domenica 21 febbraio 2010

perchè sanscemo è sanscemo - le pagelle (II parte)


Irene Grandi : la (ex) ragazza-rock della musica italiana esce da questo festival con due indiscussi meriti. Il primo è di aver cantato una cover di Bruci la Città con la convinzione di chi promuove un inedito; il secondo, quello di non aver mandato a quel Paese la Clerici che le chiedeva se, in amore, ha la stessa grinta che sul palco. A discapito della sua forma ritrovata, grasso che cola.
Voto: 7

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici: il divorziato e convivente Pupo canta la Famiglia, l'ex esule che chiese un risarcimento milionario per tornare in Italia biascica un inno alla patria, al tenore resta Dio a cui appellarsi, unendosi alla preghiera corale di quanti desiderino che lo strazio finisca, e al più presto. Riescono a far rimpiangere nientemeno che la famigerata Italia Italia di Mino Reitano, uno che la gavetta l'aveva fatta, per davvero e che poteva metterci la voce e la faccia, ancor più per davvero.
Voto: vergogna

Irene Fornaciari e I Nomadi: hanno la stessa allegria di una prefica in un ospizio. L'odore di naftalina che aleggia intorno a loro è acuito dalla giacca smessa del papà della cantante che geme davanti la microfono chiedendosi perché il mondo piange. Il cd è in vendita da domani, cornetto incluso.
Voto: zero

Simone Cristicchi: vestito come Spagna negli Anni '80, si agita, salta e si diverte, mentre intanto prende a picconate l'Italia di Dio, della Patria e della Famiglia, quella incarnata dalle nonne coi seni rifatti, i pochi idraulici e le tante badanti, la crisi mondiale che avanza e i terremoti ancora in vacanza. Il vero mistero di questo Festival è che sia arrivato in finale
Voto: 8

Tony Maiello: è il vincitore di Sanremo giovani e, siccome è giovane ed è oltretutto un compaesano della mia amica Annalu, elenco di seguito solo i pregi emersi nel corso della sua esibizione dell'altra sera, che dal primo all'ultimo sono i seguenti
1. è un compaesano di Annalù
2. è un compaesano di Annalù
3. è un compaesano di Annalù.


Verdetto finale

Mengoni escluso, mai così in basso. Siamo un popolo che confonde la realtà con i reality, che esalta il pressapochismo, l'arroganza, l'apparenza e la finzione, dell'"unbellappaluso" e del cielo sempre più blu. Abbiamo l'Italia che ci meritiamo, che fa di Dio, della Patria e della Famiglia materiale per canzonette o per spot elettorali e che trova nella retorica più becera e più trita l'occultamento per le proprie magagne, presenti o future. Se mai c'è una consolazione, è che non siamo tutti così e che Sanscemo, grazie al cielo, arriva solo una volta l'anno

Buona serata
alessandra

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