... tanto, ormai, la cosa è pubblica...
Ho scritto un libro. E pure di cucina.
Diciamo che ce l'ho "quasi"fatta.
Però, prima che iniziate con la trafila del "te l'avevo detto" e del "ci voleva tanto", vi dico subito che questo NON è il libro che vi aspettavate.
Intanto, è un'opera a tre mani.
Poi, non ci sono ricette "mie"
Infine- proh dolor- non ci sono le nius.
Però, prima che iniziate con la trafila del "ma va' a quel paese", vi racconto tutto subito, così vi rendete conto del perchè e del percome- e se mi ci volete mandare, lo fate con maggior cognizione di causa.
L'idea, ovviamente, non è venuta da me, ma da Milena Romagnoli, che prima di essere una professionista seria e conosciuta, è un'amica: le sarebbe piaciuto scrivere un libro sull'Italia, ma con un taglio diverso dai soliti. Un libro leggero, nel senso migliore del termine, che permettesse di conoscere la nostra Penisola attraverso tanti flash sulle tradizioni, le bellezze artistiche e, ovviamente, la cucina. Motivo per cui, entravo in ballo io.
Che, come sapete, ho il pre-blocco del pre-scrittore.
Fortuna (?) vuole, però, che abbia anche sempre la testa da tutt'altra parte, soprattutto quando firmo i contratti, e che questo caso non abbia fatto eccezione: perchè ero straconvinta che si trattasse di un progetto benefico, visto che entrambe siamo da sempre coinvolte in iniziative del genere e così ho superato tutte le mie remore e ho dato l'ok.
Abbiamo lavorato d'estate- Mlena, io e Giusy Catenuto, con i suoi acquarelli, uno più delizioso dell'altro- e le mie consegne erano quelle di scrivere solo ricette. Due per regione, non di più e soprattutto - soprattutto- niente divagazioni, niente "cappellini", niente storie di famiglia, niente di niente, insomma.
Come scrivevo nella nius, vi assicuro che quando ho accettato ero convinta che sarei rimasta nei ranghi, anzi: siccome mi stavo divertendo moltissimo a recuperare ricette per tutta la Penisola, ammorbando amici e parenti con le mie richieste (solo inediti, solo quadernetti, solo nonne e prozie), non mi era neppure passato per la mente di "allargarmi", in nessun modo.
E'stato solo dopo, a lavoro concluso, che la vecchia abitudine ha preso il sopravvento: mi sembrava che la trascrizione nuda e cruda della ricetta non rendesse ragione di tutto quello che ci stava dietro, a maggior ragione considerando lo scopo del libro, che non aveva niente di didattico o di saputello, ma doveva solo far assaporare le molte facce del nostro Paese (non a caso, si intitola "Gustando l'Italia"). E così, ho riacceso il computer e ho cominciato....
Anche qui, vi assicuro che avevo detto chiaro e tondo e a più riprese che mi sarei piegata senza protestare a qualsiasi taglio, visto che fra "cappellini" e ricette un certo squilibrio del materiale c'era. Invece, l'editore ha lasciato tutto e ne è uscito fuori un libro molto carino, sia nella grafica che nei contenuti che, senza voler essere nulla di più di quello che dichiara, è piacevole e ben scritto, anche perchè se cosi non fosse col cavolo che starei a sp..armi qui sopra.
Il libro è uscito a dicembre ma fino all'altro ieri- quando ho dato l'anteprima nella nius- non ne avevo mai parlato qui sopra. Chi mi conosce sa già che, a dispetto dell'impressione che dò, sono una pessima promotrice di me stessa. Sarà che mi vergogno, sarà che non credo a sufficienza in quello che faccio, sarà sarà quel che sarà, ma nei fatti, tanto spingo avanti gli altri, in ogni modo, quanto minimizzio e nascondo tutto quello che faccio io.
Qualcosa, però, mi era sfuggito e tanto era bastato a Mario e Muscaria per darmi l'ennesima dmostrazione di un'amicizia che ogni volta mi lascia senza parole. E così, si sono messi a ravattare per il web, hanno scovato il Sacro Tomo e ne hanno pure parlato, sia qui che qui.
Nello stesso tempo, c'era stato qualche segno di insofferenza da parte dei miei amici, "perchè vabbè che ti conosciamo, ma almeno del libro potevi dircelo"- e così ho cominciato a farmi un po' di coraggio, rendendomi conto quanto meno che non fosse giusto continuare a tenere per me questa novità, negando ai miei amici - reali o virtuali che fossero-la bellezza del condividere (e, perchè no? di spettegolare un po' sui retroscena, da sempre le parti più succulente di ogni cosa)
E poi c'è un altro motivo: al di là del fraintendimento inziale, ho deciso comunque di devolvere i miei diritti d'autore in beneficenza, destinando tutto alla Banca degli Occhi Melvin Jones. E' l'unica struttura presente in Liguria che permetta, in tempi brevi e con una assoluta garanzia di qualità e di controllo, il trapianto delle cornee, affidato ad uno staff di medici di assoluta competenza, il cui laboratorio è all'interno dell'Ospedale San Martino di Genova. Detto così, uno penserebbe ad una struttura finanziata dalla Sanità pubblica, considerato il bacino d'utenza (da Ventimiglia a Sarzana) e, soprattutto, il tipo di intervento offerto: un trapianto di cornea, oggi, consente di risolvere determinate patologie legate alla vista nel 99% dei casi, senza contare che avere a disposizione nel proprio territorio regionale una schedatura delle cornee compatibili darebbe un taglio consistente ai tempi di ricera ed eliminerebbe i costi e i disagi di viaggi in altre parti d'Italia o d'Europa.
Invece no. Anche la Banca degli Occhi è stata vittima del buco della Sanità Ligure e per anni ha ricevuto dei contributi minimi- mi verrebbe da dire risibili, se non fosse per il solito, amaro discorso della coperta corta- per poter sostenere i costi che permettono di tenerla in vita. Anche se ultimamente ci sono state schiarite all'orizzione, resta il fatto che, pur nel migliore dei casi, la Banca degli Occhi avrà sempre bisogno di fondi privati e di impegno di volontariato per poter continuare ad operare con successo in questo settore.
Per anni, mio marito e io siamo stati direttamente coinvolti in tutti i progetti legati a questa realtà condividendo ogni cosa: il sacrificio, l'impegno, lo scoraggiamento, l'amarezza, le speranze e le delusioni. Ma anche la soddisfazione di centrare il bersaglio, l'euforia di certi bilanci e, in ultimo, la gratitudine e la gioia di chi, dopo un trapianto, tornava a vedere in modo nitido e preciso. Il che, inutile dirlo, è l'unica cosa che conta.
Le foto che vedete si riferiscono alla "prova generale" della presentazione ufficiale del libro: non abbiamo ancora capito quando ci sarà, ma abbiamo comunque un calendario più fitto del previsto e, prima o poi, l'occasione di invitarvi tutti la troveremo.
Anche perchè la serata di mercoledì ha superato tutte le più rosee aspettative: non vi dico che ad un certo punto non si stava più nel locale, ma anche sì (e il primo che maligna che la ressa sia iniziata all'apertura del buffet, non lo invito più da nessuna parte, altro che storie!!!)
E ora, arriviamo alla parte dolorosa, ossia le modalità di acquisto (a parte che sarebbe impossibile e onestamente impensabile poterne regalare una copia a tutti, vi dico serenamente che mi sono dovuta comprarepure la mia- che, per inciso, non ho più, perchè l'ho regalata alla mamma...)
Intanto, gli estremi del libro sono questi
> Milena Romagnoli- Alessandra Gennaro- Giusi Catenuto
Gustando L'Italia
Edizioni ennepilibri
costo 14,50 euro
Per i Genovesi, dovrebbe già essere da Feltrinelli.
Per tutti gli altri, o lo ordinate presso le vostre librerie ( che è la strada migliore, secondo me) oppure potete scrivere una mail all'editore che ve lo spedirà a casa, in contrassegno, *senza alcuna spesa di spedizione a questo indirizzo: ennepilibri@tin.it
Oppure- che di tutte è strada la migliore delle migliori- se avete qualche idea per presentarlo vicino a voi, io vengo stra stra stra volentieri:, indipendentemente dagli aspetti "commerciali": così ci conosciamo, ci facciamo due chiacchiere- e i retroscena li racconto anche a voi!
se volete dare un'occhiata all'anteprima, è qui
http://www.ennepilibri.it/
Per qualsiasi altra cosa, scrivete a me, meglio se all'indirizzo da cui parte la nius, se siete fra gli iscritti, oppure all'indirizzo del blog.
Ok, finito. Ce l'ho fatta....
Un bacione a tutti
Ale