandolo nuovamente in un luogo tiepido a lievitare. Una volta cresciuta almeno del doppio, versate un filo d'olio sulla superficie (non ne servirà molto), spargete le rimanenti pecan e cuocete per 35/40 minuti, fino a che non sarà bella gonfia, bella dorata e croccante.
Toccandola, la sentirete elastica e soffice. Versate con un cucchiaio lo sciroppo d'acero e lasciate che la focaccia lo assorba. Attendete un attimo prima di sformarla quindi fatela intiepidire su una griglia.
Per 6 - 8 persone.
Note mie
Lo stampo che ho usato ha 24 cm di diametro ed i bordi leggermente piu' alti di quello utilizzato da Patty: credo che sia per questo che e' venuta piu' alta. E comunque, ci sta, perche' e' una focaccia dolce- e quelle, secondo me, possono crescere senza limiti.
L'idratazione per le mie farine andava bene: faccio comunque mio il consiglio di Patty, di aggiungere l'acqua a poco a poco, per evitare di trovarsi con un impasto difficile da maneggiare. Nello stesso tempo, da quando vivo qui (e da quando ho deciso di sposarmi con James Lacey, lui ancora non lo sa ma io si), amo da impazzire gli impasti molto idratati, su cui applico il metodo del "no-knead", di cui il mio attuale marito :) e' maestro e profeta. Questa, comunque, l'ho impastata nel modo tradizionale e poi l'ho maneggiata sempre con le mani leggermente unte.
Il lievito ormai non lo misuro neanche piu', ma e' sempre intorno alla meta' delle dosi consigliate. Anche quando fuori si scatena l'inferno, come nel giorno in cui ho preparato questa focaccia
Una critica vera, invece, e' sul sapore.
Questo e' un dolce senza lo zucchero -zucchero, il saccarosio o come diamine vogliamo chiamarlo. Per dolcificare, vengono usati sostanzialmente lo sciroppo d'acero e le mele che, quindi, devono essere di ottima qualita'. Altimenti vi resta una via di mezzo che non convince ne' il partito del dolce, ne' quello del salato.
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