domenica 25 novembre 2018

JULEKAKE (PANDOLCE NORVEGESE)


 La preparazione di questo dolce è difficile e a me ci son voluti tre tentativi per capire come affrontarlo. Da allora, però, lo rifaccio ad ogni Natale, a qualsiasi latitudine: una specie di pandolce genovese (la versione lievitata), con il profumo di cardamomo. Irresistibile 

Ricetta preparata per lo Starbooks, trovate tutto qui

giovedì 15 novembre 2018

TORTA A STRATI CON CREMA ALLO ZAFFERANO (B. AURELL)

 

 


Lo zafferano è la spezia più diffusa nei dolci svedesi sotto le feste di Natale. Noi siamo abituati ai panini di Santa Lucia, soffici e graziosi, stavolta ci inchiniamo di fronte alla maestosità di una torta a tre strati, farcita con una crema al burro e marzapane che la Bronte ci assicura essere autorizzata a comparire sulle nostre tavole, in questo periodo. E se ce lo dice lei...

RICETTA QUI



sabato 27 ottobre 2018

QUINOA ALLA MELAGRANA CON CECI CROCCANTI

 


 

 

 Come ci ricorda Melissa Clark nell'introduzione a questa ricetta, la Quinoa non è un grano ma una pianta, parente delle bietole e degli spinaci. Ma siccome assomiglia ad un grano, si comporta come un grano, interagisce con gli altri ingredienti come un grano, ha acquisito di fatto questa identità. 

Di mio aggiungo che la sua fama- vera o presunta che sia- di superfood ne ha aumentato i consumi a dismisura, tanto che oggi la "vera" quinoa è rarissima e si paga a peso d'oro. Diffidate quindi dai prodotti a basso costo e di quelli che non indicano l'origine. Però consumatela: è facilissima da cuocere, molto più leggera dei cereali e anche molto più versatile negli abbinamenti. 
Noi ne facciamo un uso costante, anche se a mio marito non fa proprio impazzire (lui è ancora della scuola della bistecca al sangue :) e, quel che più conta ai fini della sopravvivenza nello Starbook, è che ne ho sempre una scorta in dispensa. 
Assieme ai ceci, agli scalogni e, udite udite, alla melassa di melograno che ormai autoproduco con grande soddisfazione e infilo un po' dappertutto. 
E figuriamoci se non cedevo alla tentazione di questa ricetta. 
La trovate QUI, allo Starbooks

giovedì 18 ottobre 2018

PETTO D'ANATRA ALLE 5 SPEZIE CON PATATE FRITTE NEL GRASSO D'OCA

 

 

 

Nella sua semplicità, questo piatto trasuda grasso da tutti i pori, nel senso migliore del termine: le patate sono un soffio, con una crosta croccante che appaga persino l'udito ed un interno morbido e l'anatra resta morbida e sugosa, anche se sottoposta ad una cottura parecchio aggressiva. Il tutto senza mai ungere il palato, ma avvolgendolo semmai con un intrigante bouquet di sapori, in cui le note scure delle 5 spezie bilanciano la dolcezza della carne e accendono di nuovo sapore le patate. Mi fermo qui perchè stavolta finisco all'inferno- ma un'occhiatina alle patate, gliela volete dare, vero? giusto per farmi compagnia...


Ricetta allo Starbooks, QUI

 

 

mercoledì 10 ottobre 2018

MUHAMMARA DI CAROTE


 

Se, come me, avete visto tutti i colori dell'hummus
Vi siete trasformati in un ammazza-vampiri a suon di sperimentare sullo Tzatziki
Avete finalmente fatto conoscenza con i Vigili del Fuoco di Singapore- e hai voglia a spiegargli che un'affumicatura perfetta val bene un allarme antincendio, se solo sentiste che Babaganoush che è venuto fuori
E avete pure annuito convinti, di fronte al Controversial Pea Guacamole
Allora e solo allora siete pronti per il passo successivo, ossia un tuffo nelle inifinite sfumature della salsa più seducente di tutta la cucina mediorientale:  il Muhammara. 
Gli Occidentali che lo conoscono, sono per lo più  debitori al solito Ottolenghi che ne ha pubblicato una sua versione sul The Guardian. Io sono fra le eccezioni, visto che a farmelo assaggiare per la prima volta è stata Eleonora, preparandolo da zero, melassa di melagrana inclusa- e da allora è stata la fine. 
Mia e di tutte le amiche di Singapore, per le quali ormai sono "quella del muhammara" che ha quasi soppiantato la focaccia e i baci di dama da tanto ne vanno pazze. C'entra di sicuro l'assenza di carboidrati, ma credetemi, carbs o no carbs, questa salsa è una bontà assoluta. L'originale è a base di peperoni rossi, melassa di melograno e noci mentre la ricetta di Melissa Clark introduce la prima variante sinora conosciuta, con l'aggiunta delle carote e la sostituzione della melassa con il cumino.
Potevo resistere? 
La risposta è qui

giovedì 21 giugno 2018

SAMOSA CON GREEN CHUTNEY AL COCCO

  

 

 

 

 

Ricetta lunga e complicata- e forse inutilmente lunga e inutilmente complicata, visto che ormai le samosa in casa non le fa quasi più nessuno, meno che mai alle mie latitudini dove cucinare è una sfida nella sfida, fra ingredienti che non si trovano, umidità da anticamera dell'inferno e altre amenità su cui non vi tedio, visto che c'è tanto da dire, da scrivere e da fare. 

Tutto allo Starbooks, ovviamente 

martedì 12 giugno 2018

NO BAKE LEMON MACAROON CHEESE CAKE

 


Quando avevo l'età di mia figlia, ero la più grande esperta vivente di porcate alimentari.
Ero in grado, senza battere ciglio, di sciorinarvi tutta la mappa dei Mc Donald's d'Europa, con tanto di declamazioni dei menu e di degustazioni comparate dei Mc Nuggets e dei milk shake alla fragola; potevo dirvi quanti anelli di cipolla erano contenuti nelle diverse porzioni di onion rings del Burger King, quale fosse l'orario migliore per un Buddy Meal al KFC e se fossimo stati in confidenza vi avrei anche mostrato le prove della conoscenza sul campo, dalla collezione delle sorprese degli Ovetti Kinder e del Mulino Bianco fino alle confezioni da 24, unte e rigorosamente vuote, dei Dunkin Donuts. Se poi aveste fatto trapelare qualche segnale di complicità, di sicuro saremmo passati allo scambio dei segreti più inconfessabili, elencati in ordine cronologico nel solo vero kamasutra che abbia mai avuto diritto di cittadinanza in camera mia- e cioè, il "come mangi la Girella" "da dove inizi con il  Buondì motta" fino all'apoteosi dei sensi delle rotelle di liquerizia Haribo che, vista l'importanza rivestita nella formazione gastronomica della sottoscritta, meriterebbero un trattato a parte.



Per la legge della compensazione, che funziona sempre perfettamente quando si abbina alla vista lunga della sfortuna  mia figlia che ha ora l'età che avevo allora è una sacerdotessa dell'healthy food.
Capisco Medea, per dire.
La fregatura maggiore non sta nè nella tristezza della spesa, nè nel costante sfracellamento di maroni a cui sono sottoposta, da un anno a questa parte,a botte di "queste non sono proteine", "questo è ZUCCHERO, MAMMA, TI RENDI CONTO CHE QUESTO E' ZUCCHEROOOO!!!!", quanto piuttosto nel fatto che il sostegno di mia figlia venga meno, nel momento del bisogno.
Perchè, in questi ultimi anni, quelli in cui la Natura fa a noi donne il dono di ingrassare ad ogni respiro, ho dovuto di necessità tagliare di netto, alla voce porcate.
 Avrei preferito farlo alla voce "respiro", ovviamente, ma non è stato possibile.
Il sacrificio ha assunto poi proporzioni epiche da quando abito qui, nella sublimazione del regno delle porcherie: ogni giro al supermercato è un condensato delle fatiche di Ercole, con tutte le collezioni di Oreo che, come le teste dell'Idra di Lerna, spuntano dagli scaffali, assieme ai pomi d'oro dei Ferrero Rocher (gli Asiatici ci impazziscono, più che per la Nutella - e vai di serie limitate) e alle cinture, non di Ippolita ma di ogni più inverosimile prodotto che ha tutto, ma proprio tutto, per rendersi irresistibile ai miei occhi, colore radioattivo compreso.
E' qui che entrerebbe in gioco mia figlia: perchè quello che non posso comprare per me, posso ovviamente comprarlo per lei. E una volta in casa, chi andrebbe a disquisire su sottigliezze e dettagli, riguardo a chi ha effettivamente fatto fuori i kit kat al pandan, per dire?


Di conseguenza, quando ho dovuto scegliere (sottolineo "ho dovuto") una ricetta per questo Starbook, ero parecchio affranta. Il palato fine di mio marito si sarebbe ritirato sdegnato (gli Oreo, a lui, stanno come l'acqua santa al diavolo, con la differenza che quelli sono ripieni e adesso anche al cappuccino, al lampone, al burro salato e sarà meglio che torni in argomento, va'), di mia figlia, neanche a parlarne, gli amici miei son quasi tutti via- e gli altri partiranno dopo me e  insomma, già mi vedevo da sola, di fronte all'impresa immane di resistere a una montagna di calorie sotto forma di una torta a 4 strati.
E invece...
E invece è andata che la creatura ha fatto il lemon curd e già che c'era pure col burro e già che c'era si è leccata la pentola e già che c'era ha assaggiato un Golden Oreo new ediscion e già che c'era "ne assaggio una fetta" e già che c'era.."se non finisci la tua, ci penso io"
Che, sia chiaro, io l'avrei anche finita da sola, la mia.
Ma già che c'era...
 
ricetta QUI, allo Starbooks

martedì 1 maggio 2018

PASTA, ANCHOVIES AND CHERRY TOMATOES CONFIT


Italian Version Below

Three are the secret tricks  for this pasta recipe: the high quality of the pasta, the perfect cooking of the tomatoes and the "mantecatura", basically a way to combine the starch (from the pasta) with the oil of the seasoning, to have a creamy and well coated dish. Don't be generous with the salt, because anchovy are enough savory: I suggest to use the salt-packed variety, rinsed and dried. If you can't find them, the bottled ones are fine. Make sure that they are preserved in Olive Oil. 

PASTA, ANCHOVIES AND CHERRY TOMATOES CONFIT 

Serving 4
Timing: 10 minutes (plus 1 hour for the tomatoes confit)

INGREDIENTS

320 g pasta corta (penne, rigatoni, fusilli)

4 Tbs Extra Virgin Olive Oil
2 garlic cloves
10 anchovy fillets, debones and desalted (or well drained under current water, if preserved in oil)
2 Tbs fresh flat leaf parsley, roughly chopped
1 tsp chili flakes
250 g  cherry tomatoes confit

for the tomatoes confit

250 g cherry tomatoes
fresh thyme
salt
2 Tbs Extra-Virgin Olive Oil

METHOD

1 hour before cooking the pasta make the tomatoes confit

Heat the oven at 160°C

Halve the tomatoes and put them on a sheet pan, lined with a baking sheet,  cut-sides up.
Season them with salt and fresh thyme (the leaves only), then sprinkle them with the Extra Vergin Olive Oil and cook them for about 1 hour, shaking the pan 1 or 2 times: they shall be wrinkled and frizzled, but still juicy. Take them off the oven and set aside.

Cook the pasta

Bring to a rolling boil plenty of water (usually, 1 liter /100 g pasta), add 1 Tablespoon coarse salt and wait for the water to come back up  to the boil. Add the pasta, all in once, and stir immediately with a long fork, for few seconds. Then, reduce the heat  (to avoid the pot boiling over) and cook the pasta 1 minute less then as directed on the packet. (7 minutes if the timing is 8, 9 if is 10 and so on).

Make the sauce

While pasta's cooking, in a large and deep fry-pan heat the Extra-virgin Olive Oil. Flavour it with the garlic, for 1 minute, always stirring. Remove them when they start becoming brown. Reduce the heat, add the anchovies and stir until they will be melted in a rough paste. Add the chilli flakes and  1 Tsp parsley. Mix well, turn off the heat and set aside.


Before draining the pasta, keep a cup of the cooking water and take it aside. Drain the pasta in a big colander, toss it in the pan with the anchovies sauce and finish to cook, at high heat, adding the starchy cooking water, moving the pan until the pasta is well covered by a creamy and silky sauce. At last, toss in  the tomatoes confit, so that they release their juice. Complete with the remaining chopped parsley and serve immediately.




The TIP....

  • Check the label, even for pasta. A good product has a percentage of protein between 12.5-13. From 13.5 to 14. it is an excellent product. If you start to use "pasta trafilata al bronzo" (a pasta with a rougher texture, from a peculiar method of production, that allow to better "catch" the sauce)  you can't get enough it. 
The TRICK...
  • The "mantecatura" of the pasta is different from the "mantecatura" of the Risotto: the meaning is the same (to combine starch with fat), the method is different. Get used to take aside a cup of the cooking water and to finish cooking the pasta into the pan with the sauce, at a high heat, to have a silky texture and a well coated pasta. 
  • Cook the pasta al dente. An order, more than a trick
The TWIST
  • In a small frying pan, cook 2 handful of fine breadcrumbs with a little bit of  Extra Virgin Olive Oil and one Tbs fresh chopped parsley, always stirring, for 1 minutes, until the breadcrumbs will absorb all the oil. Add them to the pasta, to complete the dish with a crunchy note. 


A voi la faccio semplice, visto che do per scontato che sappiate cuocere una pasta al dente e abbiate un buon occhio per i migliori prodotti. E' nato come svuota frigo, fra un catering e l'altro e l'unica critica di mio marito è che ne ho fatta troppo poca. Convengo con lui, perchè non ha molto senso lanciarsi in una operazione di riciclo degli avanzi e ritrovarsi con un etto di pasta rimasto dal pacco appena aperto... tanto valeva buttarla tutta, no?

I pomodorini confit vanno preparati un'ora prima, se non il giorno prima. Stavolta, hanno avuto una cottura più aggressiva, a 180°C, in modo che dopo un'ora erano belli raggrinziti all'esterno ma ancora sugosi all'interno, requisito fondamentale per potersi amalgamare al condimento senza spappolarsi. Ma ero un po' di corsa e dovevo arrangiarmi anche con i tempi. Se siete meglio organizzati, potete cuocerli più dolcemente e più a lungo. Scegliete comunque dei pomodorini di media grandezza, che poi taglierete a metà. Disponeteli in un unico strato su una teglia che li possa contenere tutti (io uso quelle da biscotti, rivestite di carta da forno), conditeli con poco sale fino, tanto timo fresco e un filo d'olio ed infornate

Mentre bolle l'acqua della pasta, preparate il condimento
In un'ampia padella,meglio ancora se dai bordi alti (tipo wok, er intenderci) insaporite poco olio extravergine con due spicchi d'aglio. Toglieteli appena iniziano ad imbiondire, abbassate la fiamma al minimo ed aggiungete una decina di filetti di acciuga, ben sciacquati sotto l'acqua corrente e, ovviamente, diliscati. Fateli sciogliere mescolando con un cucchiaio di legno. Profumate con un cucchiaio di prezzemolo fresco tritato e un po' di peperoncino in fiocchi, a piacere, dopodichè spegnete il fuoco e cuocete la pasta. 

Guardate il tempo di cottura indicato sulla confezione e scolatela un minuto prima: tenete da parte circa due mestoli dell'acqua in cui la pasta ha cotto, per usarla nella mantecatura sul fornello. 
Ritornate alla padella, accendete il fuoco a fiamma vivace, scaldate il condimento e versate subito la pasta. Scuotete la padella, in modo che il condimento inizi a ricoprire le penne (o i fusilli o i rigatoni o l'altro formato che avrete scelto) e aggiungete un mestolo d'acqua, per stemperare il grasso nell'amido e renderlo più avvolgente e cremoso. Se non fosse sufficiente, aggiungete anche l'altra acqua, sempre continuando a mescolare o, se siete capaci, a "saltare" la pasta in padella. 
Quando il piatto sarà ben legato, senza nessuna traccia di liquido, aggiungete tutti i pomodori e, sempre a fiamma alta, incorporateli alla pasta, con un cucchiaio: vedrete che i pomodori rilasceranno un po' del loro succo, che andrà a mischiarsi al resto del condimento, colorando lievemente il piatto. 
Tutte queste operazioni devono essere fatte velocemente, in modo che la pasta mantenga la consistenza di una cottura al dente. Calcolate un minuto, un minuto e mezzo al massimo. Alla fine dovrete ottenere un risultato simile a quello che vedete nella foto, con un sugo avvolgente e cremoso. Completate con un'altra spolverata di prezzemolo fresco tritato e servite subito. 

IL CONSIGLIO
  • non lesinate sulla qualità degli ingredienti tutti: per quanto riguarda la pasta, la trafilatura al bronzo è perfetta per trattenere bene il sugo. 
LO SCONSIGLIO
  • salate solo l'acqua di cottura, come fareste di solito. Non salate invece il sugo, visto che ci pensano già le acciughe
IL TOCCO IN PIU'
  • Aggiungete alla fine un po' di pangrattato ripassato in padella, con poco olio e prezzemolo, per dare una nota croccante al piatto. 







giovedì 25 gennaio 2018

MOUSSE AL CIOCCOLATO E ALLE CILIEGIE IN 5 MINUTI (J. OLIVER)

 


 

Questa ricetta nasce sotto il segno del 5.
5 ingredienti
5 minuti per prepararla
5 secondi per mangiarla, come si può facilmente evincere dalla foto. 

In pratica, la si fa e la si mangia, senza bisogno di farla assestare in frigo, come la maggior parte delle mousse che si rispettino. Senza per questo perdere lo stato di "mousse che si rispetti", nonchè il lusinghiero giudizio della sottoscritta e del di lei marito. 

La ricetta è allo Starbooks