Nella lista delle spese compulsive di cui parlavo l'altro giorno, ai primi posti ci sono le riviste e i libri di cucina. Non passa giorno che non mi lasci prendere dall'impulso di comprarne uno- e questo nonostante training più o meno autogeni ("un altro???? ti rendi conto che non sei normale??? mi dici dove lo mettiamo???") e la sincera convinzione che in rete ci sia di tutto, di meglio e di più . Tant'è, però, ci casco sempre: sarà il fascino del cartaceo, saranno le persuasioni più o meno occulte delle copertine, sarà una sottile frustrazione da collezionista fallita (MAI, dico Mai che sia riuscita a finire qualcosa), fatto sta che non c'è giorno che non torni a casa con qualcosa. L'ultima passione sono i libri di Akiko Ida, idolatrata food fotografa giapponese, che illustra una serie di pubblicazioni radical chic, che declinano il minimalismo in tutte le salse, dalle ricette semplici alle foto essenziali, passando per stoviglie povere e strofinacci ruvidi. Il prezzo ovviamente, è da paura e gli ingredienti sono reperibili per modo di dire, nel senso che non c'è dubbio che dall'altra parte del mondo- quella a cui non è destinato questo libro- la zucca hokkaido, i fagioli rossi e i pescivendoli disposti a tagliarti il salmone a due terzi della bestia, dando il resto al gatto, si trovino facilmente mentre da noi bisogna accendere un mutuo, ma questi son dettagli a cui una vera fudbloggher non bada, anzi: avevo giusto un pezzetto di zucca hokkaido nel frigo, di cui proprio non sapevo cosa fare...
Naturalmente, mio marito questi libri non li sopporta. Lui che è cresciuto a tradizione orale, con ricette tramandate di generazione in generazione e ad ogni mio timido deragliamento fa corrispondere un " mia nonna non lo ha mai fatto" che vale più di mille sentenze di condanna, appena mi sente discettare di cucina fusion, di zuppe nel bicchiere e pastasciutte nelle coppette inizia a cercare una via di fuga, trovando subito nella complicità della figlia l'alleato migliore. E a me non resta che comprare, sfogliare, sospirare e accantonare, sognando un giorno in cui le cose cambieranno e io entrerò finalmente nell'olimpo delle cuoche trendy, quelle con le cucine spaziali, gli ingredienti introvabili e la taglia 38.
Ogni tanto, però, ci provo, specie quando mi imbatto in qualcosa che, una volta depurato da diminutivi, articoli e certificazioni di qualità, penso possa avvicinarsi di molto a quello che normalmente proprino ai miei familiari e che, normalmente, non li uccide. E' il caso di questa zuppa fredda, di carote e agrumi, tratta da una delle tante bibbie culinarie di questi anni, quel Zuppe à porter che non può mancare in qualsiasi biblioteca gastronomica che si rispetti.
Nella mia idea, non avrei dovuto correre rischi; le carote ai tempi della bisnonna di mio marito c'erano già, l'abbinamento con le arance aveva ricevuto la benedizione della sua prozia, lo zenzero è una concessione a cui si è piegato negli ultimi tempi, insomma: se smussavo un po' gli angoli (via il pompelmo e il lime) avrei potuto avere qualche speranza.
Quando l'ho servita in tavola, titubavo un po': il 50 per cento dei consensi lo avevo già perso con la creatura, il cui sguardo raggelato, mentre ne ultimavo la preparazione, aveva fatto morire sul nascere qualsiasi tentativo di persuasione. il marito, però, l'ha mangiata, pure in silenzio, tanto che, dopo le prime cucchiaiate, mi sono confortata, acquistando via via sicurezza e ottimismo e fiducia nel futuro, una specie di Yes we can bloggettaro, tanto che, dopo aver discettato di supremazie culinarie e tendenze modaiole, ho deciso, a voce alta, che anche questo esperimento sarebbe dovuto finire nel blog, ma nella mia versione, che, neanche a dirlo, si era rivelata di gran lunga superiore all'originale. L'unico problema era che bisognava ribattezzarla: " perché, capisci, se la chiamo zuppa di carote e agrumi non è corretto, perché qui di agrumi c'è solo l'arancia e poi non si percepisce l'importanza dello zenzero, che è inutile, guarda, puoi fare tutti gli esperimenti che vuoi, ma alla fine, Carote, Arancia e Zenzero sono sempre un trinomio vincente...solo che 'zuppa alle carote arancia e zenzero- è troppo lungo, capisci, mi ci vorrebbe qualcosa di più immediato, di più incisivo, di più di impatto..."
Io l'ho sempre saputo che mio marito è un tipo pieno di risorse. Il più delle volte è un atto di fede, nel senso che se le tiene belle nascoste, dietro un'apparenza che oscilla fra il flemmatico e l'annoiato, che non sai se pensare se di quello che hai appena detto ha capito qualcosa o non gliene importa un bel niente ( 90 su cento, la seconda che ho detto) Ma ci sono dei momenti in cui se ne esce con la Madre di Tutte le Frasi, puntuale, esaustiva, pregnante, di quelle che ti lasciano basita, a bocca aperta, la mente fissa a chiederti dov'è che ho potuto trovare un tipo simile e com'è che me lo sono anche sposato....
Zuppa del C- A -Z, ha suggerito di chiamarla: C.arote A.rancia Z.enzero. Più chiaro di così...
Io l'ho sempre saputo che mio marito è un tipo pieno di risorse. Il più delle volte è un atto di fede, nel senso che se le tiene belle nascoste, dietro un'apparenza che oscilla fra il flemmatico e l'annoiato, che non sai se pensare se di quello che hai appena detto ha capito qualcosa o non gliene importa un bel niente ( 90 su cento, la seconda che ho detto) Ma ci sono dei momenti in cui se ne esce con la Madre di Tutte le Frasi, puntuale, esaustiva, pregnante, di quelle che ti lasciano basita, a bocca aperta, la mente fissa a chiederti dov'è che ho potuto trovare un tipo simile e com'è che me lo sono anche sposato....
Zuppa del C- A -Z, ha suggerito di chiamarla: C.arote A.rancia Z.enzero. Più chiaro di così...
Zuppa di Carote e Agrumi ( da Zuppe à Porter di A. C. Bley, Guido Tommasi Editore)
10 minuti di preparazione- 35/40 minuti di cottura
1 kg di carote
2 cipolle
2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
1 litro di acqua
20 cl di succo d'arancia
20 cl di succo di pompelmo
1 limone verde (scorza e succo)
1 cucchiaino di olio d'oliva
sale
1 kg di carote
2 cipolle
2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
1 litro di acqua
20 cl di succo d'arancia
20 cl di succo di pompelmo
1 limone verde (scorza e succo)
1 cucchiaino di olio d'oliva
sale
Pelare le carote e tagliarle a rondelle. Pelate e affettate finemente le cipolle. In una cocotte, soffriggete le cipolle nell'olio. Aggiungete lo zenzero grattugiato e rosolatelo per 5-10 minuti mescolando di tanto in tanto. Aggiungete le carote, l'acqua e i succhi di frutta ( tenete da parte la scorza di limone verde). Salate. Portate a bollore, abbassate il fuoco e lasciate cuocere finché le carote sono tenere ( 30 minuti). Frullate il tutto, aggiungenod un po' d'acqua se necessario. Aggiustate di sale e unite la scorza del limone verde
Questa zuppa può essere servita fredda o calda. Sarà ancora più buona se spremete l'arancia e il pomplemo, invece di usare il succo già pronto
Va da sè che di zuppe con i succhi di frutta, qui, non se ne facciano: io ho sostituito il pompelmo con altrettanta arancia e già che c'ero ho grattugiato anche la scorza, direttamente sulle carote, in cottura. Al posto dell'acqua, ho usato un brodo vegetale leggero. A parte i commenti di mio marito, è un'ottima zuppa estiva.
Buon appetito
Alessandra
Questa zuppa può essere servita fredda o calda. Sarà ancora più buona se spremete l'arancia e il pomplemo, invece di usare il succo già pronto
Va da sè che di zuppe con i succhi di frutta, qui, non se ne facciano: io ho sostituito il pompelmo con altrettanta arancia e già che c'ero ho grattugiato anche la scorza, direttamente sulle carote, in cottura. Al posto dell'acqua, ho usato un brodo vegetale leggero. A parte i commenti di mio marito, è un'ottima zuppa estiva.
Buon appetito
Alessandra
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