lunedì 25 gennaio 2010

13 a tavola

 


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E' ovvio che il titolo sia solo una constatazione e si limiti a registrare il numero degli invitati alla cena di ieri sera. Così come spero vi sia ovvio che una mente illuminata, che trasuda cultura da tutti i pori come quella della sottoscritta non sia stata neanche sfiorata dalla benché minima parvenza di superstizione ed abbia anzi apparecchiato un'unica tavola, facendo citazioni dotte, da Huizinga in giù. D'altro canto, se mai ce ne fosse stato bisogno, la cena di ieri è stata la dimostrazione di quanto siano infondate certe credenze, per cui si millantano disgrazie dietro l'angolo, pronte a piombarti addosso appena alzato da tavola: e quindi, forte di quest'esperienza, posso dire con certezza che non è vero che si è vittime della malasorte dopo aver condiviso il desco con 12 persone. Lo si è prima...


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Mia figlia è di quelle che in casa non aiuta. Sia chiaro: non lo fa per prgriza, ma solo per una sua profonda convinzione personale, che difende con dotte argomentazioni e con spirito accorato. Un po' come quando sostiene che a scuola SI DEVE chiacchierare, per esempio: e siccome è persona coerente e tutta d'un pezzo, soffre le pene dell'inferno, facendo violenza sulla sua natura servizievole e taciturna, e passa le sue ore d'aria in un porcile che io ho arredato come una camera da letto, ad esercitare l'altrimenti indolente il muscolo della lingua, con amiche reali o virtuali che siano (spesso, anche a tempo: ora usa così)
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All'una di ieri, quell'animo materialista e gretto di sua madre l'ha costretta alla capitolazione, con un vile ricatto, dicendole senza mezzi termini che o andava a portar giù la rumenta o col cavolo che si sarebbe connessa a Face Book. Dopodichè, la traggedia. Si è imbertuelata per terra- e come ciò sia potuto accadere, in un tratto di 5 metri, per giunta in un viale spianato, resta ancora avvolto nel mistero: " mi sono inciampata nei miei piedi" è la versione ufficiale e a questa ci atteniamo, senza approfondimento alcuno. Il problema è che, oltre ad escoriazioni varie, si è fatta un bello strappo nei jeans e un taglio profondo al ginocchio, che a me è stato annunciato in questo modo : "AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH IL SANGUEEEEEEEEEEEEE IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHHHHH LA FERITAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA..................AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ....... OCCHIO".
Nei 30 secondi impiegati da mio marito per rendersi conto della situazione, io avevo capito che si fosse squarciata l'occhio. E, vi giuro, ho avuto un mezzo mancamento, lungo la parete del bagno, mentre cercavo garze che non ho, medicinali che non trovo, disinfettanti non scaduti e tutto quanto fa diploma di primo soccorso.
E' finita con una bella puntura di anestetico nella gamba, due punti sul ginocchio e sei giorni di antibiotico- e una bella cena, a coronamento dell'avventura. Ma in tavoli e stanze separate, però...
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Vi metto il menu, che sono di corsa
Aperitivo
Mini tramezzini di pumpernickel con burro al ginepro e prosciutto di cervo
Mini bruschette di lardo, con vinaigrette ai lamponi e lamponi freschi
Old Fashionable Pork Pies (gordon ramsey)
Mini quiches finocchi e roquefort

Antipasto
Sforamti di topinambour con salsa all'aglio e alle mandorle

Brasato al Barolo con polensa e gnocco boemo

Degustazione di Gorgonzola con miele di corbezzolo e panini alle noci

Zabaione di Altamura con Nocciolini di Chivasso
Dark Chocolate /Red Wine Cake
Lemon Tart

e i soliti "vini-divini" di Paolo ( che dopo questa mi toglie il saluto, ma chissenefrega: tanto, lui legge solo le ricette, mica le cavolate che scrivo...)

ciao
Ale

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