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venerdì 19 febbraio 2010

Cake al miele, limone e timo limone

cake miele timo limone

Post serissimo, sul galateo dei food blog, di cui alla maggior parte di voi non importerà un bel niente. Saltate alla ricetta, che invece merita- e da stasera torno a cose più amene. Giurin giuretto

Nelle scorse vacanze, quando finalmente avevo un po' più di tempo da dedicare al blog, ho curiosato per un po' di siti e mi sono annotata una serie di ricette che mi piacevano e che mi sembravano alla mia portata. Ai primi posti della to do list c'era questo cake, che avevo trovato su questo sito e che, nella versione originale, fondeva insieme timo, limone e miele
Siccome, però, è dai tempi della rillette allo sgombro che sono diventata una timo-limone addicted, senza neanche pensarci due volte ho fatto questa sostituzione, certa che l'impasto ne avrebbe guadagnato, come in effetti è successo.

cake miele timo limone


L'altro ieri, dovevo preparare un centinaio di sablè salati e avevo bisogno di una ricetta collaudata, con una base sufficientemente neutra da permettermi di variare a mio piacere, per poter offrire tre tipi di biscotti, a partire dallo stesso impasto. Non trovando nulla fra i sacri testi e gli ancor più sacri quadernetti, ho chiesto a mia figlia, che tanto per cambiare era su FB, di fare una ricerca in internet. Anzi, già che c'ero, ho pensato di restringere il campo all'idea che mi era venuta, suggerendole di cercare "biscotti al limone e al timo".
Sono uscite fuori schermate intere di ricette, che mia figlia mi leggeva in stile litania da dietro lo schermo del pc, mentre io pesavo il burro e la farina e scartavo via via tutti i siti di riferimento. Se non che, ad un certo punto, la creatura si illumina e mi dice che lì in mezzo c'è un blog che finalmente "ha un bel nome da giovane, mai che a te possa venire un'idea del genere". Sbircio alle sue spalle e vedo che la causa dell'entusiasmo di mia figlia (blando e fugace, sia chiaro: i blog di cucina sono per lei fonte di assoluto disinteresse- se non di pura vergogna quando si tratta di quello di sua madre), dicevo, vedo che la causa di cotale entusiasmo è Lo Spilucchino di Virginia. Che - apriti cielo- ha pubblicato un cake al miele, al limone e, udite udite, al timo limone, praticamente uguale al mio.

Va da sè che, dopo un attimo di sorpresa, abbia risolto la faccenda pensando di linkare entrambi i blog come per altro è d'uso, fra i food blogger. E però, a bocce ferme, infornati i sablè mi son sorpresa a pensare a che cosa sarebbe potuto succedere se non avessi avuto bisogno della ricetta dei biscotti. Al di là del contesto specifico della vicenda (con Virginia siamo amiche e più che una risata non ci saremo fatte), mi son chiesta quante volte può essere capitato- e potrà capitare- che, in assoluta buona fede, si replichi una ricetta di un altro blog o di un altro sito, ovviamente senza citarne l'autore. La riflessione si è interrotta qui, perché, sinceramente, oltre non poteva andare. Però, mi ha comunque aperto uno scenario a cui, fino ad oggi, non avevo mai pensato e che, per certi aspetti mi mette anche un po' a disagio, visto che questo spazio nasce dal puro divertimento e lì finisce e vogliamo che finisca.
Per cui, per farla breve: visto che fino alle prossime vacanze di Pasqua non avrò tempo di farmi un giro su altri blog e pertanto vado avanti con quello che ho nell'agenda, se mai dovessi riprodurre ricette già apparse altrove, fatemi il favore di dirmelo, che così vi linko, vi ringrazio e non ci penso più- almeno fino al prossimo doppione

CAKE AL MIELE LIMONE E TIMO LIMONE

cake miele e timo limone


3 uova
50 g di zucchero
120 g di miele
250 g di farina
1/2 sacchetto di lievito
1/2 cucchiaino di bicarbonato ( non l'ho messo: una bustina di lievito intera, e via)
60 g di burro fuso
2 limoni ( uno dei quali verde)
2 cucchiaini di semi di papavero ( ne ho messi 2 cucchiai, a noi piacciono da matti)
1 pizzico di timo fresco (nel mio caso, timo limone)
Montare le uova con lo zucchero e il miele e, quando il composto è piuttosto spumoso ( più di tanto, non lo è, perché lo zucchero è poco e col miele non gonfia), aggiungete la farina setacciata insie,e al lievito. Mescolare bene e aggiungere il burro fuso, la scorza grattugiata di un limone e il succo di due, i semi di papavero e il timo
Versare il composto in uno stampo da plum cake unto di burro e mettere in forno a 180° per 50 minuti, se usate uno stamo grosso, per 20- 25' per 6 stampi piccoli
Lasciar raffreddare bene prima di sformare. Ovviamente perfetto per ogni ora del giorno e della notte, sublime per l'ora del tè
Buon Appetito
Alessandra

lunedì 26 ottobre 2009

crema al ciocco-latte e timo limone




ciocco-timolimone



Di tutti i dolci approdati su questo schermo, la creatura ne ha graditi solo due: la Stupendissima e la Old Fashioned. Il che farebbe di lei un palato sopraffino, se non fosse per due aspetti: il primo è che alle suddette torte è stato dato una sorta di assalto in stile semi piratesco, con la paletta da dolce, al posto del coltello fra i denti, e con una voracità ben lontana dalle arie sdegnose e compunte dei veri gourmand; il secondo è che, dei pochi dolci che mangia, mia figlia privilegia senza nessuna esitazione tutti quelli comprati, meglio se di marchio rigorosamente industriale. Per farla felice, bisogna prepararle un budino di busta, oppure comprarle una merendina, o spalmarle una fetta di roba molliccia e biancastra, smerciata come pancarrè, con dell'ineffabile Nutella- e questo in barba agli sguardi di invidia delle sue amiche, quando transitano per casa e chiedono il bis di torte che, se fosse per lei, finirebbero dritte nella spazzatura. Quindi, potete immagnare con che orgoglio vi presento questi bicchierini che- udite udite- hanno passato la prova: non solo le sono piaciuti ma, fedele al copione, se li è spazzolati tutti in quattro e quattr'otto, incurante sia dell'appetito paterno che dell'interesse scientifico della madre ("mi spieghi cosa gli racconto, domani, sul blog, se neanche li assaggio???"). E alla fine, leccando compiaciuta il cucchiaio, mi ha anche gratificato del più alto e nobile complimento a cui io mai abbia potuto aspirare: " son quasi buoni come un budino Elah" ha detto soddisfatta- e questo è tutto...

CREMA AL CIOCCO-LATTE E TIMO LIMONE



Ricetta tratta da Bicchieri tutto cioccolato, di Josè Maréchal, foto di Akiko Ida, Bibliotheca Culinaria

40 cl di panna liquida
12 cl di latte
4 rametti di timo limone
3 tuorli d'uovo
60 g di zucchero extra fine
125 g di cioccolato al latte

Scaldate il latte e la panna liquida in una terrina a fuoco medio. Al primo cenno di bollore,togliete dal fuoco, aggiungete tre rametti di timo limone e lasciateli in infusione fuori dal fuoco per 2-3 minuti. Con l'aiuto di un passino, filtrate questo composto in una terrina sul cioccolato al latte spezzettato finemente. Mescolate bene il tutto.
In un'altra terrina, sbattete energicamente con la frusta i tuorli d'uovo con lo zucchero. Versateli sulla crema di cioccolato e mescolate bene.
Distribuite la crema ottenuta nei bicchierini e cuocete in forno a bagnomaria a 90 gradi, in una teglia riempita d'acqua a mezza altezza, per 60-90 minuti, secondo la grandezza dei bicchieri. Fate attenzione a che la temperatura non oltrepassi i cento gradi
Non appena le creme saranno cotte, sistematele in frigorifero per almeno due ore
Al momento di servire, utilizzate il rametto di timo limone rimasto per decorare i vasetti di crema

La nota della maestra
  • siccome so già che della spiegazione non ve ne può frega' de meno, ma siete tutti ansiosi di sapere dove ho trovato quei bei vasetti lì, che vanno pure in forno, NON VE LO DICO finché non ho finito di elencarvi per bene tutti i restroscena di questo dolce, a cominciare da qualche "imprecisione" (è un eufemismo) della ricetta. E se non state attenti, vi interrgo pure...
  • giuro che in questo momento vorrei poter fare la fudbloggher seria e discettare per un quarto d'ora sulle virtù di un abbinamento così ardito come quello del cioccolato al latte e del timo limone. In realtà, invece, non posso dirvi nulla, perché i 2-3 minuti di infusione indicati dall'autore sono troppo pochi acciocché si percepisca anche il pur vago sentore dell'erba aromatica. Per cui, quando tocca a voi ( o la prox volta che tocca a me), calcolate poco meno di una decina di minuti di infusione, prima di filtrare.
  • la cottura: dolente nota. Ho iniziato a forno statico e a bagno maria e dopo un'ora erano ancora semi liquidi. Dopo altri quindici minuti, mi son fatta forza, ho abbassato la temperatura di 10 gradi e ho acceso la modalità ventilata. Nel giro di venti minuti, erano abbastanza sodi
  • il riposo in frigo è fondamentale: all'aria, non rassodano per niente
  • perché prepararli, allora? perché sono buoni, non sono "aggressivi", piacciono ai bambini, sono scenografici e un po' originali. Potrebbero essere un'idea per un pre dessert in un pranzo di un certo tono, o una merenda per i bambini, o anche un dolce in una cena in piedi. considerate che devono essere preparati in anticipo, il che è sempre una risorsa, per chi deve organizzare un invito
  • i bicchierini sono quelli dello yogurt K.R ( che non vuol dire "cappa punto erre" ma una marca di tre lettere che comincia per K e finisce per R e che si trova in tutti i supermercati, fa pure degli yogurt buoni ed è l'unica che li metta nei vasetti di vetro). Hanno il pregio di andare in forno e di reggere senza colpo subire la lavastoviglie: in più sono gratis, e siccome semmu de zena, la cosa ci piace assai...
Buon Appetito
Alessandra


P.S. Posso togliermi un sassolino? In questo libro, Akiko Ida, da grandissima fotografa quale è, lascia tutti con un palmo di naso, cambiando completamente l'ambientazione delle sue foto: non più sfondi uniformi e cibi da soli, in primo piano, ma scorci domestici, ambientazioni affollate,buone cose di pessimo gusto (questi bicchierini, per esempio, sono fotografati su un tavolo di fòrmica che sembra il mio banco delle elementari). Per me, è stato come respirare aria fresca, in un mare di replicanti, tutti uguali, con gli stessi soggetti fotografati negli stessi piatti e allo stesso modo. Per carità, siccome la Akiko fa scuola ( e meno male, intendo...), fra qualche tempo ci ritroveremo sommersi di foto del Loreto impagliato e del busto dell'Alfieri, ma, per ora, mi godo questa svolta, originale e soltaria, finchè dura...