domenica 30 ottobre 2016

FINNISH MERINGUE COOKIES - BISCOTTI FINLANDESI CON MERINGA


 

(le mie modifiche in fondo al post)

"cosa dici, porti un po' di questi biscotti a Miguel, stamattina?"
"no"
(stralcio di conversazione a bocca piena, durante la colazione. Miguel e' il compagno di corso da cui mio marito va a studiare fra poco. E mio marito e' quello a cui i dolci ufficialmente non piacciono. Ufficialmente)



So di andare controcorrente, ma non sono una fan della pasticceria francese. 
O meglio: lo sono eccome, dall'altra parte del tavolo. 
Fatemi fare una maratona di croissant, di macaron, di beignets, di pralinee, di tutto quello che e' esposto nelle vetrine dei migliori pasticceri di Francia e vi assicuro che arrivero' in fondo, anche senza allenamento. 
Ma quando si tratta di mettere le mani in pasta e di preparare qualche dolce, mi passa subito tutta la poesia. 
Un po' perche' non ce la faro' mai, un po' perche' a casa mia non so quanto favore incontrerebbero. 
Mio marito non mangia dolci (ufficialmente), mia figlia alterna la giornata del salutismo rigido a quella del foodismo scatenato, per cui passiamo dalla barretta di semi di chia a quella di kit kat senza soluzione di continuita' e io, ahime', sono priva di qualsiasi forma di manualita'. 
Gia' fatico ad accendere il Kenwood, figuriamoci tutto il resto. 
Ragion per cui, a casa faccio dolci di altri Paesi. 
Prevalentemente britannici, finche' vivevo in Italia. 
Prevalentemente scandinavi, da quando vivo qui. 

Se, a questo punto, qualcuno obietta che tanto vale provare a cimentarsi con una saint Honoree, fa meglio a tacere :)





Anyway, questi biscotti sono "non facilissimi" da fare, alle vostre latitudini. 
Praticamente impossibli, alle mie.
Se pero' sfido tutte le leggi della fisica e monto la frolla, la stendo, la farcisco, la arrotolo e la taglio pure, all'Equatore, e' solo perche', come vi dicevo prima, non ricordo di aver mai mangiato biscotti cosi buoni. Lo sono da subito, da crudi e appena escono dal forno, migliorano ulteriormente col riposo, nella classica scatola di latta, fatta nascondere dal familiare piu' incorruttibile che avete. 
La ricetta proviene da questo blog e, strano ma vero, e' ancora poco diffusa in rete. 
Ma da oggi, mi impegno nella missione...



Ingredienti (per circa 20 biscotti, grandi grosso modo come il palmo di una mano)

per la frolla montata
200  g di burro, ammorbidito a temperatura ambiente
2 cucchiai di zucchero (e' meglio aumentare a 3 o anche a 4)
225 g di farina per torte
2 tuorli 
1 cucchiaino di bicarbonato (va bene anche un cucchiaino raso di lievito per dolci)
2 cucchiai di panna acida

per il ripieno
2 albumi
140 g di zucchero


Con le fruste elettriche, montate il burro con lo zucchero, fino a quando sara' bianco e spumoso. Aggiungete i tuorli , uno alla volta, sempre montando e la panna acida. In ultimo, unite la farina, setacciata con il lievito. 
Montate fino ad amalgamare bene tutti gli ingredienti e fate riposare in frigorifero, coperto con pellicola trasparente, per un'oretta. 
 
Pochi minuti prima di estrarre la frolla dal frigo, preparate la meringa per il ripieno

Con le fruste elettriche perfettamente pulite, montate gli albumi a neve ferma. 
Aggiungete lo zucchero, un cucchiaio alla volta, senza mai smettere di montare.
Continuate a montare, fino ad ottenere una meringa lucida e compatta. 
Tenete da parte 
Stendete la frolla fra due fogli di carta da forno, con il mattarello. 
La carta da forno e' fondamentale, perche' altrimenti vi si appiccica al piano di lavoro: non c'e' velo di farina che tenga. 

Datele la forma di un rettangolo, con il lato lungo di circa 20 cm e quello corto di circa 10. 

Spalmate la meringa sulla frolla, aiutandovi con una spatola: non e' detto che vi serva tutta, perche' lo strato deve essere abbastanza sottile, altrimenti fuoriesce da tutte le parti. Potete sempre aggiugerla alla fine, come decorazione. Cercate di lasciare circa 1 cm di spazio libero ai bordi

Disponete la frolla con  il lato lungo verso di voi. 
Aiutandovi con la carta da forno, iniziate ad arrotolarla per il lungo, con delicatezza. 
I biscotti tengono ben la forma in cottura, per cui non preoccupatevi di arrotolare la frolla troppo stretta. 4 giri sono perfetti. 

A questo punto, rimettetela in frigo ancora un po', prima del taglio. 
Meglio non metterla in freezer, perche' la pressione che dovreste poi fare col coltello rischia di far crepare la frolla (non nel senso che vi muore... si formano tutte le crepe, che poi si allargano in cottura, con fuoriuscita di meringa). 

Rivestite una teglia da biscotti con un foglio di carta da forno e sistematela vicino al piano di lavoro
Accendete il forno a 180 gradi, modalita' statica
Con un coltello a lama lunga, meglio se seghettato, tagliate il rotolo di frolla a fette di circa un cm di spessore e disponetele via via sulla teglia, bene allineate. 

Come dicevo prima, il biscotto non si allarga in cottura: quindi potete anche non rispettare le distanze di sicurezza :) basta che non li accostiate l'uno all'altro e va bene. 

Se volete, potete nappare i biscotti con la meringa avanzata. Stavolta non l'ho fatto, perche' volevo che vedeste bene "l'effetto che fa", con i giri e tutto il resto. Ma quanche volta copro tutto con un cucchiaio di meringa e vi assicuro che ne vale la pena. 

Un'altra cosa per cui vale la pena e' l'aggiunta di un po' di cardamomo nella frolla. 
O un po' di limone. 
O un po' di caffe'. 
O tutti e tre assieme, anche :)

Cuocete in forno caldo per 13 minuti. Controllate la cottura e, se dovessero essere ancora crudi, proseguite per 2-3 minuti ancora. Attenti comunque a non farli scurire troppo perche' con le frolle less is more. 

Sformateli e non toccateli assolutamente, per almeno 10 minuti. poi trasferiteli su una gratella e fateli raffreddare completamente. 
Dopodiche', procedete stoicamente alla conservazione, in una scatola di latta dalla chiusura ermetica. In teoria, si conservano fino a 3 settimane. 
In pratica, il povero Miguel salta la colazione. 
Ma, dimenticavo, a mio marito, i dolci, non piacciono....

Modifiche mie
considerato che e' da quando ho scoperto questa ricetta che sforno Finnish Meringue Cookies a ripetizione, ho apportato qualche modifica, non tanto alle dosi quanto al procedimento. Se seguite il procedimento originale alla lettera, avrete esattamente i biscotti che vedete nella foto: grandi e un po' sformati. Ottimi, ma bruttarelli, insomma. Senza contare le difficolta' di arrotolamento della frolla ripiena di meringa, che esistono tanto al caldo- umido dell'Equatore quanto al freddo gelido della latitudine di Genova.
Per cui, dopo varie prove, ho fatto cosi
- la frolla, intanto, e' un po' piu' dolce, perche' metto meno meringa. Aumentate le dosi di zucchero a 4 cucchai
- una volta impastata la frolla, la divido in 4 parti e stendo ciascuna in un rettangolo, una alla volta
- su ogni rettangol stendo poco piu' che un velo di meringa: non troppa, che poi fuoriesce tutta durante l'arrotolamento, ma neppure troppo poca, che poi non si sente. Diciamo che prima stendo un velo uniforme, con la spatola, e poi ne aggiungo un cucchiaio, che spatolo qua e la'.
- arrotolo, taglio, dispongo sulla teglia, esattamente come nella ricetta originale e poi pulisco il piano di lavoro e passo a stendere il secondo rettangolo. E cosi via, fino all'esaurimento della frolla. Probabilmente vi avanzera' un po' di meringa: avete la scusa di mangiarvela a cucchiaini, mentre farcite i biscotti.
- in questo modo, otterrete dei biscotti piu' piccoli, piu' belli da vedere (si vede bene la spirale, all'interno) e ugualmente buoni. Attenti a non lesinare con la meringa, come dicevo, perche' il buono sta li. Alla fine dovrete ottenere qualcosa di molto simile a questi


- attenzione ovviamente alla cottura che dovra' avere tempi leggermente inferiore. Questi biscotti non devono assolutamente brunire. Estraeteli dal forno quando sono ancora chiari e non toccateli per il primo quarto d'ora. Fateli raffreddare su una gratella e richiudeteli a forza in una scatola di latta. Poi, da qui, e' tutta teoria, quella che vorrebbe che venissero consumati almeno dopo un giorno.
Ma la storia, la conosciamo gia'.