Arrivare all'alba dei 49 anni e scoprirsi attaccata alle cose è una roba che avrei lasciato volentieri al limbo dell'ignoranza.
E invece, mi tocca mandar giù pure questa.
Fra le cose che non mi piacciono, in primis.
E nel distacco che non mi piace, in secundis.
Meno che mai se è fatto di scatoloni, di libri da spostare, di teglie da imballare, prima e contro un tempo avverso, che corre quando deve rallentare e si ferma, sospeso nell'incertezza del nulla, quando invece avrei bisogno di risposte- e pure chiare e precise.
Cambiare vita, all'alba dei 49 anni, è una puttanata galattica.
O meglio: cambiarla all'alba dei miei 49 anni, dopo una vita di salite, sacrifici, rinunce e conquiste del cui spessore mi rendo conto solo oggi, nel momento in cui sono costretta a rinunciarvi.
Al momento, siamo alle voci meno dolorose- che son quelle di una casa amatissima, fatta su misura per me, dalla quale avevo detto che sarei uscita post mortem- e con la ferma intenzione di godermela per un tempo praticamente infinito. Del calore di abitudini consumate, di cose in disordine ma al loro posto, di presenze che altrove non ci sono più, ma che restano nella mia cucina, davanti a una tazza di caffé fumante preso sempre in compagnia, anche quando sono da sola. Del quartiere dove ho voluto che crescesse mia figlia, che è stato lo sfondo di ogni momento del mio matrimonio e del quale mi sento parte più di quanto lo snobismo vanpeltiano mi permetta di ammettere.
Piango già ora- e non sono ancora arrivata alla lettera di licenziamento, al distacco da mia figlia, da mia mamma, dalla mia famiglia, da questa vita sudata, costruita pezzo a pezzo, contro tutto e contro tutti e che ora va in frantumi, dietro ad una scelta obbligata che, naturalmente, mi sta rendendo la donna più invidiata dell'universo.
Se volete, faccio cambio.
TORTA DI MELE AL LATTE CONDENSATO
Neppure posso invocare il conforto delle mele, visto che sono maledettamente allergica anche a quelle. Ma questa è una delle torte più buone che abbia mai preparato, un po' diversa dalle solite per davvero (e non perché ora va di moda dirlo), sia nell'impasto, con la nota del latte condensato, sia nel glacage royal alle mandorle, che di solito si abbina a dolci un po' più pretenziosi e invece, zac!, fregati tutti...
per la torta
- le quantità di latte condensato non sono indicate: un tubetto ne contiene 170 g, io ne avrò usati circa 200, tenetevi su queste cifre qui e non sbaglierete
per uno stampo da 20 cm di diametro
per la torta
3 mele
180 g di farina
1 tubetto di latte condensato
4 uova (tuorli e albumi)
100 ml di olio neutro
1 pizzico di sale
un cucchiaino raso di lievito per dolci (viene anche senza, ma se non volete rischiare, mettetecelo)
un cucchiaino raso di lievito per dolci (viene anche senza, ma se non volete rischiare, mettetecelo)
facoltativo: Calvados o altro vino similare
Montare i tuorli con il latte condensato; aggiungere la farina, il sale, l'olio, il lievito e infine le mele a pezzetti, senza buccia. Montare a neve le chiare e incorporarle delicatamente al composto. Versare in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata, meglio se a cerniera, e infornare a 180 gradi per 40-45 minuti. Lasciate raffreddare 10 minuti, poi sformate e fate raffreddare completamente su una gratella .
* l'aggiunta del vino è roba mia: sono andata ad occhio (ho finito la bottiglia :-)), grosso modo sui 50 ml, dopo le mele, prima degli albumi.
* l'aggiunta del vino è roba mia: sono andata ad occhio (ho finito la bottiglia :-)), grosso modo sui 50 ml, dopo le mele, prima degli albumi.
per il Glacage Royal alle mandorle
250 g di zucchero a velo
1 albume
gocce di limone
100 g di mandorle a lamelle
Far tostare le mandorle sul fornello. Mescolare lo zucchero a velo con l'albume e poche gocce di limone, in modo da formare una glassa piuttosto densa, non liquida. Rimettere la torta nello stampo, versarvi sopra la glassa e distribuirla in modo uniforme sulla superficie del dolce. Cospargervi poi le mandorle a lamelle e, infine, altro zucchero a velo.
- le quantità di latte condensato non sono indicate: un tubetto ne contiene 170 g, io ne avrò usati circa 200, tenetevi su queste cifre qui e non sbaglierete
- il montaggio delle uova: fruste elettriche, naturalmente, ma non aspettatevi grandi risultati. Non montano granchè, intendo, e questo a causa del latte condensato che non ha la struttura dello zucchero. Forse, a bagnomaria si sarebbe ottenuto di meglio, ma il risultato finale, sul piano della morbidezza, è stato più che soddisfacente anche così.
-idem per gli albumi: montateli a neve ben ferma, ma intanto un pochino smonteranno, quando si tratterà di incorporarli ad un composto piuttosto consistente come questo (ci son tre mele, dentro...)
- l'aggiunta di vino, secondo me, è fondamentale, ancor più che facoltativa. Dà mordente ad una torta altrimenti troppo sbilanciata fra il troppo dolce dell'impasto e l'acidulo della mela. In questo modo, invece, si crea un ponte fra i due estremi, a totale vantaggio della personalità di questa torta. Ovvio che ci voglia un signor vino- astenersi cancaroni.
- lo stampo: sarebbe meglio quello a cerniera, non tanto per la cottura della torta, quanto per la copertura con il glacage: se lo fate sul piatto da portata, come ho fatto io, vi si sporca tutto quanto. D'altronde, in uno stampo classico potrebbe essere un problema sformare il dolce, una volta glassato: ma se usate uno stampo a cerniera, non dovrebbero esserci problemi di sorta.
- la cottura: mezz'ora è stata più che sufficiente nel mio forno, a modalità statica. La ricetta dice dieci minuti di più, vedete voi. Tenete conto che è una torta umida, per via delle mele, per un'eventuale prova stecchino
- le mele: le migliori sarebbero le renette o le golden- e comunque, NON quelle che ho usato io, che sono piuttosto dure e acidule, ma più fotogeniche ;-)
- il glacage royal altro non è che la nostra glassa reale, quella che si fa con lo zucchero a velo e l'albume. Valgono le solite raccomandazioni: setacciate lo zucchero a velo, aggiungete l'albume poco per volta, meglio se alternandolo alle gocce di limone. La glassa non deve essere nè liquida e trasparente, nè compatta come quella che si usa per decorare i bigné, ma densa, tanto da poter essere stesa con un po' di resistenza sulla superficie della torta. Usate una spatola o un coltello a lama larga per questa operazione.
- per tostare le mandorle, scaldate una padella a fiamma media e fatevi scaldare le mandorle, per pochi minuti. Appena iniziano a spirgionare profumo, ci siamo.
Ti coprirrei di mele, se servissero a darti un pò di conforto. Ale, non è una vita che va in pezzi, è una vita che, avendo già solide ed altissime basi in termini di affetti, posizione professionale, arricchimento personale, culturale ecc. ha l'occasione di evolversi ulteriormente attraverso le novità, le emozioni, le avventure che ti aspettano "laggiù". E poi sai che "quaggiù" nulla cambierà, tutto resterà immobile ad aspettarti, io per prima :-)
RispondiEliminaTi abbraccio
eri quasi riuscita a distrarmi dalla torta più buona che abbia mai assaggiato e adottato ;-) Sublime!
EliminaBellissima ricetta: adoro le torte di mele, e in generale le "torte della nonna", mentre non riesco a mangiare nessun dolce elaborato e pieno di crema, come tiramisu e torte variamente nutellose.
RispondiEliminaQuesta la provo, al pari di quella di patate e cioccolato, che ho gia' rifatto tre volte, in barba alla dieta (che non faccio mai) e a tutte le sensate considerazioni post-vacanziere.
Per il resto... ti capisco.
Avventuriera di carattere, parto sempre con entusiasmo, ma so che e' al massimo per uno, due mesi per volta.
Impacchettare e andare via proprio, per tanto tempo, quello lo farei volentieri solo se tutti i miei cari venissero con me e ogni bruscolino della polvere stagionata che ho sui mobili saltasse spontaneamente in valigia.
Sono da anni di andar via dall'Italia, non per l'Italia in se' -che e' davvero uno dei paesi piu' belli del mondo- ma per come l'hanno resa gli Italiani, cioe' un luogo dove vivi bene, ma non c'e' nulla che funzioni, dove c'e' una legge per tutelare ogni cosa, ma si applica a caso e sempre a sfavore degli onesti, o quasi.
Ma credo che lo faro' solo se mio figlio andra' -come dice- a fare la specializzazione in America, con l'intenzione di restarci.
Allora spingero' mio marito a spostare il suo lavoro la', per essere almeno sullo stesso continente o nello stesso stato.
Mia madre non so, ma credo che la imbavaglierei (non ha mai voluto volare e a 87 suonati e' la genovese piu' cocciuta dell'universo) e la porterei con me.
Non ci voglio pensare adesso, ma capisco come ti senti.
Non so se sia il carattere del zeneize doc o se siamo noi ad essere singolarita', ma ogni angolo di casa e ogni caccavella in essa contenuta diventano insostituibili, vitali, non replicabili.
Devo dirti che io sono patologica in questo: quando sono stata per due mesi a Shanghai mi sono portata indietro perfino le decorazione dell'albero di Natale, che avevo comprato laggiu' in abbondanza per sentirmi a casa nell'appartamento che avevamo affittato. Non solo: ho riportato in Italia perfino la spatola per l'omelette: 35 kg di eccedenza bagaglio, ed era solo la vita di 2 mesi.
Immagino cosa sia volersi portar dietro tutta la propria vita!
Ehm... lo so, ho sbrodolato. Ma mi sono sentita in sintonia. Spero di non offendere lo "snobismo vanpeltiano" che e' in te (anche quello, a leggere il nome, mi pare di riconoscerlo come una caratteristica comune: lo snobismo leonciniano e' quello che mi fa vivere da 23 anni qui in paese senza partecipare apparentemente a nulla, ma in realta' con profondo legame per il posto che e' "casa" sul serio)
Sono starebbe per sogno. Ma aver fatto un solo errore di battitura mi riempie di giia: ho iniziato la giornata con un record positivo!
RispondiEliminaPer questa "goduriosa" torta di mele, faccio una domanda di ordine tecnico, per meglio incrementare la conoscenza delle modalità tecniche di utilizzo degli strumenti. Ovvero: data una torta da 20 cm, è cosa assai opportuna ma anche sufficientemente semplice,.glassarla nello stampo e trasferirla solo dopo nel piatto di servizio; ma realizzando una torta da 24/28 cm e quindi più difficilmente trasferibile, la consistenza di questa torta, permette di coprire il piatto di servizio con un foglio di carta forno, depositarci sopra la torta, glassarla e poi....zac, far scivolare il foglio di carta da sotto?
RispondiEliminasì. falla solo raffreddare benissimo, prima di procedere.
EliminaAltro consiglio: taglia a metà il foglio di carta da forno e metti le due metà sul piatto da portata, in modo che sbordino di qualche cm ai lati. Dopo che hai glassato la torta, tirali via, uno da una parte e uno dall'altro: ti semplifica la vita, questo trucchetto.
Ale, vedrai che il modsro è molto meno nero di come lo vedi da lontano. Ritieniti baciata ;-)
RispondiEliminaMettila così: è il tempo delle mele a 49 anni, non é fantastico? ;-)
RispondiEliminaE allora io ti mando un abbraccio morbidoso come questa torta!
RispondiEliminaTi ho pensata tanto sai, da quando ci hai detto questa novità, è una scelta pazzesca sotto tutti i punti di vista. Positivi e negativi. È un'esperienza forte, sei forte anche tu my old-fashioned lady.
Le torte di mele le adoro sia io che mio marito,ancora più di me, complimenti
RispondiEliminasai che ho trascritto 4000 lettere di emigranti e ti assicuro che, nonostante ora ci siano gli aerei, Skype, internet ecc, i sentimenti sono gli stessi. Ma sono sicura che è ora che ti senti così ma appena sarai arrivata continuerai a far impazzire Giulio, cucinerai e scriverai come se non ci fosse un domani e in breve avrai amiche con le quali bere un caffè e alle quali farai un corso di cucina italiana. Vogliamo avere presto i tuoi racconti in terra straniera. un abbraccio stritolante.
RispondiEliminaNon posso dire che sappia come ti senti, perchè il mio trasferimento è avvenuto in modo diverso, avendo conosciuto mio marito quando già lavorava fuori e la mia carriera non era nemmeno iniziata, qui in Italia...seguirlo è stato il naturale corso delle cose.
RispondiEliminaI sentimenti, il distacco, le radici che un po' si perdono quello si, sono gli stessi.
Non c'è conforto, non c'è mela, non c'è torta.
Ma ci sei tu, che sei di gran lunga più forte di tutte queste cose messe insieme :)
Non ti dico nulla perché ho le lacrime nel taschino, sappi che ieri sfogliando i libro, che finalmente è arrivato, mi sono sentita felice, quella piccola ricetta mi ha dato gioia e anche una dose di sicurezza, e questo lo devo a te,
RispondiEliminaper cui ti aspettiamo qui, non stare via troppo tempo...un abbraccio
p.s. sono una divoratrice di torte di mele la faccio subito, ho una cassetta di mele rosa dei Sibillini che aspetta...
Al di là della ricetta assolutamente da fare, dopo aver letto il tuo post, essendo una donna dagli spiccati risvolti maschili, la prima domanda che mi sovviene che dovresti porti è: "Ne vale la pena?" Credo sia la domanda essenziale a cui dare risposta, al di là dei doveri, come dici tu credo che all'alba dei 50 bisogna glissare i doveri e nel compiere scelte così importanti è necessario domandarsi questo. Per quanto riguarda l'invidia è propria degli stolti, dei mediocri superficiali che non si rendono conto che dietro qualsiasi passo si compia anche la banalità di un viaggio di turismo, c'è sempre dietro una parte di affanno, lavoro, ansia ... ma inutile ribadirlo gli stupidi rimarrano tali, meglio non ascoltarli. Un abbraccio Helga
RispondiEliminame la sono posta mille e mille volte- e mille e mille volte la risposta è stata sì.Perchè sull'altro piatto della bilancia c'è il progetto di vita che sto costruendo con mio marito, da dieci anni secondo la legge di Santa romana Chiesa, da appena ho deciso che potevo fidarmi di lui, secondo me. Che include una marea di altre cose e persone,fra cui la figlia, che è la più importante di tutti. Mantenere in piedi quello che ho è incompatibile con il proseguimento di questa costruzione: e quindi, non ho avuto molta scelta...
EliminaE comunque, gli faccio firmare col sangue un foglio in bianco.
su cui eventualmente scriverò io, tutti i termini del risarcimento...;-)
Sei una delle poche persone che conosco che son certa abbia la forza di lanciarsi in cotanta avventura. L'età non conta quando si fanno cose nuove: conta solo l'entusiasmo. Quindi DAJE!
RispondiEliminaFortunatamente alle mele io non sono allergica perciò ci sta proprio che la provi ;)
Baci!
No, non ti invidio, cara Alessandra, ma ti ammiro, per il coraggio di lanciarti in una simile avventura( da capogiro per chiunque a prescindere dall'età).
RispondiEliminaSaprai trovare i risvolti positivi e anche mille e mille risorse per rendere tutto questo un progetto degno di quel vulcano che sei.
Ho fatto proprio ieri una catastrofica torta di mele, che sto mangiando da sola, mi ci vuole qualcosa per tirare su la mia autostima ;)
Un abbraccio
cara cara cara contessa, questa torta l'ho provata ancor quando uscì tra le pagine di Menù Turistico e ogni tanto la rifaccio, è morbida, umida e melosissima. per la melancholia non so che dire, ancora non ho ben capito se te ne vai per sempre senza soluzione e se si tratta di un periodo, comunque fortuna vuole che per noi di qua dal monitor non cambi nulla, ma per te... non so, per me casa è dov'è mio marito e senza di lui casa non è neppure più un concetto prendibile in considerazione (le fortune dovute a una lunga ricerca), anche se mettere in pratica il "mollo tutto" chissà se mi vedrebbe così tranquilla come penso??? intanto ti abbraccio e poi chissà, la vita ci sorprende.
RispondiEliminaCarissima Ale....ti capisco, ti "invidio", tremo per te, tifo per te, ti abbraccio....anni fa Rino era andato a fare un'audizione a ,Berlino, e se gli fosse andata bene sarebbe dovuto rimanere la "in prova" un anno per poi essere confermato. Già pregustavo il fatto di andare in quella bellissima città, dicevo che non mi fregava niente se avessi dovuto lasciare le mie certezze e avventurarmi in una terra dove non parlavo nemmeno la lingua del posto....facevo la grande....poi quando è arrivato in finale e se la giocava con un altro tubista...ho tremato...mi sono sentita mancare la terra sotto i piedi...nonostante fosse arrivato in finale hanno preferito il tedesco...forse per questioni culturali, di nazionalità. E a lui non ü spiaciuto, perchè anche lui avrebbe dovuto fare delle scelte drastiche..... quindi ti capisco fino in fondo. Capisco il tuo stato d'animo. Capisco ogni dubbio e capisco ogni lacrima che ti puo' scendere. Io in questo periodo sto vivendo un distacco al contrario....Alice che se n'è andata da casa ed è a Torino....certo, rispetto a Singapore è dietro l'angolo...."capisco" che le esigenze di vita e di studio l'hanno portata là, ma si sta da schifo.... mi sento vuota e persa.... ovvio che è una sensazione "a senso unico", nel senso che lei giovane ha una vita davanti da costruire...io piu' vecchia, con un vissuto piu' corposo....e forse piu' difficile da gestire per via dei sacrifici fatti, successi e insuccessi....quindi che dire....ammiro la tua scelta. Bisogna essere delle grandi per fare questo passo. E tu lo sei. Non sarà facile ovviamente. Ma sono sicura che ce la farai... e poi ricordati....se hai un attimo di nostalgia...fuso orario o no.....hai un sacco di persone che tifano per te e che sono pronte a dirti una parolina di conforto, di sostegno, di sprono......almeno io ci saro' di sicuro....ciao grande donna....un abbraccione che piu' grande non si puo'!!!!!
RispondiEliminaCara Ale sei una grande e se posso parlare di "invidia" è solo ammirazione per il tuo coraggio di un simile cambiamento che sicuramente in questo momento ti pesa è naturale ...... è vero che sei la nostra super Vanpelt ma lo sei proprio perché lla tua sensibilità ti rende unica ....... una sensibilità che non ti fa scivolare le cose addosso e lo sconforto e i dubbi ci stanno tutti ........ ma sono sicurissima che a Singapore riuscirai presto a conquistare tutti ....... e poi non pensare che le matte di Mtc ti abbandonino !!!
RispondiEliminaOttima la torta
Io quando devo glassare una torta con la carta forno faccio un tondo con buco centrale (una ciambella) metto sul piatto di portata poi appoggio la torta e glasso così la torta appoggiando al centro sul piatto quando sfilo la carta forno non si muove
Un grande abbraccio affettuosamente
Manu
Cara Alessandra,
RispondiEliminaleggo delle tue mele e dei tuoi sconforti solo ora...
E mi spiace molto leggerti così perché da subito ho letto il salto con l'entusiasmo e la grinta che ti contraddistinguono, donna coraggiosa e curiosa quale sei.
Ma capisco anche le paure, quel vuoto che si crea riempiendo gli scatoloni, quel grande punto di domanda all'orizzonte.
E francamente non me la sento di dirti nulla, perché sarebbe un'invasione troppo grande nella tua sfera personale.
Posso solo mandarti un abbraccio grande.
Lou
Ale ha fatto la scelta giusta!. Per quanto riguarda le occhi a mandorla girls un bel bocconcino come te se ne fa un baffo!!!!
RispondiEliminaTi ammiro molto
Ale che dirti. Un po ti capisco. 14 anni fa quando ho sposato mio marito in pratica ho sposato anche l'Arma dei Carbinieri. Parente meraviglioso ma a volte ingombrante. Da allora ho lasciato famiglia, amici e abitudini e sono andata via. Io solo in giro per l'Italia e fortunatamnete nemmeno tanto frequentemente. Non è facile lasciare tutto e ricominciare da capo in un altro posto, anche se si tratta solo di un migliaio di chilometri.
RispondiEliminaAdesso dopo qualche anno di stasi si prospetta all'orizzonte un altro trasferimento. Questa volta verso "casa". Finalmente la mia Liguria, il mio mare, il mio paesello dove sono cresciuta. Già.
Solo che a questo punto quella non la sento più tanto come casa. Ho paura di non sentirmici più bene. Ci vado ogni estate ma dopo un po' mi sento soffocare e devo tornarmene qua. Poi mi tormenta il fatto che mio figlio non è per niente entusiasta all'idea, ma è ancora troppo piccolo per spiccare il volo da solo.
Io qua ho fatto il nido, ho le mie abitudini, il lavoro, gli amici. sono una montanara ormai.
Sull'altro piatto della bilancia due genitori anziani che iniziano ad avere bisogno di me e il lavoro di mio marito, certi treni vanno presi quando passano direbbe mia nonna.
Per cui capisco come ti puoi sentire. Divisa in due. Tra la tristezza e l'eccitazione. Ti capisco e ti ammiro.
Goditi la tua avventura fino in fondo. Qui ci sarà sempre la tua famiglia, la tua "bambina", la tua città e tanti amici. Non crederai per caso di liberarti di noi scappando in Cina. Tsè.
Latte condensato eh? Buono a sapersi. Grazie.
L'ho fatta ed è fantastica!!! Grazie non avevo mai utilizzato il latte condensato, per me una new entry.
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