sabato 27 ottobre 2018

QUINOA ALLA MELAGRANA CON CECI CROCCANTI

 


 

 

 Come ci ricorda Melissa Clark nell'introduzione a questa ricetta, la Quinoa non è un grano ma una pianta, parente delle bietole e degli spinaci. Ma siccome assomiglia ad un grano, si comporta come un grano, interagisce con gli altri ingredienti come un grano, ha acquisito di fatto questa identità. 

Di mio aggiungo che la sua fama- vera o presunta che sia- di superfood ne ha aumentato i consumi a dismisura, tanto che oggi la "vera" quinoa è rarissima e si paga a peso d'oro. Diffidate quindi dai prodotti a basso costo e di quelli che non indicano l'origine. Però consumatela: è facilissima da cuocere, molto più leggera dei cereali e anche molto più versatile negli abbinamenti. 
Noi ne facciamo un uso costante, anche se a mio marito non fa proprio impazzire (lui è ancora della scuola della bistecca al sangue :) e, quel che più conta ai fini della sopravvivenza nello Starbook, è che ne ho sempre una scorta in dispensa. 
Assieme ai ceci, agli scalogni e, udite udite, alla melassa di melograno che ormai autoproduco con grande soddisfazione e infilo un po' dappertutto. 
E figuriamoci se non cedevo alla tentazione di questa ricetta. 
La trovate QUI, allo Starbooks

giovedì 18 ottobre 2018

PETTO D'ANATRA ALLE 5 SPEZIE CON PATATE FRITTE NEL GRASSO D'OCA

 

 

 

Nella sua semplicità, questo piatto trasuda grasso da tutti i pori, nel senso migliore del termine: le patate sono un soffio, con una crosta croccante che appaga persino l'udito ed un interno morbido e l'anatra resta morbida e sugosa, anche se sottoposta ad una cottura parecchio aggressiva. Il tutto senza mai ungere il palato, ma avvolgendolo semmai con un intrigante bouquet di sapori, in cui le note scure delle 5 spezie bilanciano la dolcezza della carne e accendono di nuovo sapore le patate. Mi fermo qui perchè stavolta finisco all'inferno- ma un'occhiatina alle patate, gliela volete dare, vero? giusto per farmi compagnia...


Ricetta allo Starbooks, QUI

 

 

mercoledì 10 ottobre 2018

MUHAMMARA DI CAROTE


 

Se, come me, avete visto tutti i colori dell'hummus
Vi siete trasformati in un ammazza-vampiri a suon di sperimentare sullo Tzatziki
Avete finalmente fatto conoscenza con i Vigili del Fuoco di Singapore- e hai voglia a spiegargli che un'affumicatura perfetta val bene un allarme antincendio, se solo sentiste che Babaganoush che è venuto fuori
E avete pure annuito convinti, di fronte al Controversial Pea Guacamole
Allora e solo allora siete pronti per il passo successivo, ossia un tuffo nelle inifinite sfumature della salsa più seducente di tutta la cucina mediorientale:  il Muhammara. 
Gli Occidentali che lo conoscono, sono per lo più  debitori al solito Ottolenghi che ne ha pubblicato una sua versione sul The Guardian. Io sono fra le eccezioni, visto che a farmelo assaggiare per la prima volta è stata Eleonora, preparandolo da zero, melassa di melagrana inclusa- e da allora è stata la fine. 
Mia e di tutte le amiche di Singapore, per le quali ormai sono "quella del muhammara" che ha quasi soppiantato la focaccia e i baci di dama da tanto ne vanno pazze. C'entra di sicuro l'assenza di carboidrati, ma credetemi, carbs o no carbs, questa salsa è una bontà assoluta. L'originale è a base di peperoni rossi, melassa di melograno e noci mentre la ricetta di Melissa Clark introduce la prima variante sinora conosciuta, con l'aggiunta delle carote e la sostituzione della melassa con il cumino.
Potevo resistere? 
La risposta è qui