giovedì 4 marzo 2010

DEL FUROR D'AVER LIBRI (MARZO)

 Libri letti
1) Kathie Hackman, Il giardino delle Favorite
2) F. Glauser, Il tè delle vecchie signore
3) Alicia Jimenez Bartlett, Riti di morte (rilettura)

4) Camilla Lakberg, La Principessa di ghiaccio (in lettura- e mi pare una boiata, pure galattica)

Letto meno, ve ne siete accorti? E tutto per colpa del libro n. 2 che, a dispetto del titolo, si è rivelato più ostico di quanto pensassi. Cioè, capiamoci: "ostico" in relazione ai semafori e alle pause pranzo in cui di solito leggo . Se avessi avuto più tempo- e miglior tempo- probabilmente mi sarei goduta una piacevole lettura, nel giro di tre o quattro ore, senza dovermela trascinare in borsa per 15 gioni e, quel che è peggio, senza aver neppure capito se la storia mi sia piaciuta o no.
La cosa, ovviamente, mi ha fatto venire parecchio nervoso, per cui me la son presa, nell'ordine:
1. con la Sindaco (non è una novità. E' da quando è stata eletta che è il bersaglio dei miei strali, qualunque cosa vada storta. Stavolta, la colpa era quella di aver tarato i semafori senza tener conto dei miei tempi di lettura, il che basta e avanza per far cadere la Giunta, direi)
2. con il Capo- il Marito- la Figlia (l'ordine è intercambiabile), perchè non è possibile che non mi venga lasciato un minuto, dico un minuto, per potermi dedicare a leggere in santa pace
3. con me, che per anni ho strigliato i genitori dei miei alunni, per fargli entrare in testa che leggere non è tempo perso e che mi sono ridotta in queste condizioni.
Il punto tre mi è piaciuto così tanto - vittimismo, autocommiserazione, rimpianto&compianto: gli ingredienti c'erano tutti- che fino a ieri avevo pensato di dedicarci un post intero, di quelli con i kleenex in omaggio. Una roba strappalacrime, con la ex professoressa che sconta l'abnegazione per la sua missione con un ingiusto contrappasso, acuito dal'essere per giunta circondata da libri bellissimi che non potrà mai leggere, novello Tantalo, che, al posto del masso, spinge carrelli e cassetti stracolmi di biancheria (ex) stirata.
Se non che, stamattina, giusto mentre stiravo (ve l'ho già detto, no, che l'asse da stiro sta alla sottoscritta come a Leopardi l'ermo colle), dicevo, mentre ero lì che stiravo mi è venuto da pensare che, tutto sommato, meglio così. Intendo dire che, con la vita che faccio (e di cui non cambierei una virgola: sono l'idea platonica della donna realizzata), se dovessi aspettare IL MOMENTO tutto maiuscolo per dedicarmi alla lettura, probabilmente non leggerei più. Almeno finchè la giornata è di 24 ore - e fino a quando intorno alla 16esima continuerà a venirmi sonno.
Per cui, ben vengano i semafori, i caffè lunghi e le insalate miste con il mais mangiato chicco per chicco- perchè finchè non ho finito il capitolo, col cavolo che mi alzo. E se ne risentirà la qualità delle mie letture, sapete che vi dico? Pazienza. Vorrà dire che pererò qualche occasione di alimentare lo spirito, di approfondire le mie riflessione, di perdermi nei meandri dei miei pensieri. E magari anche di non riuscire a distrarmi, di intristirmi e, quel che è peggio, di annoiarmi.
Va bene così, fidatevi....

-o-o-o-

Vi capita mai di rileggere un libro? a me sempre meno- e me ne dispiaccio. Da bambina e da ragazzina, rileggere era un must. Ogni volta mi divertivo sempre di più e ho sempre pensato che se non avessi riletto così tanto, non mi sarei lasciata influenzare- meglio: permeare- così tanto dalle storie a cui ero più affezionata e che, ovviamente, sapevo a memoria. Invece, crescendo, ho abbandonato questa pratica, fino a qualche anno fa, quando un'estate ho deciso di regalarmi la rilettura di tutta la Austen. Che ci crediate o no, mi si è aperto un mondo- e totalmente diverso da quello che mi si era dischiuso davanti a 15 anni. E così, da allora, ogni tanto, rileggo. Di solito, son scelte mirate, ma stavolta è stato un caso, l'acquisto del primo volume dela raccolta dei gialli di Alicia Jimenz Bartlett, che hanno come protagonista l'ispettore Petra Delicado. Anni fa, avevo letto Riti di morte- e mi ero fermata lì: non ricordo cosa avessi pensato allora, ma non doveva essere un giudizio positivo se, per tutti questi anni, sono riuscita a non farmi tentare nè dalle pubblicità strombazzanti, nè dalle recensioni sempre positive, nè dalle adorate copertine blu.
Dopo ieri sera, ammetto che è stato un errore. Buona scrittura, buona storia, grandissima padronanza dei tempi e protagonisti per nulla stereotipati, originali, vividi e simpatici. Senza contare che ho divorato il libro in un giorno e mezzo (preciso: nel tempo libero di un giorno e mezzo), il che mi ha permesso di recuperare un po' del terreno che mi separa dalla Feltrinelli per gli acquisti di marzo.

-o-o-o-

Ora ho attaccato l'ultimo best seller, altro giallo di una scrittrice che viene nientemeno che - tenetevi forte- dalla Svezia. E che è pubblicato da - tenetevi ancora più forte- Marsilio. E che sulla fascetta di copertina cita nientemeno che- tenetevi fortissimo- Stieg Larsson.
Sono intorno a pagina 50 e ho già guardato 50 volte il prezzo di copertina (18,50 euro)., per farmi coraggio.
Secondo me, a pagina 100 non ci arrivo. Si accettano scommesse, ovviamente- così magari mi rifaccio dell'ennesimo spreco di denaro...

Buona serata
Alessandra




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