E, Mapi, dimmi dov'è l'errore.
Non nella ricetta che, vivaddio, funziona, ma nell'ortografia francese. Che non mi entrerà mai in testa, neanche se facessi un corso di recupero a Lourdes.
Ci provo, ci provo, figuratevi se non ci provo. Ricontrollo pure tutto mille volte.
Ma niente, un errore ce lo schiaffo sempre- quando va bene.
E comunque, perchè dire "quetscherschts", quando possiamo dire prugne?
E soprattutto: perchè sforzarsi a parlare, quando l'alternativa è riempirsi la bocca con una fetta di questa torta qui?
La Tarte aux questsches d'Alsace è un celeberrimo dolce alsaziano, che tradisce la storia di questa regione di confine, visto che le prugne sono una delle spie più inequivocabili della gastronomia tedesca. Non a caso, parrebbe che la versione più antica fosse a base di pasta lievitata, così come la famosa Pflaumenkuchen: ma poi la raffinatezza francese ha preso il sopravvento e addio torta soffice, da mangiare per merenda, con le mani: ora ci vogliono forchetta e piattino d'ordinanza che però non modificano di una virgola la bontà di questo dolce, la cui crema ricorda moltissimo la frangipane, seppure in forma destrutturata.
In tutti i casi, è la classica torta da porca figura: facile e veloce da fare, buona da urlo e pure con quel tocco di classe che non guasta mai, anche quando manca tutto il resto. E figuriamoci quando c'è...
In tutti i casi, è la classica torta da porca figura: facile e veloce da fare, buona da urlo e pure con quel tocco di classe che non guasta mai, anche quando manca tutto il resto. E figuriamoci quando c'è...
per la pasta sablée
250 g di farina
150 g di burro freddo a tocchetti
90 g di zucchero a velo
1 pizzico di sale
uno o due cucchiai di acqua fredda
per il ripieno
1 kg di prugne rosse
250 ml di panna fresca non montata
2 uova grandi
100 g di farina di mandorle
100 + 50 g di zucchero
un bicchierino di acquavite alle prugne
1 cucchiaino pieno di cannella
procedimento
preparare la pasta sablè, impastando tutti gli ingredienti a partire dal burro e dallo zucchero e aggiungendo per ultima la farina, meglio se setacciata. Stenderla subito sul fondo e sui bordi di uno stampo da crostata di 24 cm di diametro, precedentemente imburrato e infarinato e mettere in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo, preparare il ripieno Lavare le prugne, tagliarle a metà e snocciolarle. Lasciarle macerare per mezz'oretta nella grappa, assieme a 2 cucchiai di zucchero. Trascorso il tempo del riposo della pasta sablée, cospargere il fondo con la farina di mandorle e disporvi sopra le prugne, ben sgocciolate dal liquido della marinata, in modo da ricoprirlo il più possibile. La parte tonda va verso l'alto. Sbattere leggermente, senza montare, la panna con le uova, lo zucchero e la cannella e versare il tutto sulla torta, fino a sommergere quasi del tutto le prugne e da farne spuntare solo la sommità. Infornare a 180 gradi, modalità statica, per 30 minuti: dopodiché, coprire la superficie con un foglio di alluminio e proseguire la cottura per altri 10 minuti circa. Lasciar raffreddare prima di servire.
Nel frattempo, preparare il ripieno Lavare le prugne, tagliarle a metà e snocciolarle. Lasciarle macerare per mezz'oretta nella grappa, assieme a 2 cucchiai di zucchero. Trascorso il tempo del riposo della pasta sablée, cospargere il fondo con la farina di mandorle e disporvi sopra le prugne, ben sgocciolate dal liquido della marinata, in modo da ricoprirlo il più possibile. La parte tonda va verso l'alto. Sbattere leggermente, senza montare, la panna con le uova, lo zucchero e la cannella e versare il tutto sulla torta, fino a sommergere quasi del tutto le prugne e da farne spuntare solo la sommità. Infornare a 180 gradi, modalità statica, per 30 minuti: dopodiché, coprire la superficie con un foglio di alluminio e proseguire la cottura per altri 10 minuti circa. Lasciar raffreddare prima di servire.
Note mie
Ci vorrebbe l'acquavite di prugne, ma una buona grappa va bene ugualmente. Neppure stonerebbe lo zucchero di canna, se si vuol dare un tocco più rustico all'insieme. La cannella si sente parecchio, quindi non abusatene.