Una delle tante zavorre che mi trattengono dal riprendere a pubblicare nuove ricette qui sopra è che non ho più molto da dire, in merito.
Nel senso che quello che dovevo dire, l'ho in gran parte già detto, negli anni scorsi. Quando non avrò avuto una gran tecnica, sarò stata una gran pasticciona (qualità che, per altro, non solo permangono ma si sono oltremodo sviluppate), ma facevo robe da urlo, come questa brioche qui.
Che è griffata che di più non si può, ma sufficientemente semplificata per essere alla portata di tutti.
specialmente di chi,a differenza mia, le prugne può ancora godersele....
BRIOCHE ALLE PRUGNE
CON STREUSEL DI NOCCIOLE
Scaldare
il latte a 30 gradi, sbriciolarvi il lievito di birra e mescolate bene.
Unitevi i tuorli d'uovo, lo zucchero vanigliato, lo zucchero, la
farina, il sale e la scorza di limone. Aggiungete anche il burro liquido
e impastate il tutto, preferibilmente con un robot da cucina, fino ad
ottenere un impasto liscio. Copritelo e fatelo lievitare per 40 minuti.
Quindi, lavoratelo su una spianatoia infarinata e lasciatelo nuovamente
lievitare, per altri 30 minuti. Per lo Streusel, amalgamate bene gli
ingredienti, formate un rotolo e fatelo riposare per un'ora, in
frigorifero, avvolto in una pellicola trasparente. Rivestite una placca
con della carta da forno. Stendete una sfoglia di pasta di circa 30 x 50
cm, spessa pressappoco 8 mm: adagiatela sulla placca, spalmatevi sopra
la marmellata riscaldata e ricopritela con le prugne a temperatura
ambiente, disponendole molto fitte sulla pasta, l'una accanto all'altra,
dal lato della buccia. Schiacciatele un poco e bagnate con qualche
goccia di rum o grapa di prugne.
Grattugiate
grossolanamente lo Streusel sopra le prugne e fate lievitare la pasta
per altri 20 minuti. cuocete nel forno ventilato a 190 gradi per 30-40
minuti, finché la pasta non ha perso un bel colore dorato. Spolverizzate
il dolce ancora caldo con lo zucchero a velo
Note mie
La
ricetta proviene nientepopodimenoche dall'Hotel Sacher, ma non per
questo è stata immune da qualche modifica, che vi riassumo rapidamente
qui sotto:
1.
meno lievito: 10 g, ma a dir tanto. Oltretutto, con il caldo di questi
giorni, l'impasto è cresciuto in un fiat, senza bisogno di riposare più
di tanto.
2.
i semi di mezza bacca di vaniglia al posto dello zucchero vanigliato:
che non è il nostro zucchero a velo vanigliato, ma una specie di
vanillina che affolla gli scaffali dei supermercati, appena passate le
Alpi di qua dal Brennero.
3. marmellata di albicocche, ma solo per il doveroso omaggio a Herr Sacher e discendenza