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qui di seguito le tre ricette- e in fondo le note
Sardenaira
da Molinari Pradelli, La Cucina Ligure
ingredienti per 6 persone
per la pasta
g 700 di farina 00
g 50 di lievito di birra
un dl e mezzo di latte
4 cucchiai di olio EVO
sale
per il condimento
1 kg di pomodori
120 g di machetto*
mezza cipolla rossa, tritata
2 spicchi d'aglio
8 olive nere
2 foglie di basilico tritate
2 cucchiaini di origano essiccato
3 cucchiai di olio EVO
un cucchiaio di capperi interi, dissalati in acqua corrente
sale
In una ciotola, sciogliete il lievito di birra nel latte tiepido, per
metterlo al centro del cratere formato dalla farina; aggiungete l'olio e
un pizzico abbondante di sale, quindi lavorate con cura e a lungo, fino
ad ottenere una pasta morbida e liscia. Lasciatela riposare coperta da
un telo per un paio d'ore, quando sarà ben lievitata e pronta.
Preparate il condimento, rosolando nell'olio poca cipolla tritata
finemente, le foglie di basilico tritate e la dadolata di pomodori
spellati e privati dei semi. Appena sarà evaporata l'acqua, unite il
machetto e mescolando spesso, fatelo sciogliere; regolate di sale e,
dopo pochi minuti, togliete dal fuoco.
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Dopo aver steso la pasta allo spessore di un cm, stendetela nella
teglia, precedentemente unta di olio. Conficcate gli spicchi d'aglio
tagliati a metà sulla superficie, poi distribuite la polpa delle olive
nere e terminate con il sugo di pomodoro e machetto.
Spolverizzate di origano e capperi, quindi passate in forno già caldo
a 200 gradi per 40 minuti. Otterrete la sardenaira soffice e colorata,
ricca di profumi.
Servitela calda.
U Machettu- Machetto o pasta di acciughe
da Molinari Pradelli, La Cucina Ligure
In
un vaso di vetro (ieri era di terracotta) si stendono a strati i pesci,
dopo aver strappato via la testa e con essa le interiora (il ventrale):
si ricoprono di sale grosso e, di nuovo, altro strato, fino alla fine,
lasciandoli macerare per circa un mese, schiacchiati da un peso
(solitamente, un sasso piatto). Trascorso tale tempo, si riprendono le
sardine sotto sale e si passano al tritatutto o pestate nel mortaio. La
pasta ottenuta si colloca in un vasetto, ricoperta di olio.
(ideale
per piatti di carne e pesce bolliti, ma anche per condire paste,
soprattutto spagnetti, stemperando la salsa con altro olio)
La Sardenaira di Annalisa
INGREDIENTI:
4/6 persone
per la pasta
500/600 gr. farina (370 00, 130 manitoba)
Lievito di birra 25/40gr.
acqua q b (almeno 200 ml)
olio (sui 70 ml)
Aglio
Noci - nocciole oppure pinoli
Acciughe
Olio extravergine oliva
Capperi
Origano
Olive
Pomodori
Procedimento :
Far sciogliere il lievito in poca acqua tiepida.
In una terrina porre la farina salarla e mescolarla,aggiungere poco per volta il lievito con la sua acqua e l’olio, girare con la mano e impastare, mettere a lievitare in un luogo tiepido, oppure stendere direttamente nella teglia unta d’olio e far lievitare, una mezz’ora anche piu’.
Far sciogliere il lievito in poca acqua tiepida.
In una terrina porre la farina salarla e mescolarla,aggiungere poco per volta il lievito con la sua acqua e l’olio, girare con la mano e impastare, mettere a lievitare in un luogo tiepido, oppure stendere direttamente nella teglia unta d’olio e far lievitare, una mezz’ora anche piu’.
Sugo per la sardenaira
versare in una padella l’olio,aggiungere l’aglio schiacciato(mai
tagliato) e i pinoli,far colorare unire le acciughe ,i pelati un po’
scolati, sale q.b, cuocere per 10minuti, far raffreddare il sugoprima di
metterlo sulla pasta, appoggiandolo delicatamente cospargere con i
capperi, i pezzi di acciuga, le olive e l’origano, un filo di olio per
completare, in forno a 200° per 20 minuti (dipende dall’altezza
dellapasta).
La Sardenaira - Raravis
per 2 teglie rotonde, del diametro di 24-26 cm
300 g di farina 00
200 g di manitoba
20 g di lievito
250 ml di acqua
50 ml di olio
sale
Piccole considerazioni, legate soprattutto alla ricetta del Molinari Pradelli, da cui le mie varianti
1. la focaccia, da noi, è bassa. Focaccia alta e morbida=Sud, focaccia
bassa e morbida,= Zena e dintorni. Quindi, ho ridotto di parecchio le
dosi e ho usato due teglie
2. il latte non mi convince solo dal punto di vista storico. Ossia, i
nostri impasti sono tutti a base di acqua. Per ammorbidirli, al massimo,
si usano le patate. C'è da dire, però, che gli impasti col latte sono
favolosi: quindi, nulla vi vieta di inserirlo, al posto dell'acqua, in
tutto o in parte. L'essenziale è che aggiungiate i liquidi a poco a
poco, durante la lavorazione della pasta.
3. la lievitazione è più lunga, rispetto alla ricetta di Annalisa: prima
ha lievitato coperta da un panno, fino al raddoppio (dipende anche
dalla quantità di lievito: meno ne usate, più lunghi sono i tempi di
lievitazione), poi ha riposato una mezz'oretta in teglia, una volta
stesa. Per il procedimento, è tutto qui
per la salsa
1 kg di perini freschi
mezza cipolla rossa
2 foglie di basilico , spezzettate con le mani
3 cucchiai d'olio
per il machetto
100 g di acciughe sotto sale (fatte da mio papà, con lo stesso procedimento, solo che eran più "stagionate"), tritate
NON ho fatto sbollentare prima i pomodori, quindi li ho spellati a
crudo, malamente. Se avete tempo, date un bollo, come diciamo qui e
denudateli per bene. Togliete i semi e l'acqua che contengono, metteteli
in padella appena l'olio è caldo,assieme alla cipolla tritata,
salateli quel niente che aiuti a mandar fuori ulteriore acqua e quando
il composto è quasi asciutto, aggiungete il machetto e fatelo sciogliere
al calore della fiamma, mescolando con un cucchiaio di legno. Il
basilico all'ultimo, fuori dal fuoco, strappato con le mani.
Stendete questa salsa sulle focacce e aggiungetevi olive taggiasche (a
piacere, altro che otto!!!), capperi dissalati e gli spicchi d'aglio, a
crudo, tagliati in due e conficcati nella pasta. Ho usato l'aglio rosa
di Ventimiglia, in attesa che arrivi quello di Vessalico, ma ha fatto lo
stesso la sua porca figura, col suo sapore leggero e poco persistente.
Un giro d'olio, una spolverata di origano e in forno a 200 gradi per una ventina di minuti.
Note mie
Delle tre focacce sperimentate la scorsa primavera (Pissaladière, Sardenaira, Piscialandrea) questa è quella che ha riscontrato il maggior successo. E mi sto tenendo bassa, perchè di fronte alle teglie fumanti appena uscite dal forno ho visto cose che voi umani etc etc: basti dire che si è ridestato pure l'appetito di mia figlia. Calda è la fine del mondo, ma va bene anche fredda: al buffet per il matrimonio di mia sorella l'ho servita senza riscaldarla e vi assicuro che non ne è avanzata una briciola. Potete anche congelarla: lasciatela raffreddare in teglia, poi tagliatela a quadretti (uso sempre le forbici, mi trovo benissimo) e metteteli in un vassoio di alluminio, a strati intervallati da un foglio di carta da forno. Delle tre ricette, quelle vincenti sono la seconda e la terza: la mia si ispira direttamente a quella di Annalisa, che su di me ha avuto lo stesso effetto che la via di Damasco a San Paolo: ante Sardenaira di Annalisa, storcevo il naso di fronte a questa focaccia, dopo non so resistere...
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