Come ci ricorda Melissa Clark nell'introduzione a questa ricetta, la Quinoa non è un grano ma una pianta, parente delle bietole e degli spinaci. Ma siccome assomiglia ad un grano, si comporta come un grano, interagisce con gli altri ingredienti come un grano, ha acquisito di fatto questa identità.
Di mio aggiungo che la sua fama- vera o presunta che sia- di superfood
ne ha aumentato i consumi a dismisura, tanto che oggi la "vera" quinoa è
rarissima e si paga a peso d'oro. Diffidate quindi dai prodotti a basso
costo e di quelli che non indicano l'origine. Però consumatela: è
facilissima da cuocere, molto più leggera dei cereali e anche molto più
versatile negli abbinamenti.
Noi ne facciamo un uso costante, anche se a mio marito non fa proprio
impazzire (lui è ancora della scuola della bistecca al sangue :) e, quel
che più conta ai fini della sopravvivenza nello Starbook, è che ne ho
sempre una scorta in dispensa.
Assieme ai ceci, agli scalogni e, udite udite, alla melassa di melograno
che ormai autoproduco con grande soddisfazione e infilo un po'
dappertutto.
E figuriamoci se non cedevo alla tentazione di questa ricetta.
La trovate QUI, allo Starbooks