lunedì 29 marzo 2010

Clafoutis di feta e zucchine



clafoutis feta e zucchine

Ci credete se vi dico che sto scrivendo questo post alle 3.26 del mattino? E che tendenzialmente non soffro di insonnia? È che il marito è appena uscito di casa, destinazione Malpensa, dove lo attende il volo delle 6.30 per Copenaghen. E questo dopo che è tornato dalla Cina sabato sera, al termine di 24 ore di volo, 7 giorni di permanenza a Canton e 7 ore di fuso sulle spalle e dopo aver trascorso l'intera domenica a lavorare, la mattina in ufficio, il pomeriggio da casa (salvo la "pausa Genoa", dove, more solito, ha lasciato parte del sistema nervoso, apparato digerente buon peso).
E pensare che ho sempre desiderato un marito che viaggiasse per lavoro: mi dava l'idea dell'uomo affermato, del professionista di successo, della famiglia felice, forte di una stabilità economica e di una sicurezza globale, per così dire, come solo un marito/padre di tal fatta avrebbe potuto assicurare. La realtà, invece, è tutta diversa: l'affermazione professionale, speriamo, arriverà, ma al momento siamo nella fase del sacrificio, dell'impegno, della tenacia -e dell 'apprensione da parte mia che, essendo ansiosa, vivo col fiato sospeso ogni volo ed ogni tragitto in auto.
"Vai con lui", mi potreste dire e, in un mondo perfetto, questa sarebbe la soluzione ideale. E' il mondo reale, che mi frega ogni volta, e anche questo caso non fa eccezione: intanto, c'è la creatura con la sua scuola, il suo violino e- soprattutto- la sua età. Siamo nel buio fitto dell'adolescenza che me l'ha progressivamente trasformata da figlia brillante e spiritosa in un'estranea insofferente e insopportabile, perennemente scontenta e arrabbiata. Ieri abbiamo toccato il culmine, con un taglio di capelli rifatto due volte nella stessa mattinata, che l'ha fatta incavolare prima e diventare isterica poi. Lasciarla alle nonne, al momento, significa passare il mio tempo in telefonate internazionali, se non intercontinentali, e marcirmi il fegato prima, durante e poi, quando arriva la bolletta della tim - Gerusalemme docet. E poi ci sono gli impegni , lavorativi e domestici, che non mi danno tregua. Oggi, per esempio, devo buttar via la mattinata (e l'estetista) fra la coda allo sportello dei parcheggi a pagamento, per farmi convertire il tagliando dalla micra alla mini e la coda all'ufficio amministrativo , all'altro capo della città, per vedere se mi tolgono le 4 multe prese nel frattempo, alla faccia del cruscotto disseminato di documenti, spiegazioni e, in ultimo, vere e proprie suppliche. Nel pomeriggio, bisogna comprare il violino nuovo alla figlia e quindi andare dal liutaio, in centro, recuperarne due, portarli in Conservatorio per l'esame dell'insegnante (Albaro), riportarli dal liutaio, prendere quello che intanto abbiamo già scelto (anche qui: paghiamo come banche, abbiamo un liutaio di fiducia che ci segue da anni, il marito è pure competente in materia, potremo avere il diritto di evitarci queste inutili manfrine???) e riportarlo a casa: dove, nel frattempo, devono arrivare l'idraulico- che aspettiamo da mesi: c'è un'infiltrazione nel soffitto del bagnetto e ormai mi sento come il capo del villaggio di Asterix, quello che aveva paura che il cielo gli cadesse sulla testa- e poi il parroco che viene a benedire. Del fatto che, dei 40 giorni della Quaresima, abbia scelto di passare da noi proprio oggi, non si sorprende più nessuno: anche perchè, in tutta sincerità, dubito che in un altro giorno sarebbe stato diverso. Ora che ci penso, già lo scorso anno era stato accolto da mia madre e mi sa che anche stavolta sarà lo stesso. In mezzo, devo lavorare, in casa e fuori: la pila della biancheria sporca e da stirare rivaleggia con quella delle pratiche, ma l'urgenza è la stessa: da una parte, viene a mancare la materia prima, dall'altra mancano due giorni alla consegna delle scadenze del mese, a cui faranno seguito altre pratiche ed altre scadenze. Senza contare l'occhiata ai compiti di greco, quella allo stato del frigo, l'altra allo smaltimento della posta, alla cena veloce, all'orlo da fare al tailleur che mi serve mercoledì. Il tutto con l'ansia del marito a Copenaghen, che arriverà stanotte, stanco morto, e la sveglia puntata alle sei di domani mattina: perchè, si sa, domani è un altro giorno. Ma gli impegni, ahimè, son sempre gli stessi.
Vado a scrivere la niusletter, che è la volta che la spedisco puntuale...

CLAFOUTIS DI FETA E ZUCCHINI

flan zucchine e feta
da Flan Sformati e Clafoutis di Isabelle Brancq- Lepage

per 4 persone
4 uova
75 g di farina
50 cl di creme fraiche liquida (va bene la panna)
2 zucchine
2 cucchiai di olio EVO
10 foglie di menta tritate
100 g di feta
sale/pepe

Preriscaldare i lforno a 180 gradi
Tagliare la feta a cubetti
Sbattere le uova in una ciotola e incorporare pian piano la farina e successivamente la creme fraiche (lavorate con una frusta non elettrica, per evitare i grumi).
Mescolare energicamente, sino ad ottenere un composto liquido e omogeneo. Aggingere la feta, mescolare bene, salare e pepare.
Lavare, asciugare e tritare le foglie di menta
Lavare le zucchine, grattugiarle e soffriggerle in padella in olio d'oliva per dieci minuti. Salare e pepare. Aggiungere la menta tritata e salare. Scolare. Incorporare le zucchine all'impasto. Imburrare abbondantemente una pirofila e versarvi il composto. Infornare per 25 minuti.
Lasciar intiepidire e servire con della carne bianca (??????? io li ho serviti con una bella insalata)
varianti: tagliare le zucchine a rondelle (come ho fatto io)
Sostituire le zucchine con delle carote (de gustibus)
buona giornata
Ale

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