Visualizzazione post con etichetta mandarini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mandarini. Mostra tutti i post

sabato 12 dicembre 2009

bavarois alla vaniglia con gelatina e salsa di mandarino



bavarois alla vaniglia con gelatina e salsa di mandarino



Aggiornamento del Grande Dizionario di MT
POST - UMO: dicesi di post pubblicato dopo che l'autrice è di- già-partita.
Greetings from London
Ale


BAVAROIS ALLA VANIGLIA CON SALSA DI MANDARINO

per 6 persone
Gelatina
25 g di scorza di mandarino tagliata en julienne- evitate se possibile l'albedine
1 cucchiaio di gelatina (4 fogli di colla di pesce)
500 ml di succo di mandarino o di arancia
225 g di zucchero raffinato
1/2 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio

Bavarese (dosi mie)
4 tuorli d'uovo
120 g. di zucchero
250 ml di latte
1 bacca di vaniglia
4 fogli di colla di pesce (8-10 g)
250 ml di panna montata

Salsa
115 g di zucchero raffinato
250 ml di succo di mandarino o d'arancia
1/2 cucchiaino di acqua di fiori d'arancio
1 cucchiaino di amido (maizena o fecola)

Per fare la gelatina di mandarino
Sbollentate la julienne di mandarino per 3 minuti. Sciogliete la gelatina in un po' di succo d'arancia o di mandarino. In un tegamino, far bollire il succo, lo zucchero e la gelatina (se usate la colla di pesce, il procedimento è un po' diverso: ammollate i fogli in acqua fredda e nel frattempo portate quasi a bollore il succo con lo zucchero, cercando di far sciogliere bene quest'ultimo. Strizzate la colla di pesce, asciugatela e fatela sciogliere nel liquido, mescolando bene con un cucchiaio di legno. Infine, filtrate tutto). Aggiungete la julienne di mandarino e l'acqua d fiori d'arancio. Versare questa gelatina sul fondo di 6 stampini monoporzione, ad uno spessore di circa 1 cm, e mettere in frigo

Per la bavarese
Con un coltellino, incidere per il lungo il bacello di vaniglia, raschiare via i semini e aggiungerli al latte, in un casseruolino
Ammollare la colla di pesce in acqua fredda
Portare il latte a bollore
Nel frattempo, montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.
Versare il latte a filo, a poco a poco, sul composto di uova, sempre montando e, una volta travasatolo completamente, proseguire la cottura della crema a fuoco basso (meglio ancora a bagnomaria), avendo l'avvertenza di non farla mai bollire. Aggiungete la colla di pesce ammollata e ben strizzata e fatela sciogliere, mescolando con un cucchiaio di legno.
Appena la crema raggiunge gli 85 gradi di temperatura ( ma potete anche andare ad occhio: poco prima che prenda il bollore), toglietela dal fuoco e filtratela
Lasciatela raffreddare perfettamente, poi incorporatevi la panna montata, facendo attenzione a non smontarla (per accelerare questa operazione, potete trasferire la crema filtrata in una terrina posta su un contenitore pieno di cubetti di ghiaccio e mescolare: appena i bordi iniziano a rapprendersi, incorporate la panna)
Versate la bavarese negli stampi e mettere in frigo per almeno 6 ore

Per la salsa
Fate sciogliere il cucchiaino di fecola in poco succo.
Portare il resto a bollore, mescolando per far sciogliere lo zucchero. In ultimo aggiungere la fecola sciolta nel liquido, abbassare la fiamma e far sobbollire fino ad addensamento

Versare la salsa nei piattini individuali e sformarvi sopra la bavarese.



bavarese alla vaniglia con gelatina e salsa di mandarino

bavarese alla vaniglia con gelatina e salsa di mandarino

Buon appetito
Alessandra

sabato 31 ottobre 2009

Plum Cake al Mandarino





miste cibo 042

Non so cosa mi sia preso in questi giorni, ma mi son messa a cucinare cose che preparavo quindici anni fa, quando alla passione - già allora sconfinata- per la cucina non corrispondeva ancora un'altrettanto immensa volontà di sperimentare e una abilità sufficiente per preparare una cena degna di questo nome, portata più, portata meno. Siccome, però, cucinare mi toccava già allora, mi ero specializzata in pochi piatti, che venivano preparati a turno, di cui all'epoca andavo fiera e che oggi rievoco con sincero orrore: c'era il filetto al pepe verde con mezzo litro di panna sopra, i salatini fatti con la sfoglia del banco frigo, la bresaola condita con la rucola e il grana, la torta "dei vasetti", la torta di mele ( alta mezzo cm) , il roast beef ai tre pepi (rigorosamente troppo cotto) e questo plum cake al mandarino, di tutte di gran lunga la preparazione più frustrante. Mi veniva sempre schiacciato, in stile ciabatta, crudo dentro e stracotto fuori, e ogni volta che lo infornavo mi chiedevo se mai sarebbe arrivato il giorno in cui sarei riuscita a prepararne uno alto, soffice, umido e porfumato come quello che si intuiva fosse il dolce della foto.
Ovviamente, quando arrivò quel benedetto giorno, il plum cake al madarino era stato bello che dimenticato, surclassato dalle mode che imponevano a questo tipo di dolce di profumare di spezie esotiche, di assumere un colorito verdognolo e un retrogusto di refrescume ( è finita, l'epoca del tè matcha, o dura ancora????) e, soprattutto, di variare un dosaggio antico e confortante,nella sua semplicità, con proporzioni e ingredienti che, della tradizione, se ne facevano un baffo. Io ho provato tutto, giuro- e alla fine, non so come, sono tornata ai vecchi ricettari, dove il plum cake era quello con "tanta farina quanto burro e quanto zucchero", con l'uvetta, i canditi e il tè per goderselo meglio. Certo, le variazioni sul tema me le concedo, eccome: ma lo spartito resta quello e gli intrusi devono avere le carte in regola per partecipare: armonizzarsi con il resto, valorizzarne il sapore, essere freschi e di stagione. E visto che sui banchi di Cartier, l'altro giorno, sono spuntati i mandarini, non ho resistito: ho chiuso gli occhi davanti al cartellino del prezzo e ho fatto un profumato tuffo nel passato....
PLUM CAKE AL MANDARINO

miste cibo 034

Ingredienti per uno stampo da un litro

250 g di farina 00
250 g di burro morbido
250 g di zucchero semolato
4 uova
4 mandarini
un bicchierino di mandarinetto ( o Cointreau)
1 bustina di lievito vanigliato

Per la glassa
250 g di zucchero a velo
qualche goccia di succo di mandarino
Montate il burro con lo zucchero, fino ad ottenere un impasto spumoso. Aggiungeteci le uova, ad una ad una, sempre montando, il bicchierino di liquore , la scorza grattugiata di due mandarini e, infine, la farina setacciata col lievito.
Imburrate bene una teglia antiaderente da plum cake e riempitela con metà del composto. Disponetevi sopra gli spicchi dei mandarini, pelati a vivo, e ricoprite con il restante impasto.
Infornate a 190 gradi per almeno 45 minuti ( ma anche un'ora, in certi casi) Se dovesse scurire troppo, coprite la superficie con un foglio di alluminio.
Aspettate che si sia raffreddato, prima di sformarlo.
Quando è completamente freddo, glassatelo, dopo aver mescolato lo zucchero con pochissime gocce di succo di mandarino.
E' perfetto per la colazione del mattino o per l'ora del tè


  • Contrariamente a quanto si crede, la vera origine del Plum Cake è tedesca: si trattava di un dolce di prugne (e qui si spiega l' altrimenti incomprensibile "plum") piuttosto basso, più simile ad una crostata che a questo dolce alto e soffice. Furono gli Inglesi, però, a rielaborarlo successivamente, sostituendo, oltre all'impasto, anche la frutta: non più le prugne, ma uvetta e canditi, fissandolo nelle forme in cui è arrivato sino ad oggi
  • Per quante ricette girino sui siti e sui testi, la ricetta originale è una specie di 4/4: stesse dosi di burro, zucchero, farina e uova. Per chi non ha voglia di pesare le uova, grosso modo 4 uova corrsipondono a 250 g/ 3 a 175 e così via. Esistono viarianti con uova e tuorli ( in questo caso, 2 uova e 2 tuorli), approvate e concesse
  • Il vero segreto per la buona riuscita di un plum cale è montare bene il burro: non si dovrebbero sentire più i granelli dello zucchero, si diceva una volta: anche se nessuno è più così fiscale, usate le fruste elettriche per almeno 7-8 minuti, prima di aggiungere gli altri ingredienti
  • La cottura è un'altra nota dolente, per via della forma alta e stretta dello stampo : forno statico, 190 gradi, dai 45 minuti all'ora. Deve uscire umido all'interno, ma non crudo (prova stecchino). Come già detto, coprite la superficie con un foglio di alluminio, nell'ultimo quarto d'ora, se vi sembra che scurisca troppo.
Nient'altro, direi...
Buon Appetito
Alessandra