E' più o meno da quando MT è on line che in molti ci chiedono stupiti come facciamo a reggere questi ritmi e soprattutto quanto cuciniamo.
Alla prima domanda, la risposta è facile: siamo in due e quindi è come se postassimo un giorno sì e un giorno no, come accade a moltissimi blog di cucina. Lo si fa senza fatica ed anzi, non ho alcuna remora a dirvi che una mezz'ora qui sopra è inifinitamente più benefica che starsene davanti alla televisione e più rilassante di un aperitivo con il bicchiere in una mano e l'orologio nell'altra, a ricordarti che il dovere ti chiama e ogni secondo che passa, urla più forte.
Sulla seconda domanda, invece, ho qualche remora in più, perché, a ben guardare, mi tocca fare outing: il che, dopo soli sei mesi, potrebbe non essere prudente. Ma siccome ho sempre detestato essere la prima della classe e la reputazione, comunque, qui sopra me la sono già rovinata abbastanza, tanto vale che vi dica che, per quanto mi riguarda, io cucino solo nel week end. E quindi, le ricette che su queste pagine vengono spalmate nel corso della settimana, nella realtà si concentrano al sabato e alla domenica, quando ho più tempo per scartabellare riviste, stare ai fornelli e ammannire il maritoshop, promettendogli che, questa volta, impiegheremo poco tempo per la foto e di sicuro mangeremo tutto caldo.
Dal lunedì al venerdi, invece, mi arrabatto, come si dice a Genova, costretta a districarmi fra lavoro, casa, famiglia e impegni vari, alla stregua di tutte le "donne in cOrriera" che conosco. E quindi, tempo per cucinare non ce n'è e, onestamente, manca anche la voglia, sepolta com'è dall'incombenza della pratica da smaltire o dalla poco allettante prospettiva di dover riordinare la cucina. Il pranzo è veloce, un tramezzino al bar se sono da sola, una bistecca o un'omelette se c'è anche la figlia: e ben vengano le trofie comprate dal pastaio o l'ultimo pollo arrosto, arraffato in zona Cesarini, quando la serracinesca del pollivendolo è già arrivata a metà: non saranno il massimo, ma in quelle circostanze sono strabenedette. Per cena le cose migliorano- ma anche no: il "servizio taxi" a cui mi riduce il multiforme impegno della creatura a volte si protrae fin oltre le otto di sera, senza contare gli orari altalenanti del marito, ora vittima del protrarsi di una riunione, ora eroe sul campo nel Mercoledì di Coppa con gli ex colleghi.
Sulla seconda domanda, invece, ho qualche remora in più, perché, a ben guardare, mi tocca fare outing: il che, dopo soli sei mesi, potrebbe non essere prudente. Ma siccome ho sempre detestato essere la prima della classe e la reputazione, comunque, qui sopra me la sono già rovinata abbastanza, tanto vale che vi dica che, per quanto mi riguarda, io cucino solo nel week end. E quindi, le ricette che su queste pagine vengono spalmate nel corso della settimana, nella realtà si concentrano al sabato e alla domenica, quando ho più tempo per scartabellare riviste, stare ai fornelli e ammannire il maritoshop, promettendogli che, questa volta, impiegheremo poco tempo per la foto e di sicuro mangeremo tutto caldo.
Dal lunedì al venerdi, invece, mi arrabatto, come si dice a Genova, costretta a districarmi fra lavoro, casa, famiglia e impegni vari, alla stregua di tutte le "donne in cOrriera" che conosco. E quindi, tempo per cucinare non ce n'è e, onestamente, manca anche la voglia, sepolta com'è dall'incombenza della pratica da smaltire o dalla poco allettante prospettiva di dover riordinare la cucina. Il pranzo è veloce, un tramezzino al bar se sono da sola, una bistecca o un'omelette se c'è anche la figlia: e ben vengano le trofie comprate dal pastaio o l'ultimo pollo arrosto, arraffato in zona Cesarini, quando la serracinesca del pollivendolo è già arrivata a metà: non saranno il massimo, ma in quelle circostanze sono strabenedette. Per cena le cose migliorano- ma anche no: il "servizio taxi" a cui mi riduce il multiforme impegno della creatura a volte si protrae fin oltre le otto di sera, senza contare gli orari altalenanti del marito, ora vittima del protrarsi di una riunione, ora eroe sul campo nel Mercoledì di Coppa con gli ex colleghi.
Tuttavia, un'ancora di salvezza sempre valida sono le vellutate: un po' perché piacciono a tutti, un po' perché si scongelano con facilità e un po' perché si prestano a tante variazioni sul tema, per cui quella che una settimana prima era una normale zuppa di patate diventa un piatto da chef con l'aggiunta di porcini trifolati, e una banale zuppa di carote può assurgere addirittura alle vette della celeberrima zuppa CAZ, se arricchita di zenzero e buccia d'arancia.
Lo confermano queste due confortevoli vellutate che ci hanno riscaldato in queste sere, dove il broccolo si sposa alla zucca e la zucca al sesamo nero, in un felice incontro di sapori che ha avuto il pregio di far sembrare meditata e sofferta una cena in realtà improvvisata in pochi minuti, ma che ha zittito il marito -miracolo- e ha spinto la figlia a chiedere un bis- miracolo alla enne. Per cui, ve le "giro" stamani, con la complicità di chi vi sta passando un'informazione segreta e la certezza che vi caverà più volte dall'impiccio.
E se non diventerò mai una vera food blogger, ce ne faremo una ragione...
Ingredienti per 6 persone
1 kg di broccoli
2 patate medie
1 scalogno
250 ml di brodo vegetale
300 ml di latte ( anche un po' di più)
1 pezzetto di zucca
olio
sale
CREMA DI ZUCCA AL SESAMO NERO
Lo confermano queste due confortevoli vellutate che ci hanno riscaldato in queste sere, dove il broccolo si sposa alla zucca e la zucca al sesamo nero, in un felice incontro di sapori che ha avuto il pregio di far sembrare meditata e sofferta una cena in realtà improvvisata in pochi minuti, ma che ha zittito il marito -miracolo- e ha spinto la figlia a chiedere un bis- miracolo alla enne. Per cui, ve le "giro" stamani, con la complicità di chi vi sta passando un'informazione segreta e la certezza che vi caverà più volte dall'impiccio.
E se non diventerò mai una vera food blogger, ce ne faremo una ragione...
VELLUTATA DI BROCCOLI CON ZUCCA
Ingredienti per 6 persone
1 kg di broccoli
2 patate medie
1 scalogno
250 ml di brodo vegetale
300 ml di latte ( anche un po' di più)
1 pezzetto di zucca
olio
sale
Pulite i broccoli, lavateli bene e metteteli a cuocere in una pentola con acqua salata. Calcolate una decina di minuti dal bollore e non preoccupatevi se li scolerete prima che siano teneri, perché intanto devono farsi un secondo passaggio in padella
Mondare lo scalogno e tagliarlo a pezzettini. Sbucciare le patate, lavarle, asciugarle e tagliarle a cubetti. In una casseruola capiente fate soffriggere a fuoco basso lo scalogno e poi aggiungete le patate. Insaporite con il sale, coprite con un mestolo di brodo, incoperchiate e abbassate la fiamma. Dopo 5 minuti, aggiungete le cimette dei broccoli, aggiungete il resto del brodo e proseguite la cottura, sempre a fuoco basso, fino a che le verdure sono tenerissime e quasi si spappolano sotto il cucchiaio.
A questo punto, si spegne il fuoco e si frulla- o con un frullatore ad immersione oppure direttamente nel frullatore: l'essenziale è che si ottenga una purea densa e liscia
Rimettete sul fuoco ed allungate con il latte. Aggiustate di sale.
Nel frattempo, si taglia la zucca a fettine e la si fa "brasare"*in una padellina antiaderente (precisazione importante: per bieche esigenze fotografiche- la zucca brasata, a contatto con la superficie dell vellutata si ammosciava e andava a picco- noi abbiamo usato della zucca cruda. Voi fatela brasata e non preoccupatevi di niente: un conto è passare dala cucina alla sala da pranzo, un altro è aspettare la posa e la luce giusta etc etc. )
Appena la vellutata inizia a bollire, spegnete il fuoco e versarla nei piatti individuali, decorata con fettine di zucca.
Servite subito
*passatela in una padella antiaderente con pochiccimo olio, fin quando non prende una crosticina scura
Mondare lo scalogno e tagliarlo a pezzettini. Sbucciare le patate, lavarle, asciugarle e tagliarle a cubetti. In una casseruola capiente fate soffriggere a fuoco basso lo scalogno e poi aggiungete le patate. Insaporite con il sale, coprite con un mestolo di brodo, incoperchiate e abbassate la fiamma. Dopo 5 minuti, aggiungete le cimette dei broccoli, aggiungete il resto del brodo e proseguite la cottura, sempre a fuoco basso, fino a che le verdure sono tenerissime e quasi si spappolano sotto il cucchiaio.
A questo punto, si spegne il fuoco e si frulla- o con un frullatore ad immersione oppure direttamente nel frullatore: l'essenziale è che si ottenga una purea densa e liscia
Rimettete sul fuoco ed allungate con il latte. Aggiustate di sale.
Nel frattempo, si taglia la zucca a fettine e la si fa "brasare"*in una padellina antiaderente (precisazione importante: per bieche esigenze fotografiche- la zucca brasata, a contatto con la superficie dell vellutata si ammosciava e andava a picco- noi abbiamo usato della zucca cruda. Voi fatela brasata e non preoccupatevi di niente: un conto è passare dala cucina alla sala da pranzo, un altro è aspettare la posa e la luce giusta etc etc. )
Appena la vellutata inizia a bollire, spegnete il fuoco e versarla nei piatti individuali, decorata con fettine di zucca.
Servite subito
*passatela in una padella antiaderente con pochiccimo olio, fin quando non prende una crosticina scura
CREMA DI ZUCCA AL SESAMO NERO
400 g di zucca mondata
1/2 cipolla tritata
1 patata di media grandezza
250 ml di brodo vegetale (circa)
200 ml di panna fresca non montata ( o latte intero, se preferite una versione più leggera)
sale
sesamo nero
1/2 cipolla tritata
1 patata di media grandezza
250 ml di brodo vegetale (circa)
200 ml di panna fresca non montata ( o latte intero, se preferite una versione più leggera)
sale
sesamo nero
Il procedimento è molto simile alla ricetta precedente, con la differenza che la zucca non ha bisogno di nessuna cottura preliminare: la si taglia a fettine sottili e si mette tutto in padella (cipolla tagliata, zucca e patate a cubetti), con due o tre cucchiai d'olio. Si sala, si lascia insaporire, poi si abbassa il fuoco, si copre col brodo e si porta a cottura. Rispetto ai broccoli, la zucca "dà più acqua", quindi non eccedete con il brodo. Quando vedete che è cotta, passatela al frullatore e poi di nuovo sul fornello, allungando, questa volta con la panna. Aggiustate di sale Appena si accenna al primo bollore, togliete immediatamente dal fuoco, versatela nei piatti e servitela, con una spruzzata di sesamo nero.
Entrambe le zuppe sono buone anche tiepide e non sfigurerebbero in una cena in piedi, come preliminari al piatto caldo
Buon Appetito
Alessandra
Entrambe le zuppe sono buone anche tiepide e non sfigurerebbero in una cena in piedi, come preliminari al piatto caldo
Buon Appetito
Alessandra