questa ricetta partecipa alla G.N.del Consommè |
Singapore,
sabato, 2 gennaio
La
palma per la prima, solenne ca...ta dell'anno se l'è aggiudicata il
malito della signolah, all'alba del 1 gennaio 2016 quando, dopo aver
riacquistato l'uso della parola, alla fine del primo caffè, ha
sostenuto che "lui preferirebbe di gran lunga vedersi con gli
amici in uno spazio comune, in cui ciascuno porta qualcosa". E
che farebbe sicuramente così, se non avesse la mala sorte di
una moglie che -somma sconvenienza- ama ricevere in casa e farlo pure
in modo formale.
A
sottolieare le affermazioni, il suddetto ha pure fatto lo sforzo di
sollevare i sacri lombi dal trono in finto midollino ikea ( il suo è
quello già sfondato- ma la colpa è del signor Ikea e non del
quintale che ci appoggia tutti i santi giorni), per spostarsi al
centro della terrazza, nel caso in cui qualche vicino nutrisse ancora
l'insana idea di poltrire fino a mezzogiorno, il primo dell'anno e
non volesse partecipare al cordoglio per la sfortuna di quel
condomino che, avvolto in un km di telo in spugna, dalla cintola in
giù, andava lamentando le sue disgrazie.
La
signolah, ovviamente, ha dato la prima prova di fedeltà al sommo
principio moderatore del 2016 (hashtag #fottitene), continuando a
sorseggiare il proprio tè dalla tazzina del servizio Wedgwood e
limitandosi a puntualizzare quanto segue:
1.
che quello che per mio marito è "ricevere formali",per il
resto del mondo è mettere una tovaglia in tavola, suggerire con
l'esempio l'uso delle posate per mangiare quello che viene messo nel
piatto e ammiccare maliziosamente verso il bicchiere, ogni qualvolta
uno dei suoi amici avvicina la mano alla bottiglia. il divieto di
rutto libero, ahimè, non è neppure più contemplato, visto che da
questa parte del mondo è bon ton.
2.
dall'altra parte del mondo, ogni volta che abbiamo proposto ai suoi
amici di "portare qualcosa", nella migliore delle ipotesi
hanno portato i bambini. E sorvolo sul resto, bontà mia.
3.
le volte in cui non abbiamo ricevuto in casa nostra, ci è toccato
pagare gli ospiti, secondo un'usanza tanto più rispettata quanto più
alto è il gradino sociale della Genova-bene alla voce "venite
da me". Anzi, se mai doveste incorrere in un invito del genere,
evitate di accendere un mutuo da Romanengo o di dare fondo alla
miglior riserva della vostra cantina, per non arrivare a mani vuote
:qualsiasi sia il cadeaux con cui vi presenterete all'entrata, ci
sarà sempre qualcuno all'uscita che vi chiederà 20 euro di
contributo. E di nuovo sorvolo sui momenti di puro dramma,
quando tocca a te, sentirti chiedere dai tuoi invitati quanto è
costato il disturbo- perchè il modo ancor m'offende.
4.
quindi, che si rassegni, il malito della signolah, ad avere una casa
sempre aperta e una tavola sempre imbandita, con un menu pensato
appositamente per l'occasione e servito in quanto di meglio sia
riuscita a procurarmi/portare/recuperare da quest'altra parte del
mondo. Almeno finchè non mi porta in una grotta, intendo.
5.
E che inizi a contare le perle, perchè col 2016 le voglio attorno al
mio collo-e non ai soliti porci a cui le ho distribuite fino
all'altro ieri.
Ne
abbiamo già una, andiamo avanti :-)
Poteva
esserci una punizione migliore che servirgli per cena una tazza dibrodo di finta tartaruga profumato al tartufo, con mini choux diprosciutto affumicato e noce moscata?
Io dico proprio di no...
Nessun commento:
Posta un commento