mercoledì 26 maggio 2010

Ricette therapy- il pan brioche di Luca Montersino




brioches

Tolte le incombenze familiari, per quale motivo cucinate, voi?
Io, ultimamente, sempre più per rilassarmi. Anzi, a pensarci bene, solo per quello. Anzi, a pensarci bene due, mi viene il sospetto che dietro tutto lo stress che accumulo, ci sia un piano preciso, ordito da marito&capo&creatura per poter godere di una robusta razione del pane quotidiano, visto che, altrimenti, mi dedicherei ad attività se non più amene sicuramente meno dannose per il giro vita, con buona pace dei loro desiderata, dalla torta a strati in poi.
In ogni caso, la cucino-terapia, qui da noi, funziona, e pure da anni, tanto che ho pure elaborato una sorta di tabella delle corrispondenze a due colonne, con tutta la casistica da una parte e i relativi rimedi dall'altra
Per esempio: avete appena finito di programmare 19 giorni in Irlanda, battendo a km il Paese, incastrando al nano secondo luoghi da vedere-cose da fare-robe da mangiare e imparando a memoria i nomi di tutte le pecore, nessuna esclusa e vostro marito risponde, con aria annoiata, che tutto sommato, lui preferisce la Scozia? Fruste e planetaria, in quel caso: perchè le meringhe magari ci mettono un po' di più a montare, della carogna, ma vuoi mettere una scofanata di spumette, contro un'indigestione di fiele????
Oppure: avete avuto in sorte una figlia che nel compito in classe di greco del lunedì, alla domanda sul participio congiunto, risponde beata "gliel'ho già detto sabato, quando mi ha interrogato" e, non paga di cotanto oltraggio, si ostina a sostenere con voi che la risposta è valida "perchè sabato gliel'ho detto giusto, il participio congiuto"? Ratatouille, tartare, mirepoix e tutto quanto fa coltello: anche perchè con un colpo di spugna, il piano della cucina è pulito.. Mentre lavare il sangue, è sempre una gran rottura di pelotas
E ancora: pensate di trovare riscatto in ufficio, dove lì sì che avete un Ruolo e lì sì che vi devono rispettare tutti, per contratto, e trovate che il vostro posteggio riservato è occupato dal furgone del giardiniere? E se, quando lo fate presente al portinaio, dicendo oltretutto che il parcheggio era completamente libero, e che bisogno c'era di farli mettere proprio lì, vi sentite rispondere "perchè lì ci sanno posteggiare tutti, se ci entri tu", in barba a ruoli e rispetti, contrattuali e non, meglio, molto meglio ricorrere a questi spiedi qui, piuttosto che ad altri analoghi strumenti. non foss'altro per non stropicciare il tailleur.
Potrei andare avanti per ore, ma il risultato sarebbe sempre lo stesso: che per me, cucinare, funziona e che, più di tutto, funzionano i lievitati. E se poi la ricetta è tratta da un libro tutto dedicato ai Tiramisù, beh, allora, la forumla è infallibile...
brioches montersino


PAN BRIOCHE
(Luca Montersino)
1 kg di farina 00
160 g di latte intero fresco
30 g di lievito di birra
360 g di uova intere
140 g di zucchero semolato
30 g di miele
15 g di rum
1,5 g di buccia di limone (ne ho grattugiato un po')
1 bacello di vanigli Bourbon
360 g di burro
15 g di sale
per spennellare
50 g di tuorli
50 g di panna
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Mettere in planetaria la farina con il lievito sciolto nel latte a temperatura ambiente, le uova, lo zucchero semolato, il miele, il rum, la buccia di limone e i semi di vaniglia, impastare per 8 minuti a velocità ridotta. Unite il burro ammorbidito, incorporandolo poco per volta all'impasto, terminate con il sale ed impastate per altri 5 minuti, fino ad ottenere un risultato liscio ed omogeneo. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare a temperatura ambiente, fino a che il volume sarà raddoppiato, quindi impastate con le mani e riponete, sempre coperto con la pellicola, in frigo per 3 ore. Trascorso tale tempo, formate delle palline con la pasta e disponetele sulla teglia a lievitare, fino a che il volume sarà raddoppiato, possibilmente in un ambiente tiepido (30 gradi) e con un tasso di umidità elevato (80%). Se non ci fosse sufficiente umidità, coprite le teglie. Una volta lievitate, spennellate con i tuorli e panna ben amalgamati e cuocete in forno a 180 gradi per 25 minuti
Nota mia: non preoccupatevi troppo del tasso di umidità e della temperatura, perchè l'impasto lievita bene. Se non ci credete, date un'occhiata qui...

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Buona giornata
alessandra

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