...magari non in un anno, ecco.
Perché tre libri di questo spessore nel giro di un anno son robe che
nessuno al mondo si sognerebbe di fare. Perché chiuderne uno e
riattaccare subito con l'altro, senza fermarsi un istante, con cucine
che sembrano travolte da orde di barbari, armadi completamente rivoltati
e Redazione e Community in fermento, come se si fosse sempre sul punto
di dover uscire con l'edizione speciale, non è cosa da tutti i giorni.
Meno che mai lo è fare sempre il sold out. E' successo con L'Ora del
Paté, è successo anche con Insalata da Tiffany, in modo del tutto
inaspettato e sorprendente: diteci voi qual è un libro marcatamente
stagionale, che esce nella stagione sbagliata e sul quale non si fa
nessuna operazione di marketing, che riesce ad essere esaurito in
magazzino pochi mesi dopo, a maggior ragione con una tiratura
importante, almeno per noi e con una distribuzione locale.
Ma noi siamo quelli dell'MTC e qui tutto è possibile.
Pure il libro di Natale, pure il libro con un impianto nuovo, pure il
libro con un numero di ricette sempre più pericolosamente vicino ad
eguagliare il numero delle pagine totali.
Partiamo dal titolo- anzi, no: partiamo dal retroscena.
In principio, sarebbe dovuto essere il babà.
"Quel" babà, naturalmente.
Quello di Antonietta, che aveva suscitato un grido di meraviglia
dall'Alpi alle Piramidi, da qui all'eternità, in tutti i luoghi e in
tutti i laghi in cui si gioca all'MTC: perché nessuno al di fuori delle
zone d'origine di questo dolce poteva immaginarne la straordinaria
combinazione di sapori, del tutto diversa da quelle spugne mappazzose da
Brianza Alcolica che vengono spacciate nelle pasticcerie del resto del
mondo, sotto il nome di babà.
Giuro che ci ho provato, a convincere l'editore, che la realtà era diversa.
Gli ho anche reso appiccicosa la scrivania, trasportando un babà
inzuppato nell'armadietto dei liquori, sezione "riserva indiana", ma
invano: "il babà non va" è stata la sua risposta.
A bocca piena, però.
E difatti, subito dopo, si è aperto uno spiraglio.
Un "si potrebbe", un "ci crediamo", un "proviamoci, dai" che ha acceso
mille lampadine nella testa della sottoscritta e ha messo in moto una
quarantina di braccia, nella Redazione allargata che, per l'ennesima
volta, ha accettato questa sfida nella sfida, che ci ha portato ad
allargare il raggio di indagine a tutti quei lievitati dolci che
accompagnano la nascita della pasticceria e che trovano nelle corti
europee del XVII e del XVIII secolo la loro espressione più sontuosa,
più mirabolante, più ostentata.
"Dolci Regali" quindi, nasce da qui- dal mondo dei re e delle regine,
delle feste scenografiche, degli inviti a corte che, in quegli anni,
valevano più di una onoreficenza militare, di una politica che si
svolgeva tanto nella sala del trono quanto nelle camere da letto, di uno
stile di vita che ebbe nella legittimazione della pasticceria
l'ennesimo riconoscimento di uno strumento di glorificazione di un
potere così smisurato e così radicato da sembrare intramontabile e
immortale.
Anche se propriamente non nascono in questo ambiente, è qui che le
brioches e gli impasti lievitati dolci trovano la loro massima
espressione: nascono i dolci a forma di corona, dal Kugelhupf al Babà al
Savarin, gonfi, alti e spesso farciti, a riprova di quella funzione
celebrativa a cui sono destinati; e, accanto ad essi, si diffondono
anche altre forme, altrettanto allusive di altri poteri, più
impalpabili, più ineffabili, più indistinti, che attengono alla sfera
del soprannaturale e del sacro e che, al pari degli altri, trovano
spazio nel nostro libro.
E poi, ovviamente, ci sono i poveri. Quelli che re lo erano per un
giorno solo, ma non per questo rinunciavano alla ricchezza dell'ingegno
per concedersi, con poco, i lussi dei ricchi: krapfen, graffe,
maritozzi, scole, buchteln, gnocchi di varie consistenze e ripieni, buns
e molte altre dolcezze erano quelle che, seppur periodicamente,
allietavano i palati di chi non poteva permettersi tutti i giorni di
mangiare brioches, ma riusciva comunque a produrre ricette altrettanto
indimenticabili e straordinarie. Quelle che sono state raccolte,
studiate, rielaborate dalla Redazione allargata, in un indice
altrettanto straordinario, che racchiude classici ed inediti, ricette
storiche e ricette innovative, frutto ora di ricerche in biblioteca ora
di guizzi dell'ingegno ma tutte, nessuna esclusa, di sicura riuscita e
di assoluto successo.
Ultimo, ma non ultimo, il contributo della community, massiccio come non
mai, nei tre capitoli sugli sciroppi di zucchero, sulle creme, sulle
conserve: oltre 90 ricette, modulate su una gamma vastissima di sapori,
consistenze e profumi, per poter rinnovare ogni volta le vostre
proposte, rimpinguare le scorte alla voce "roba buona" e- perché no?-
concedervi una coccola, per sentirvi voi stessi re e regine della vostra
casa.
Celiaci e intolleranti in genere troveranno pane, anzi, brioches, per i loro denti.
Squadra che vince non si cambia- e, a dirla tutta, non l'avremmo
cambiata neanche in caso contrario, da tanto è stato il piacere di
lavorare assieme e di apprezzare, ancora una volta, la professionalità,
la bravura, la pazienza e, per questa volta, anche lo stoicismo di Paolo
Picciotto, che ha scattato metà delle foto con un piede rotto (l'altra
metà, sotto le alluvioni); e il genio assoluto di Mai Esteve, secondo
solo alla sua abnegazione e alla sua immensa generosità. Fabrizio
Fazzari si conferma l'editor migliore di tutti gli universi mondi,
Barbara Ottonello è l'eccezione alla regola del "tutti sono utili e
nessuno è indispensabile" e Bruno Nuzzo è l'alfa e l'omega di questo
progetto: lo scriviamo minuscolo, per evitar confusioni ;-), ma non c'è
come arrivare al traguardo per rendersi conto di quanto grande sia il
debito nei confronti di chi ci ha permesso di realizzare tutto questo:
una seconda ristampa agli sgoccioli, per L'Ora del Paté, una prossima
edizione di Insalata da Tiffany, una tiratura importante, per Dolci
Regali sono la conferma di che cosa si possa fare, quando si crede in un
progetto e ci si spende, tutti assieme, in modo autentico e generoso.
A proposito di generosità, con questo libro aiutiamo ancora "la" Piazza, vale a dire i ragazzi di
Piazza dei Mestieri,
a Torino e a Catania: di loro avevamo parlato ai tempi di Tiffany e
anche se l'autunno è stato impietoso e ci ha impedito di realizzare i
progetti che avevamo in mente, nulla cambia sul fronte dell'ammirazione
per il coraggio, l'abnegazione, la serietà dell'impegno e la
professionalità delle forze in campo: in questi mesi, la Piazza ha
festeggiato il suo decennale,
con un bilancio che definire positivo sarebbe a dir poco riduttivo: e
mentre ci auguriamo che possano esportare questo modello in tutta a
nostra Penisola, ci uniamo nello sforzo di finanziare, con una parte dei
proventi di Dolci Regali, le borse di studio per quei ragazzi che,
nelle botteghe della Piazza, trovano un'occasione di riscatto e di
dignità che la sorte ha loro negato.
Infine, un po' di informazioni pratiche.
Per chi ce la fa, ci vediamo oggi, al Caffé Cambi in vico Falamonica,
per la presentazione del libro e un po' di auguri, con bollicine e una
mini degustazione di prelibatezze dolci e salate.
Per tutti gli altri, iniziate la solita trafila della ricerca nelle
librerie e su amazon, ibs, mondadori e feltrinelli: a dispetto di prime
edizioni bruciate, su tirature di sostanza, e di prodotti di qualità,
targati made in Italy dall'inizio alla fine e con prezzi assolutamente
contenuti, i librai continuano ad ignorarci. Fabrizio ha mandato scheda
libro e copertina ad amazon almeno 15 giorni fa e ancora non appare
nulla e lo stesso vale per ibs.
Per l'ennesima volta, ci tocca chiedervi un po' di pazienza, da una
parte e un po' di collaborazione dall'altra, in nome di una casa
editrice che lavora in modo egregio e che trasuda amore per quello che
fa, con una consapevolezza del proprio ruolo nel tessuto sociale e
culturale che stride, in positivo, con il linguaggio dei numeri e del
marketing che delocalizza da un lato e svilisce dall'altro.
L'MTC è la prova che l'unione fa la forza e l'onestà fa tutto il resto: e
Sagep è il nostro interlocutore naturale, a dispetto di sirene che,
ovviamente, risuonano alle orecchie della sottoscritta da un anno a
questa parte.
La strada che abbiamo scelto è quella- e quella sola. Ovvio che sia in
salita, ovvio che non la si percorra da soli: eravamo in tanti a
crederci, lo scorso anno, siamo in tantissimi oggi, dopo che abbiamo
conquistato anche sugli scaffali la stessa credibilità che ci
contraddistingue sul web. Per cui, correte tutti nelle librerie e fatevi
questi Dolci Regali: non ve ne pentirete, nemmeno stavolta!
Dolci Regali
I libri dell'MTChallenge
a cura di Alessandra Gennaro
fotografie di Paolo Picciotto
illustrazioni di Mai Esteve
Editor: Fabrizio Fazzari
Impaginazione: Barbara Ottonello
Sagep Editori, Genova
Euro 18,00.