Andiamo con ordine: chi trova un'amica, SPENDE un tesoro: specialmente se l'amica in questione è un'altra come te, con tanto di blog, passione culinaria e lacrima facile di fronte agli stampini azzurri a forma di trifoglio. E specialmente se, dopo aver letto il tuo, di blog, ha pietà dei tuoi lai e ti propone di trasformare un elegante aperitivo di mezza sera, fra due eleganti signore di mezza età, in una forsennata corsa all'Ikea, a raccattare le ultime offerte, in preda ad una sorta di horror vacui per l'ultimo millimetro quadrato del pensile in alto a sinistra, che forse, se stringo tutto il resto, lì ci sta.
Per inciso, mai sortita poteva capitare in un momento più felice per me : non solo la creatura giaceva simil malata dai nonni, ma, quel che più importa, il marito era impegnato nella consueta missione bisettimanale della sostituzione del disertore di turno della partita del lunedì. La qual cosa, in casa mia, ha un unico significato: via libera.
E così, mi sono data alla pazza gioia, comprando assolutamente di tutto, in una gara a chi riempiva di più il carrello, con tanto di gridolini estatici e di patetiche rincorse verso gli ultimi esemplari rimasti sugli scaffali. Abbiamo rastrellato tutto, senza pietà, in un tripudio di sacchetti gialli, matite di legno, blocchetti segna cose. il culmine lo abbiamo toccato nel reparto bambini, quando, in preda al delirio, abbiamo iniziato a togliere metaforicamente di bocca ai piccoli clienti decine di pentolini colorati, "perfetti per il catering", e il culmine del culmine lo ha toccato quell'altra disgraziata quando ha interrotto sul nascere ogni recriminazione di un gruppo di madri fra il basito e il contrariato, dicendo che lei, a casa, era piena di figli che la aspettavano ed evocando strazianti immagini in puro stile rondinino pascoliano.
Ho fatto le scale carica come un mulo, con tre sacchetti ikea da una parte e borsa e chiavi dall'altra, pregustando le tre ore di tempo che mi restavano per riuscire ad occultare comodamente il malloppo, prima del rientro del marito. Il quale, ovviamente, era in casa: anzi, ad essere precisi, era proprio sulla soglia, pronto per uscire, dopo aver fatto un salto veloce a cambiarsi.
Non intendo turbare in alcun modo la consueta aulicità dei contenuti del blog con basse narrazioni di quel che è successo dopo: vi basti sapere che sono stata graziata dall'urgenza della partita e che ho trascorso le tre ore successive a inandiare quello che di più simile ad una cena "vera" e non da food bloggers, potessi preparare.
Ed è qui che è intervenuta in soccorso l'altra amica, o meglio: mi sono venute in soccorso le sue meravigliose sarde in saor, che tanto avevano mandato in estasi i nostri ospiti, giorni prima, e che troneggiavano, belle incellofanate, nel ripiano nobile del frigo, pronte a salvarmi la serata e l'umore e tutto quanto il resto. E dopo due giorni erano così buone, ma così buone, ma così buone che hanno contagiato anche il marito, stranamente ben disposto verso gli apri-pista che vedete qui sotto e di cui mi sbrigo a darvi la ricetta, prima che mi dimentichi che cosa ho improvvisato con gli avanzi dei giorni scorsi....
Per inciso, mai sortita poteva capitare in un momento più felice per me : non solo la creatura giaceva simil malata dai nonni, ma, quel che più importa, il marito era impegnato nella consueta missione bisettimanale della sostituzione del disertore di turno della partita del lunedì. La qual cosa, in casa mia, ha un unico significato: via libera.
E così, mi sono data alla pazza gioia, comprando assolutamente di tutto, in una gara a chi riempiva di più il carrello, con tanto di gridolini estatici e di patetiche rincorse verso gli ultimi esemplari rimasti sugli scaffali. Abbiamo rastrellato tutto, senza pietà, in un tripudio di sacchetti gialli, matite di legno, blocchetti segna cose. il culmine lo abbiamo toccato nel reparto bambini, quando, in preda al delirio, abbiamo iniziato a togliere metaforicamente di bocca ai piccoli clienti decine di pentolini colorati, "perfetti per il catering", e il culmine del culmine lo ha toccato quell'altra disgraziata quando ha interrotto sul nascere ogni recriminazione di un gruppo di madri fra il basito e il contrariato, dicendo che lei, a casa, era piena di figli che la aspettavano ed evocando strazianti immagini in puro stile rondinino pascoliano.
Ho fatto le scale carica come un mulo, con tre sacchetti ikea da una parte e borsa e chiavi dall'altra, pregustando le tre ore di tempo che mi restavano per riuscire ad occultare comodamente il malloppo, prima del rientro del marito. Il quale, ovviamente, era in casa: anzi, ad essere precisi, era proprio sulla soglia, pronto per uscire, dopo aver fatto un salto veloce a cambiarsi.
Non intendo turbare in alcun modo la consueta aulicità dei contenuti del blog con basse narrazioni di quel che è successo dopo: vi basti sapere che sono stata graziata dall'urgenza della partita e che ho trascorso le tre ore successive a inandiare quello che di più simile ad una cena "vera" e non da food bloggers, potessi preparare.
Ed è qui che è intervenuta in soccorso l'altra amica, o meglio: mi sono venute in soccorso le sue meravigliose sarde in saor, che tanto avevano mandato in estasi i nostri ospiti, giorni prima, e che troneggiavano, belle incellofanate, nel ripiano nobile del frigo, pronte a salvarmi la serata e l'umore e tutto quanto il resto. E dopo due giorni erano così buone, ma così buone, ma così buone che hanno contagiato anche il marito, stranamente ben disposto verso gli apri-pista che vedete qui sotto e di cui mi sbrigo a darvi la ricetta, prima che mi dimentichi che cosa ho improvvisato con gli avanzi dei giorni scorsi....
MELITZANOSALATI E GUACAMOLE
per la melitzanosalati
2 melanzane lunghe, possibilmente panciute
2 spicchi d'aglio
peperoncino
sale
olio
2 melanzane lunghe, possibilmente panciute
2 spicchi d'aglio
peperoncino
sale
olio
Mettere le melanzane in forno ( l'ideale sarebbe farle abbrustolire su una gratella, ma in mancanza di cavalli trottano gli asini, come si dice a Genova..) e farle cuocere a 200 gradi fino a quando saranno tenere ( almeno mezz'ora). Svuotarle della polpa con un cucchiaio, condire quest'ultima con due spicchi d'aglio sminuzzati finemente, sale e un po' di peperoncino e frullare, fino ad ottenere una crema morbida. Aggiungere poi olio leggero 8 sempre EVO, ovviamente) montando come per la maionese
Guacamole veloce
1 avocado maturo
semi di coriandolo
1 cipollina tritata
il succo di un lime
qualche goccia di tabasco
sale
Svuotare con un cucchiaio l'avocado, bagnarne la polpa con il succo di lime, perché non annerisca e schiacciarla bene con una forchetta. Aggiungere gli altri ingredienti e, se piace, qualche goccia di tequila.
Guacamole veloce
1 avocado maturo
semi di coriandolo
1 cipollina tritata
il succo di un lime
qualche goccia di tabasco
sale
Svuotare con un cucchiaio l'avocado, bagnarne la polpa con il succo di lime, perché non annerisca e schiacciarla bene con una forchetta. Aggiungere gli altri ingredienti e, se piace, qualche goccia di tequila.
Insalata di Avocado, Mele rosse, Arachidi
Praticamente, è tutta nel titolo. bisogna avere l'accortezza di bagnare sempre con del succo di limone o di lime l'avocado e le mele (io li ho anche tagliati con il coltello di ceramica, che ritarda l'ossidazione) e poi condire con olio leggero , sale e un po' di coriandolo. In frigo fino al momento di servire.
Buona notte
alessandra
Buona notte
alessandra
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