venerdì 25 settembre 2009

frittata di...asparagi di mare!!!!!




asparagi di mare

Quando ero molto piccola, mia mamma aveva una libreria in centro, tutta dedicata ai libri per bambini. Era un'idea pioneristica, per quei tempi e per questa città, e difatti si esaurì in breve tempo, fagocitata da costi e da impegni insostenibili e penso che mia madre debba ancora rimarginare del tutto la ferita, visto che ne ha sempre parlato pochissimo. L'unica cosa che però ripeteva di continuo, ogni volta che ci si imbatteva nell'argomento, era che lei si era letta tutti i libri che aveva in negozio, da cima a fondo, e questo non perché fosse particolarmente incline alla letteratura per l'infanzia, ma perché era fermamente convinta che la professionalità di un libraio passasse attraverso la conoscenza dei libri- e più estesa e approfondita era, meglio avrebbe svolto il suo lavoro.
Queste parole mi sono tornate in mente ieri, mentre ingannavo un'attesa di quasi due ore nel nuovo megastore di Feltrinelli, aperto qualche giorno fa fra squilli di trombe e suoni di fanfare e che, al di là dei proclami, mi ha lasciato intristita: un'accozzaglia di cose-libri, dischi, dvd, bar, self service, spazi lettura, chaiselong, sezione casalinghi, cartoleria, smemo & smoleskine- spersonalizzata in spazi freddi, dove il rosso -feltrinelli mal si sposa nell'acido di certi verdi e certi viola che farà tanto tendenza, ma che a me, proprio, mette voglia di scappare. Anche i commessi, che pure sono quelli di sempre, sembravano tanti alieni, occupati com'erano a descrivere il funzionamento del bar, a elencare i colori delle nuove matite bio, a riordinare dvd e tutto quanto serve a far dimenticare un catalogo di libri scarno nella quantità, obsoleto nella selezione, banale nelle proposte: superfluo dire che nessuno, lì dentro, parlasse di libri o sapesse darti un consiglio su un titolo: " il terminale è bloccato" , era il ritornello di quel pomeriggio e poco importa se il libro che cercavo era poi in vetrina fra le novità: nessuno ha saputo dirmi niente, all'interno, e quando me ne sono accorta, ero già fuori, con l'umore sotto i piedi e zero voglia di tornare lì dentro.

asparagi di mare


Per tirarmi su, sono andata in pescheria ( e prima che qualcuno obietti che non è tanto normale, vi ricordo per par condicio che voi siete lettori di questo blog: il che, se è un ottimo tramite per diventare amici, non depone certo a favore del vostro equilibrio psichico...): sono andata in pescheria, dicevo, a trovare la mia pescivendola preferita- una tipa tutta spiritata, scorbutica e simpatica, che nel lessico familiare si è guadagnata l'ambito soprannome di Florence, dalla inimitabile domestica dei Jefferson ( ve li ricordate? ce li stiamo riguardando su Sky, e ridiamo come vent'anni fa). Al pari di Florence, infatti, la tipa non sente ragioni e fa sempre e solo quello che vuole lei: hai meditato per ore su un menu, tutto imbastito intorno a degli involtini di sogliola? Bene, cambia tutto, perché se Florence ha deciso che quel giorno lì le sogliole non sono buone, non te le vende. Vuoi risolvere un pranzo veloce con un trancio di filetto di tonno? Passa in rosticceria, perché "il tonno glielo hai già dato ieri, a tua figlia, troppo le fa male" E anche quando ti impunti sulle orate, perché quelle son belle, senti, son figlia di pescatore, le vedo lontano un miglio che van bene, perché non me le vuoi vendere, ti risponde con un serafico "perché domani sono più fresche e costano la metà" che ti riduce subito al silenzio.

asparagi di mare

La cosa strana è che la Florence lavora in un supermercato e quindi in teoria non rende certo un bel servizio ai suoi capi: tant'è che ogni volta che mi avvicino al banco del pesce, temo sempre che le abbiano dato il benservito. Invece, non solo la trovo puntualmente, ma pare anche che si becchi dei premi produzione da favola, proprio per questa sua competenza: perchè i clienti si fidano, le chiedono consiglio, tornano e, udite udite, comprano molto più di prima.
Il che conferma la mia teoria- e cioè che in questo mondo di centri commerciali, mega store e commessi impagliati, quando si trova una persona che sa fare il suo lavoro e vuol bene al suo cliente, non la si lascia più, anche se è ruvida e brusca come la Florence. E anche se, invece del pesce, ti rifila tre etti di strane robine verdi " che se si chiamano asparagi di mare, secondo te, di che cosa sapranno?" e ti ci aggiunge pure un ricettina, buon peso " che anche se te di pesce non te ne accapisci, mi sei simpatica lo stesso..."

FRITTATA SOTTILE DI ASPARAGI DI MARE

asparagi di mare

200 g di asparagi di mare
5 uova
75 g di emmenthaler grattugiato
poco sale
olio EVO

Pulire benissimo gli asparagi di mare, avendo cura di togliere il gambo a tutti, sciacquarli sotto l'acqua corrente e farli cuocere in acqua bollente non salata per una quindicina di minuti. Sono pronti quando sono teneri.
Sbattete le uova in una fondina, come per fare un'omelette, aggiungetevi il formaggio grattugiato, gli asparagi di mare scolati bene e lasciati un po' intiepidire e mescolate il tutto. Aggiungete una piccola presa di sale ed assaggiate: se vi sembra insipido, aggiungetene ancora un po', ma non troppo, perché gli "asparagi" sono già salati di loro.
Prendete una padella, ungetela d'olio, versatevi il composto di uova ed asparagi e fate rapprendere, come per una frittata. Quando è quasi completamente rappresa, giratela e finite di cuocere. Si mangia tiepida, accompagnata da soncino o da un'insalata di pomodori freschi.
Buon Appetito
Alessandra



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