Io lo so, che i baci di dama salati son buoni.
Lo sa anche mio marito- che ufficialmente li snobba, ma poi non c'è cena con i colleghi che non li ordini nel menu- e ultimamente lo sa anche mia figlia, che ancora qualche settimana fa se ne è scofanata una cifra, giustificando l'abbuffata con un "così bene non ti erano mai venuti".
Lo sanno i miei amici reali, lo sanno i miei amici virtuali, ultimamente lo sa pure questa parte di mondo, visto che per ora tratto i miei ospiti da ospiti e non da cavie e propino solo cose collaudate.
Però, lasciatemelo dire, questi son migliori.
E se non ci credete, provateli un po'.
E poi parliamone.
Sempre che non abbiate la bocca troppo piena...
La ricetta è quella che seguo da sempre, targata Felder
per una ventina di canestrelli
130 g di farina 00
100 g di burro freddo
poco tuorlo (solo per tenere assieme l'impasto, se non dovesse stare assieme)
poco tuorlo (solo per tenere assieme l'impasto, se non dovesse stare assieme)
70 g di parmigiano grattugiato (ridotti a 50)
2 o 3 acciughe sotto sale, diliscate e dissalate
facoltativo: prezzemolo e/o limone
Si
frullano bene le acciughe e si passano anche al setaccio, per evitare
che rimangano lische. Con la punta delle dita si impastano la farina e
il burro a tocchetti e poi si aggiungono il formaggio e le acciuge: se
l'impasto dovesse risultare appiccicoso, potete aggiungere un po' di
farina o un po' di parmigiano, a seconda dei gusti. A me, però, non è
successo, per cui ho proceduto come da ricetta. Importantissimo, come
sempre per le frolle salate e le sablé, non lavorare troppo l'impasto,
onde evitare che "bruci" il burro. Se vi va di aggiungere prezzemolo e o
limone, il momento è adesso: del limone, meglio la scorza del succo: è
più profumata, evita di aggiungere altri elementi liquidi e dà anche un
po' di colore, alla fine. A questo punto assaggiate e se è il caso
aggiustate di sale. La risposta è "no, non è il caso", perchè fra
acciughe e parmigiano siamo ben sistemati, ma non si sa mai. In teoria,
bisognerebbe far riposare l'impasto, in frigo, coperto da pellicola: in
pratica, dipende: io ormai faccio sablè ad ogni occasione e quindi "ho
la mano" e riesco a fermare la lavorazione in tempo. Ma una mezz'ora di
riposo, a questi impasti, non può che far bene. Infarinate il piano di
lavoro e il mattarello, stendete la pasta ad uno spessore di mezzo cm e
con un tagliabiscotti formare le sablè, che vanno messe subito su una
teglia rivestita di carta da forno. Infornate a 180 gradi, modalità
statica, per 10-12 minuti. Tiratele via quando sono ancora chiare e non
toccatele assolutamente nei primi dieci minuti. Lasciatele raffreddare
bene, riponetele in una scatola di latta a chiusura ermetica e
sforzatevi di dimenticarvele, perchè sono migliori uno o due giorni
dopo.
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