Bollettino medico di martedì, 23 febbraio, ore 7.00: teoricamente, sarei in piedi. Praticamente, sto ancora su un piede solo, con la non trascurabile differenza, rispetto ai giorni scorsi, che stavolta lo alterno. Vale a dire che, fino a mezz'ora fa, il piede malandato era il destro. Ora, dopo che una gruccia da pantaloni, de fero e rinforzata, è franata dritta dritta sul secondo dito del piede sinistro, zompetto per il corridoio, in stile Mino Damato sui carboni ardenti, ma senza l'espressione ascetica che aveva lui. Qui, di ascetico, ci stanno solo i santi che, ad uno ad uno, sto convocando direttamente dal Paradiso...
E comunque , la prima prova è stata superata: trattasi del famigerato aperitivo per la Festa Solenne dell'Ufficio che da almeno 5 anni vede la sottoscritta cooptata dal capo, in qualità di P.R. -da Pranzi&Rinfreschi a Pulisci&Risciacqua. Siccome sull'argomento si potrebbe scrivere un trattato, ma siccome non ho voglia di marcirmi il sangue già alle 7 e un quarto del mattino, rinvio a momenti più allegri la rievocazione delle varie tappe che mi hanno condotto ai vertici di questa carriera e passo subito a raccontarvi la Sfida dell'Anno, vale a dire come preparare un buffet per cinquanta persone, dovendo essere sul posto alle otto del mattino, per giunta in tenuta da professionista rampante, con tanto di scarpa col tacco, alla faccia della tempistica, del sudore da duro lavoro e, buon ultimo, del ditone malato.
Fosse stato per il marito, avrei dovuto telefonare al Capo e dirgli pacatamente che non ero in condizione di muovermi e che si arrangiassero da soli, una buona volta, magari mandando anche qualcuno a prelevare vassoi e caraffe. A parte la nominescion per "la migliore battuta del secolo", il suggerimento non ha sortito alcun effetto e, dieci minuti dopo, sperimentavo una nuova posizione al volante, guidando senza una scarpa e schiacciando il pedale dell'acceleratore col solo tallone. E' stato solo quando sono arrivata al parcheggio, sana, salva e senza neppure una smagliatura nella calza che ho capito che ero lì per volontà divina e che quindi, qualsiasi cosa fosse successa, avrei trovato un appiglio a cui aggrapparmi. E così è stato. Il primo, indispensabile, è stato l'aiuto della Paola, un'altra che, quando si decideranno a fare uno speciale sul mio buon carattere, potrà candidarsi a fare l'ospite d'onore; il secondo, invece, è stato il colpo di genio di lavorare scalza, su un pavimento di marmo, in una stanza che non aveva mai visto un calorifero in vita sua. Tempo trenta secondi e stavo sperimentando gli effetti analsegici del congelamento, con grande beneficio della sottoscritta e degli invitati, che, nel giro di mezz'ora, hanno fatto fuori il seguente buffet
E comunque , la prima prova è stata superata: trattasi del famigerato aperitivo per la Festa Solenne dell'Ufficio che da almeno 5 anni vede la sottoscritta cooptata dal capo, in qualità di P.R. -da Pranzi&Rinfreschi a Pulisci&Risciacqua. Siccome sull'argomento si potrebbe scrivere un trattato, ma siccome non ho voglia di marcirmi il sangue già alle 7 e un quarto del mattino, rinvio a momenti più allegri la rievocazione delle varie tappe che mi hanno condotto ai vertici di questa carriera e passo subito a raccontarvi la Sfida dell'Anno, vale a dire come preparare un buffet per cinquanta persone, dovendo essere sul posto alle otto del mattino, per giunta in tenuta da professionista rampante, con tanto di scarpa col tacco, alla faccia della tempistica, del sudore da duro lavoro e, buon ultimo, del ditone malato.
Fosse stato per il marito, avrei dovuto telefonare al Capo e dirgli pacatamente che non ero in condizione di muovermi e che si arrangiassero da soli, una buona volta, magari mandando anche qualcuno a prelevare vassoi e caraffe. A parte la nominescion per "la migliore battuta del secolo", il suggerimento non ha sortito alcun effetto e, dieci minuti dopo, sperimentavo una nuova posizione al volante, guidando senza una scarpa e schiacciando il pedale dell'acceleratore col solo tallone. E' stato solo quando sono arrivata al parcheggio, sana, salva e senza neppure una smagliatura nella calza che ho capito che ero lì per volontà divina e che quindi, qualsiasi cosa fosse successa, avrei trovato un appiglio a cui aggrapparmi. E così è stato. Il primo, indispensabile, è stato l'aiuto della Paola, un'altra che, quando si decideranno a fare uno speciale sul mio buon carattere, potrà candidarsi a fare l'ospite d'onore; il secondo, invece, è stato il colpo di genio di lavorare scalza, su un pavimento di marmo, in una stanza che non aveva mai visto un calorifero in vita sua. Tempo trenta secondi e stavo sperimentando gli effetti analsegici del congelamento, con grande beneficio della sottoscritta e degli invitati, che, nel giro di mezz'ora, hanno fatto fuori il seguente buffet
Mini quiches al roquefort e ai finocchi (48 pezzi)
Mini quiches lorraine (48 pezzi)
Focaccia alla salvia (100 pezzi)
Mini croissant farciti con crescione e salmone affumicato (70 pezzi)
Baci di dama salati al pesto (80 pezzi)
Sablè al cumino/limone (50 pezzi)
Sablè alla paprika (50 pezzi)
Sablè alle olive (50 pezzi)
i primi 4 sono stati preparati una settimana prima e congelati; i secondi 4, invece, tre giorni prima e chiusi in scatole di latta. Al mattino (presto: prima delle 6, di sicuro), ho fatto scongelare in forno quiches e croissant, e nel frattempo farcivo i baci di dama, mentre le brioches sono state riempite in loco. Tovaglie bianche (pure quelle antiche: mamma, non leggere), con sopra dei copritovaglia ciclamino, vassoi d'argento ed alzatine. Superfluo aggiungere che le sablè nelle foto sono state immortalate prima dell'inizio della cerimonia, visto che, a parte le briciole, non è avanzato niente....
la ricetta base è di Felder e si riferisce ad una ventina di biscotti
farina 130 g
burro 100 g
tuorlo d'uovo 1
parmigiano grattugiato 100 g
sale 1 presa
pepe nero 1 presa
Io sono partita dalla stessa base, quadruplicando le dosi e riducendo le dimensioni, e ho aggiunto tre diverse "profumazioni"
- cumino in semi e scorza di limone grattugiata
- paprika forte
- olive nere tritate grossolanamente
farina 130 g
burro 100 g
tuorlo d'uovo 1
parmigiano grattugiato 100 g
sale 1 presa
pepe nero 1 presa
Preriscaldate il forno a 180. Unite tutti gli ingredienti in una ciotola a lavorate con la punta della dita fino ad ottenere una consistenza sabbiosa. Se preferite lavorate al mixer. Aggiungete l'uovo, compattate e formate una palla. Conservate in frigo per 1h. Stendete la pasta su uno spessore di ca 5mm e ricavate dei quadrotti di 4cm. infornate 15-18m. a 180°
Io sono partita dalla stessa base, quadruplicando le dosi e riducendo le dimensioni, e ho aggiunto tre diverse "profumazioni"
- cumino in semi e scorza di limone grattugiata
- paprika forte
- olive nere tritate grossolanamente
Nelle scatole di latta, si sono conservati tutti bene, eccetto quelli finiti nel contenitore con il coperchio che chiude male: mi è bastato rimetterli in forno a 150 gradi per 5 minuti e sono tornati fragranti come gli altri.
Buoni, buoni, buoni
Buon appetito
alessandra
Buoni, buoni, buoni
Buon appetito
alessandra
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