lunedì 23 marzo 2015

PUDDING IRLANDESE ALLE MELE PER IL THE RECIPETIONIST



..che poi uno se lo chiede, no?, a cosa servano tutti 'sti blog di cucina.
Per chi li scrive, è chiaro: a tenere un archivio delle proprie ricette. 
Provate a leggere in giro, provate a chiedere perchè diamine uno si svegli al mattino e si imbarchi in un'avventura del genere- e sarete sommersi dal coro: non sapevo più come orientarmi, non mi ci raccapezzavo più, e il faldone e i foglietti e le scatole e tutto quanto fa il magico potere del riordino. 
Che non vi venga in mente di ipotizzare un'altra ipotesi, perchè non tiene, anzi: sarete sommersi da una valanga di "come osi?", neanche foste il peggiore dei mal pensanti e non uno a cui, dopo certe letture, venga ragionevolmente il dubbio di cosa diamine si tenesse per davvero nei faldoni-foglietti- scatoloni di cui sopra, perchè tutto sembra che ci possa essere stato, ma di "ricette" nemmeno l'ombra. 
A casa mia, la risposta è stata presto data: "è l'età", hanno detto, mimando sventolamenti da caldane, con lo sguardo levato al cielo e l'espressione da copertina del martirologio. E, considerato che dell'archivio non ne avevo bisogno, penso proprio che, per una volta, abbiano avuto ragione...


L'unica certezza acquisita, in tutti questi anni sul web, è che il grande nemico di internet è che "tutto corre". O ci si tiene davvero un archivio di quello che interessa (lavoro impossibile, nel mio caso, visto che mi interessa praticamente tutto- e quello che non mi interessa, mi potrebbe interessare, ragion per cui andrebbe archiviato due volte, per la tortuosa logica che veglia sulle azioni della sottoscritta) o sennò ci si condanna ai motori di ricerca e agli smoccolamenti. 
Oppure, si gioca al The Recipe-tionist, che è il contest  più intelligente che la blogsfera abbia prodotto da qualche anno a questa parte. L'idea di fondo è proprio quella di fissare il flous of recipeness della blogsfera e proporre a chi partecipa di soffermarsi sugli archivi del blog del mese: rifare una ricetta, quindi, nonn diventa semplicemente "copiare", ma "celebrare" il lavoro di un altro food blogger, soffermandosi con quell'attenzione che in altre situazioni avrebbe meritato sui contenuti che ci ha proposto, negli anni. 
In un mondo  perfetto, non me ne sarei perso uno: in questo mondo- anzi: in questi due- mantengo l'appuntamento solo quando riprendo l'Old Fashioned. E visto che a marzo, qualcosina ho fatto, ecco la mia ricetta per il the Recipe-tionist di Marzo, vinto da Enrica di Coccola Time

PUDDING IRLANDESE ALLE MELE

Premetto che temo il fuori concorso, perchè mentre ero lì che cucinavo mi si è accesa la lampadina della cottura in vaso...
Premetto anche che avrei voluto fare un'altra ricetta, di questo bellissimo blog, che mi sconfinfera da un po' e visto che Enrica è di Lucca, quali migliori garanzie, etc etc
Premetto infine che più spulciavo l'archivio, più cambiavo idea, da tante sono le ricette nelle mie corde, 
tutto ciò premesso, quando ho letto "pudding irlandese alle mele" non ho capito più niente. 
E il resto, è tutto qui


trascrivo la ricetta originale, poi a seguire le mie variazioni

PUDDING IRLANDESE ALLE MELE- DI COCCOLA TIME
per 8/10 porzioni

uova 6 (del contadino)

Latte 1 litro (io l’ho usato crudo)

zucchero (io di barbabietola grezzo) 150 gr

Pan brioche 1 pacco (bio)

mele 4 o 5 dal contadino

confettura di pesche (mia) con frutta a pezzettoni

burro salato francese (per ungere la pirofila)


Procedimento
Portare ad ebollizione un litro di latte, nel frattempo sbattere energicamente le uova con lo zucchero , unire il latte poco per volta continuando a sbattere. Imburrare abbondantemente una pirofila, distribuire le fette di pan briosche necessarie a coprire il fondo. Fare uno strato di mele (sbucciate e tagliate a spicchi) e uno strato ulteriore di pan briosche (io ho tolto la crosta). A me sono venuti due strati di mele e due di pan briosche , che hanno ricoperto completamente la superficie. Versare il latte con le uova sopra al tutto. Cuocere in forno a 160°-180° fino a che sarà ben dorato e la lama del coltello inserita, nel mezzo della pudding, uscirà asciutta.
Sciogliere la marmellata con un cucchiaio di acqua calda e spennelare la base.




Le mie varianti
intanto, ho ridotto le dosi di 1/4, per farle stare in un barattolo da mezzo litro, come quello che vedete nella foto 
come pan brioche, ho usato gli avanzi di questi panini qui
ho aggiunto un po' di spezie (cannella e chiodi di garofano) e, se avessi avuto l'uvetta, ci avrei messo anche quella, dopo averla ammollata nel brandy, per dire. 

Poi, la grande variante è stata la cottura. 
In origine, avevo pronta la pirofila imburrata, per la cottura tradizionale. Se non che, io sono allergica alle mele (prima che diciate "e le pere?", sono allergica anche a quelle), mia mamma è a dieta, mia figlia era a Milano e sarebbe tornata il giorno dopo.  ed è lì che si è accesa la lampadina e mi è sovvenuta questa cottura, che furoreggia in Germania e che qualche anno fa impazzava sul web: praticamente, si schiaffa tutto in un vaso a chiusura ermetica, lo si cuoce a temepratura relativamente bassa (questi della Weck reggono comodamente, fino a 180°C) senza coperchio, dopodichè si incoperchia e si sigilla e, in teoria, si dovrebbe star tranquilli per qualche mese. 
In pratica, quando vedo creme a base di uova, conservo in frigorifero e per pochissimo tempo, per cui anche questo pudding ha fatto la stessa fine- e se vi chiedete a che cosa sia servito l'esperimento del sottovuoto, la risposta è a confermare le ipotesi dei miei familiari, sul perchè anche io ho un blog. 
Resta il fatto che il bread pudding c'era, ad accogliere la creatura- e tutto per merito di Enrica e del the Recipe-tionist. e scusate se è poco....