Tutto quello che c'era da dire sui Doughnuts (termine inglese per i krapfen o i bomboloni) è stato detto a suo tempo da quel gran genio di Justin Gellatly, autore della ricetta perfetta (e NON APRITE QUESTO LINK, se avete in mente di andare in Paradiso e pure da magri, ecco :)
Gellatly è anche stato l'anima della scuola di Bread Ahead, portando quella genuinità che, per una volta, si è accordata con la narrazione sincera di un fornaio pronto ad alzarsi alle tre del mattino anche quando il suo pane è diventato famoso in tutto il Paese. Non ha stupito, ma semmai ha intenerito e commosso, che, quando Bread Ahead è diventato un brand di una catena di negozi, Justin e la moglie abbiano abbandonato la loro creatura (e deve essere finita male, visto che nel sito non c'è traccia di loro), per ritirarsi in un cottage in campagna, dove fanno i giudici nei bake off di provincia o nelle gare di torte nelle scuole e, posso dirlo?... mi piacciono ancora di più.
Questi, comunque, sono i "nuovi" doughnuts dell'ultimo libro di Bread Ahead, il primo senza loro due, che stiamo testando allo Starbooks: ricetta, esito finale e considerazioni a latere sono tutte qui
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