Dirvi che ho un po' di cose da fare non renderebbe l'idea del marasma lavorativo in cui mi trovo: come scrivevo poco fa su FB, ho da finire un lavoro per lunedì ( scorso) e ne devo consegnare un altro martedì (più domani che dopodomani, a quest'ora). Ovviamente, fra i due non c'è nessuna connessione, nemmeno una lontana parentela, per cui la possibilità di un discreto travaso dall'uno all'altro non esiste proprio. In più, tanto per non farci mancare niente, mi è anche venuto il colpo di genio, di mettere a posto la libreria delle pubblicazioni di cucina:, intanto che cuocevano le lasagne al forno (ci sono dei momenti in cui proporrei mia sorella per una causa di beatificazione - e iquesto è uno di quelli) : una parete intera, per capirci, traboccante di libri, riviste, enciclopedie, quaderni della nonna, sacri tomi e foglietti sparsi per ogni dove: e se sono riuscita a fare un minimo di pulizia, ho ancora tutte le riviste appilate nella stireria, in una specie di skyline gastronomico che mi mette male solo a guardarlo. Quindi, se avete in mente che mi dilunghi nelle solite scemate, stavolta, lasciate ogni speranza perché, come vedete, non ho tempo.
A parziale discolpa, vi lascio una ricetta d'autore, che è un capolavoro di eleganza, originalità, equilibrio di odori e sapori : non dico che vi farà fare la solita porca figura perché la firma è di Ernst Knam e quindi è bene usare le buone maniere: ma a buon intenditor...
da E Knam- Viva le Torte
Bibliotheca Culinaria Ed
per 6 persone
300 g di calamaretti
200 g di farina di mais a grana gorssa macinata a pietra
50 ml di nero di seppia
50 ml di olio EVO
1 litro d'acqua
10 g di sale grosso
sale e pepe nero di Sarawak
Preparare la polenta
Portare
l'acqua ad ebollizione, aggiungere il sale e versare a pioggia la
farina di mais. Cuocere, rimestando frequentemente, per 45 minuti. Verso
fine cottura, aggiungere il nero di seppia e mescolare bene.
Distribuire la polenta negli stampi monoporzione e far raffreddare in
modo che si rapprenda.
Cuocere i calamaretti
Scaldare
l'olio EVO in una padella aggiungere i calamaretti ben puliti e lavati,
salare, pepare e cuocere per pochi minuti, per mantenerli teneri.
Capovolgere
gli stampini di polenta sui piatti di servizio e versare sopra i
calamaretti. Accompagnare con una piccola insalata verde.
E' chiaro che, lavoro o non lavoro, Knam o non Knam, io le mie modifiche le ho fatte, per cui:
1.
ho usato la polenta bianca, ma solo perché pensavo con terrore al
colore che avrebbe potuto prendere quella gialla, mischiata col nero di
seppia. In più, trovo che la polenta bianca si sposi meglio con il
pesce.
2. il nero di
seppia, udite udite, stavolta era quello original, perché nell'altra
padella, avevo le seppie (ricetta di mercoledì, trattenete il fiato fino
ad allora): però, si può usare anche quello comprato.
3. invece che gli stampi monoporzione, ho usato un coppa pasta, così da avere i bordi lisci, senza dover penare troppo
4.
a parte che la ricetta non dice quando mettere il pepe di Sarawak, così
da soli i calamaretti sanno di poco. Serviteli con un giro d'olio e un
po' di pepe macinato di fresco ( quello rosa va benissimo)
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