mercoledì 4 novembre 2009

Old Fashioned Chestnut Cake- e le mie scuse a Mrs Lawson




chestnut cake

Ok, confesso: ho sognato di essere Nigella Lawson.
La colpa, sia chiaro, è del blog. Prima di farmi venire questa bella idea, infatti, col cavolo che passavo tre quarti del mio tempo libero immersa nelle riviste di cucina o a fare le più strampalate ordinazioni su Amazon o a puntare la sveglia per non perdermi la replica di "dolcemente" o ad aggiungere di giorno in giorno un nuovo barattolo alla mia collezione di spezie. Prima, dicevo, ero abbastanza normale, con una giornata scandita fra famiglia, lavoro, casa ed amici, come succede al 90 per cento delle persone che conosco. E anche i miei sogni erano abbastanza normali, prevedibili creature di un inconscio non ancora turbato dalle inquietudini cromatiche delle Patate Viola o dalle violenze lessicali della Stupendissima. Ma, siccome da qualche tempo, "qualcosa è cambiato", aspettavo che prima o poi quest'orda di ricette invadesse,oltre ai miei giorni, le mie notti- e quando è accaduto, ero, per così dire, pronta all'evento.
E' successo nella notte fra sabato e domenica scorsi, quando, dopo aver chiuso gli occhi sul terzo versetto del libro quatro dell'Enciclopedia della Cucina Curcio, mi sono ritrovata, all'improvviso, in uno spazio bianco e lindo, che altrove si chiama piazza d'armi ma che nel sogno era una cucina: ovunque, elettrodomestici scintillanti, cucchiai appesi in ordine sulle rastrelliere, mariti miracolosamente assenti, ma che si immaginano dietro scrivanie di cristallo a spostar somme vertiginose dalle Cayman al Lussemburgo e ritorno, e figli incredibilmente festosi, puliti ed ordinati, con l'aria di chi non sa cosa significhi nno dico pestarsi a sangue, ma neppure discutere urbanamente col proprio fratello. Una classica scena alla Nigella, per intenderci, con la non lieve differenza che, stavolta, al suo posto, c'ero io: con la maglia a costine, la cofana perfettamente cotonata, lo smalto scintillante e il dito nell'impasto dell'ultima roba voluttuosa che stavo preparando e che ero certa che sarebbe venuta benissimo, alta, soffice e per niente cruda sul fondo. Ed ero così felice e così realizzata e così soddisfatta che non ho sentito la sveglia. Ci sono voluti i garbati smoccolamenti di mio marito, che non riusciva a spegnerla, e i delicati richiami della creatura ("perchè, perchè, PERCHE'''' non mi hai lavato i jeans stretti???) per riportarmi alla brusca realtà. Ma siccome, ve l'ho detto, non son tipa che si arrende, ho deciso che qualcosa in stile Nigella lo avrei dovuto pur fare: e così, ciabatte ai piedi e ranocchie sulla vestaglia, ho aperto la dispensa ed ho osato l'inosabile...

OLD FASHIONED "CHESTNUT" CAKE

chestnut cake

Per la base
Se la desiderate più alta, seguite le indicazione della base della Old Fashioned Originale
Invece, se la volete più bassa, come in questa versione, prendete:
100 g di crema di marroni
100 g di cioccolato ( dal 50% al 70%, dpende da quanto la volete dolce))
100 g di burro
4 uova (tuorli e albumi)
30 g di farina
1/2 cucchiaino di lievito
1 cucchiaio di zucchero

spezzettate il ciocclato, fatelo fondere a bagnomaria con il burro a dadini
Montate i tuorli con lo zucchero e, quando sono spumosi, aggiungetevi la crema di marroni.
Appena il cioccolato e il burro si sono sciolti, toglieteli dal bagnmaria, mescolateli per amalgamarli bene, lasciate leggermente intiepidire e poi versateli sul composto di uova e marroni. Riprendete a montare e, in ultimo, aggiungete la farina setacciata con il lievito.
Amalgamate bene con una spatola
Montate le chiare d'uova a neve, non troppo soda e incorporatele al composto di base. Dopodiche, prendete due tortiere, meglio se a cerniera e di 22 cm di diametro ( la mia era troppo grossa), foderate il fondo con carta da forno e imburrate bene i bordi: poi, versare metà composto in ciascuna di esse e infornare a 180 gradi per una mezz'oretta.
Lasciate raffreddare benissimo prima di sformare, perché l'impasto è molto morbido e se non sono perfettamente fredde corrono il rischio di sbriciolarsi.

Nel frattempo, preparare la Ganache alla Crema di Marroni
200 g di cioccolato fondente
300 g di panna fresca non montata ( potete scendere anche a 250)
200 g di crema di marroni
1 cucchiaino di caffè solubile
1 cucchiaino di rum

Fate fondere il cioccolato a bagnomaria. Quando è perfettamente fuso, aggiungere la panna e mescolare bene con una frusta, in modo da avere un composto abbastanza denso. Unite rum e caffè e fate raffreddare montando con le fruste elettriche. Io ho usato il Ken per una decina di minuti: non preoccupatevi se non monta tantissimo, perché il successivo passaggio in frigo provvederà a farla addensare come si deve. Comunque sia, quando si è raffreddata, aggiungete la crema di marroni e montate ancora un po'.

Assemlaggio del dolce:
Se avete un anello da pasticceria, sarebbe meglio usare quello. Altrimenti, potete sempre servirvi di uno stampo da cerniera: in questo caso, non sformate la torta che dovrà fare da base al dolce.
Fate uno strato di ganache sulla superficie della prima torta e qui fate attenzione: siccome la ganache, in questa fase di lavorazione, è ancora morbida, mettetene poca, al centro del dlce, e allargatela con una spatola, facendo attenzione a non farla trasbordare. Dopodiché, mettete tutto in frigo, torta e ganache.
Dopo circa tre ore, vedrete che la crema si sarà ben rassodata, ma resterà comunque morbida. Lasciatela a temperatura ambiente per una mezz'oretta, poi proseguite con l'assemblaggio:
  • se vedete che la ganache sulla prima torta non è molto alto, spalmate ancora un po' di ganache (io calcolo come max un dito di spessore: se è troppo alto, non regge il peso della seconda torta e della decorazione successiva)
  • coprite con la seconda torta e spatolate la ganache tutta intorno. Regge anche fuori dal frigo, senza problemi.
Decorazione: o così, in purezza, oppure con marron glacèe e zucchero a velo. Se volete prepararla per le feste natalizie, anche una foglia d'ora spezzettata qua e là ci sta bene
Al di là della lunghezza della spiegazione, è facilissima
BuonAppetito

Alessandra






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