La Grande Giuria del Festival di Sanremo
Regolamento
La Grande Giuria del Festival di Sanremo si compone, come ogni anno di un numero di membri variabile fra i 12 e i 18, rigorosamente scelti fra quanti si siano segnalati nel corso degli anni per il possesso, in somma misura, dei seguenti requisiti:
1. aver dato prova di enorme resistenza fisica psichica e, buon ultima, uditiva: valgono, per esempio, matrimoni o convivenze di lunga durata, figli insonni o musicisti, vicini che ancora non vi salutano apostrofandovi come "signor Olindo" et similia
2. frequentare regolarmente un parrucchiere o uno studio medico fornito delle ultime copie dei Sacri Testi- Chi, Novella 2000 e Vanity Fair su tutti. Per contro, non verranno accettate come indicazioni bibliografiche nè i poster a grandezza naturale di Dita Von Teese come mamma l'ha fatta e neppure le lastre che hanno diagnosticato la pubalgia di Cassano
3. avere un animo incorrotto, incorruttibile e puro: se credete che Nino d'Angelo sia un biondo naturale che si fa la riga col lucido da scarpe o che Pupo sia il nome d'arte di Cicciobello quando va a Sanremo o ancora che il silicone serva solo all'idraulico o all'elettricista, la poltrona di giurato è quella che fa per voi
4. perseverare da anni nell'amicizia con la sottoscritta, nonostante l'infinita serie di figure di m... a cui siete sottoposti, da altrettanti anni
Ogni Giurato dovrà essere provvisto di una personale paletta, recante i numeri dallo 0 al 10. Detta paletta dovrà essere frutto della fantasia creatrice di ogni giurato e non potrà essere ceduta ad altri per tutta la durata della votazione. Ferma restando la libertà del genio inventivo del giurato, quest'anno non saranno più ammesse le seguenti palette
1. la paletta usata del cane- e non me ne frega niente se l'avete lavata col viakal o se "intanto, è tutta roba di Zorro". ho detto di no e basta
2. la paletta con il numero 6 seguito da vari epiteti, da "bona" in su, che, nonostante le sempre più accurate perquisizioni all'ingresso e i sempre più inverecondi spergiuri, spunta sempre fuori all'apparizione di un qualsiasi esemplare femminile, dalla 4a misura in su.
3. la paletta della rumenta. L'anno scorso, avevo scritto "a meno che non sia munita di regolare etichetta". Siccome qualche spiritoso ha presentato una paletta con regolare etichetta manifestamente già adibita ai normali usi, da quest'anno le squalifichiamo tutte- e pazienza se erano le più comode, le più economiche e le più variegate.
4. per quest'anno, gli striscioni sono ammessi. Ma solo perché non c'è Pippo Baudo- il che mette al riparo la Giuria da ignobili cartelli inneggianti al presentatore, chiamato per questo con l'accrescitivo del suo nome, o alla di lui moglie, sbrigativamente denominata col femminile del patroninico. Al proposito, GUAI al primo dei giurati che svelerà il vero nome ( e cognome) di Arisa.
Per ogni brano eseguito si votano, singolarmente, CANZONE, LOOK, INTERPRETAZIONE. Il conteggio dei voti verrà fatto dalle vallette, sempre scelte fra le amiche intime della scrivente, e sempre adeguatamente vestite. Intendo dire che le piume sulla testa o il boa o ve li mettete entro le 24 di stasera o altrimenti la lasciate a casa.
Non si accettano scommesse, nè contestazioni di alcun genere: a questo proposito, i giurati sono pregati di non approfittare del fatto che, causa trasloco, l'ameno notaio del piano di sopra non ci sia più, perché sennò finisce che lo invito.
Infine, come da tradizione, anche i nomi dei membri della Grande Giuria del Festival di Sanremo sono segreti: a non farli sapere prima, ci pensa l'Organizzazione. A non farli sapere dopo, invece, ci pensano gli stessi giurati- e non ho ancora capito perché...
1. aver dato prova di enorme resistenza fisica psichica e, buon ultima, uditiva: valgono, per esempio, matrimoni o convivenze di lunga durata, figli insonni o musicisti, vicini che ancora non vi salutano apostrofandovi come "signor Olindo" et similia
2. frequentare regolarmente un parrucchiere o uno studio medico fornito delle ultime copie dei Sacri Testi- Chi, Novella 2000 e Vanity Fair su tutti. Per contro, non verranno accettate come indicazioni bibliografiche nè i poster a grandezza naturale di Dita Von Teese come mamma l'ha fatta e neppure le lastre che hanno diagnosticato la pubalgia di Cassano
3. avere un animo incorrotto, incorruttibile e puro: se credete che Nino d'Angelo sia un biondo naturale che si fa la riga col lucido da scarpe o che Pupo sia il nome d'arte di Cicciobello quando va a Sanremo o ancora che il silicone serva solo all'idraulico o all'elettricista, la poltrona di giurato è quella che fa per voi
4. perseverare da anni nell'amicizia con la sottoscritta, nonostante l'infinita serie di figure di m... a cui siete sottoposti, da altrettanti anni
Ogni Giurato dovrà essere provvisto di una personale paletta, recante i numeri dallo 0 al 10. Detta paletta dovrà essere frutto della fantasia creatrice di ogni giurato e non potrà essere ceduta ad altri per tutta la durata della votazione. Ferma restando la libertà del genio inventivo del giurato, quest'anno non saranno più ammesse le seguenti palette
1. la paletta usata del cane- e non me ne frega niente se l'avete lavata col viakal o se "intanto, è tutta roba di Zorro". ho detto di no e basta
2. la paletta con il numero 6 seguito da vari epiteti, da "bona" in su, che, nonostante le sempre più accurate perquisizioni all'ingresso e i sempre più inverecondi spergiuri, spunta sempre fuori all'apparizione di un qualsiasi esemplare femminile, dalla 4a misura in su.
3. la paletta della rumenta. L'anno scorso, avevo scritto "a meno che non sia munita di regolare etichetta". Siccome qualche spiritoso ha presentato una paletta con regolare etichetta manifestamente già adibita ai normali usi, da quest'anno le squalifichiamo tutte- e pazienza se erano le più comode, le più economiche e le più variegate.
4. per quest'anno, gli striscioni sono ammessi. Ma solo perché non c'è Pippo Baudo- il che mette al riparo la Giuria da ignobili cartelli inneggianti al presentatore, chiamato per questo con l'accrescitivo del suo nome, o alla di lui moglie, sbrigativamente denominata col femminile del patroninico. Al proposito, GUAI al primo dei giurati che svelerà il vero nome ( e cognome) di Arisa.
Per ogni brano eseguito si votano, singolarmente, CANZONE, LOOK, INTERPRETAZIONE. Il conteggio dei voti verrà fatto dalle vallette, sempre scelte fra le amiche intime della scrivente, e sempre adeguatamente vestite. Intendo dire che le piume sulla testa o il boa o ve li mettete entro le 24 di stasera o altrimenti la lasciate a casa.
Non si accettano scommesse, nè contestazioni di alcun genere: a questo proposito, i giurati sono pregati di non approfittare del fatto che, causa trasloco, l'ameno notaio del piano di sopra non ci sia più, perché sennò finisce che lo invito.
Infine, come da tradizione, anche i nomi dei membri della Grande Giuria del Festival di Sanremo sono segreti: a non farli sapere prima, ci pensa l'Organizzazione. A non farli sapere dopo, invece, ci pensano gli stessi giurati- e non ho ancora capito perché...
GRISSINI DI FOCCACIA ALLE OLIVE
(E. Knam)
600 gi di farina
30 g di lievito di birra
250 g di acqua tiepida
13 g di sale
60 g di olio
200 g di olive verdi snocciolate
(aggiunta mia: sale grosso)
(E. Knam)
600 gi di farina
30 g di lievito di birra
250 g di acqua tiepida
13 g di sale
60 g di olio
200 g di olive verdi snocciolate
(aggiunta mia: sale grosso)
Far sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e lasciar riposare a recipiente coperto per un quarto d'ora circa. Unirlo alla farina e impastare bene fino ad ottenere un composto liscio che farete riposare fino al raddoppio. Reimpastare, far riposare ancora una mezz'ora e poi unire all'impasto le olive tritate, l'olio e il sale. Se l'impasto dovesse risultare troppo molliccio, aggiungete un po' di farina, per lavorarlo meglio. Dividere l'impasto in tante piccole porzioni, dare la forma di grissini (sottilissimi: i miei erano solo sottili e dopo la cottura, sono cresciuti troppo). Disporli su una teglia rivestita di carta da dorno, far lievitare ancora 20 minuti , spennellarli con un cucchiaio d'olio e cospargerli di sale grosso. In forno a 220 gradi per 20 minuti
Buon Appetito
Alessandra
Alessandra