mercoledì 1 giugno 2022

RAVANELLI ARROSTO CON BURRO NOCCIOLA, MIELE E PEPERONCINO

 

Ho una passione viscerale per Joshua Mc Fadden, l'ultimo cuoco che fa impazzire tutti i food blogger dell'universo mondo, purtroppo non pienamente condivisa da chi mi sta attorno. 

Parafrasando il Sommo, Mc Fadden è "poco figo": non fa libri che sembrano cataloghi di mostre, non impone ingredienti da "aspetto la prossima carovana delle spezie", non coltiva il "famolo strano" e via dicendo. Pure io ci ho messo un po' ad accorgermi del potenziale di questo ragazzo, ecco: tant'è che c'è voluto il James Beard Foundation Award (il premio più importante del settore) per farmi tornare a  sfogliare  Six Seasons, questa volta con attenzione,  e capire che sì, se cercavo qualcosa di veramente nuovo, sarebbe stato lì in mezzo che avrei dovuto guardare. 

Dalla rivelazione in poi, è stato tutto un trasloco, per cui ho potuto riaprire il libro solo qualche settimana fa e questa volta con intenti bellicosi, complice il calendario di Cook My Books. 

Gli stessi intenti con cui mi avvicino a mio marito, gli metto Six Seasons aperto sotto il naso e parto con l'artiglieria pesante 

"Con questo, non ingrassi"

E il primo colpo va miseramente a vuoto, visto che il primo capitolo è tutto sui burri aromatici. 

Ritento.

"Non è tutto vegetariano, ci sono anche delle ricette con la carne"

E anche il secondo colpo finisce lontano, visto che la carne sono al massimo polpette o ragù, tutte robe che  per lui son buone per il  cucciolo di T-Rex chegioca nel giardino della caverna, per capirci.

Gioco l'ultima.

"Senti, per me lui è un altro Ottolenghi. Meno figo, magari, meno innovativo, più coi piedi per terra, ma siamo lì... è l'Ottolenghi americano, ecco. Mc Fadden è l'Ottolenghi d'America"

E mentre son lì, bella fiera, che mi crogiolo in questa definizione, quello alza uno sguardo annoiato dal libro e dice:

"Sarà. A me, me pare più l'Ottolenghi dell'ospedale".

La sopravvivenza di mio marito è indissolubilmente legata al mio odio per le pulizie: ogni volta che ha queste uscite, mi vedo inginocchiata con uno straccio in stile lady Macbeth e "non ho mai visto tanto sangue, come le levo le macchie dalla moquette". Per cui ho taciuto e ho fatto di testa mia.  

Coi ravanelli che "piacciono-al-marito-della-Giuli" e un ragù di agnello, prossimamente su questi schermi. Che, ahinoi, son privi di sonoro, perché avreste dovuto sentirlo, quante volte ha detto "buono", in un crescendo di accrescitivi e superlativi che Elicona scànsate, ecco.

Quindi, magari MC Fadden non lo sarà, l'Ottolenghi d'America, ma fa cose buone-buonissime-buonerrime. E nemmeno ti impegna a grattar le padelle, visto che ci pensano i commensali, a far fuori fino all'ultima briciola. 

L'unica controindicazione potrebbero essere, per l'appunto, le liti fra gli ospiti: ma una dose doppia metterà tutti d'accordo. E in caso di avanzi, farà ancora più contenti voi. 


Roasted Radishes with Brown Butter, Chile, and Honey

per 4 persone 

olio extra- vergine 

2 mazzetti di ravanelli, anche con le loro cime, se fresche e belle, tagliati in due se troppo grandi  

sale e pepe fresco di mulinello

peperoncino in fiocchi

2 cucchiai di burro (circa 60 g)

2 cucchiai di aceto di vino  rosso

2 cucchiai di miele

Accendete il forno a 180°C. Lavate molto bene i ravanelli sotto l'acqua corrente, eliminando ogni residuo terroso. Se usate anche le parti verdi, tagliatele e lavatele come una insalata, facendole asciugare bene prima dell'uso. 

Versate un filo d'olio in una padella di ghisa (deve poter andare in forno) e, quando è caldo, unitevi i ravanelli (quelli tagliati a metà con la parte tagliata rivolta verso il basso). Fateli cuocere per circa 3 minuti o fino a quando iniziano a scurire, a fiamma medio-alta. Trasferite poi la padella nel forno e proseguite la cottura per altri 10 minuti o fino a quando inizieranno a diventare teneri. Se usate anche le parti verdi, aggiungetele alla padella a questo punto e proseguite ancora la cottura per 5 minuti

Usando un guanto da forno oppure due canovacci, trasferite la padella dal forno al fornello, a fiamma bassa. Condite bene con sale, pepe e mezzo cucchiaino di peperoncino in fiocchi. Unite il burro e fatelo fondere: proseguite la cottura fino a quando questo sarà diventato color nocciola, badando a non farlo bruciare (2-3 minuti)

Aggiungete l'aceto e mescolate, lasciando evaporare per pochi secondi. Unite il miele e mescolate di nuovo, in modo che si amalgami bene al resto. Assaggiate e regolate, se il caso, di sale, di pepe, di peperoncino, di aceto o di miele. 
Servite tiepidi 

NOTE MIE 

- ho usato ravanelli senza foglie perché non erano granché. 
- i tempi di cottura sono stati un po' più lunghi, soprattutto nella fase di avvio, quella sul fornello: credo dipenda dal tipo di ravanelli e dal loro grado di maturazione. In tutti i casi, controllate che siano leggermente bruniti da tutti i lati, prima di infornare
- le dosi dell'agrodolce, per noi, erano assolutamente perfette. Ho aggiunto un po' più di peperoncino, alla fine, ma siamo sempre lì: dipende dal tipo di spezia che usate. La soluzione migliore è quella indicata dall'autore, cioè di assaggiare verso la fine e di regolarvi in base ai vostri gusti. 
- sono una bomba. Mio marito ha bandito le cipolline in agrodolce e da ora in poi vuole sempre questi. Sono perfetti come contorno a un arrosto, come aggiunta ad una insalata, su un crostone di pane tostato, con un velo di ricotta- ma anche così, per l'aperitivo. Preparatene in abbondanza, perché "ce ne sono ancora?" è la colonna sonora che li accompagna

Buon appetito
Ale




 

 

 

 

 

 


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