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venerdì 13 maggio 2022

STUFFED AUBERGINES IN CURRY AND COCONUT DAHL

 



La foto non è mia (ma chi l'avrebbe mai detto, eh???) ma proviene direttamente da Flavour di Ottolenghi, il libro su cui stiamo lavorando a Cook My Books. La mia si è persa nei meandri di un cellulare che sta esplodendo e pazienza: ci sarà un motivo in più per ripetere questa ricetta che però non può aspettare i miei tempi incasinati, col rischio che passi la stagione delle melanzane e addio. 

Rispetto alla ricetta di ieri, è più laboriosa e un tantino più complicata. Ma se amate la cucina indiana, non fatevela sfuggire, perché è una delizia, senza se e senza ma 

Eccola qui 

per 4 persone 

per le melanzane 

3 melanzane grosse, senza il picciolo, tagliate a fette di circa 1/2 cm di spessore (dovrebbero uscirne 6 fette per ciascuna)

3 cucchiai di olio d'oliva (io sempre extra-vergine)

220 g di paneer (o extra-firm tofu)- vedere nota mia

il succo di 2 lime, la scorza di 1 

45 g di hot mango pickle, più altro per servire - vedere nota 

5 g di coriandolo fresco, tritato, più altro per guarnire

60 g di spinaci freschi, al netto degli scarti (100 g, da pulire)

sale e pepe nero 

per il coconut dal 

3 cucchiai di olio d'oliva  

5 scalogni (250 g), sbucciati e tritati 

45 g di zenzero fresco, pelato e grattugiato

2 peperoncini rossi, tritati finemente 

30 g di  foglie di curry (di cui potete anche fare a meno, Ottolenghi dixit)

1 cucchiaino di semi di senape nera

1 cucchiaino di cumino in polvere

1 cucchiaino di coriandolo in polvere 

1/2 cucchiaino di curcuma in polvere

2 cucchiaini di curry in polvere (mediamente piccante)

2 cucchiaini di concentrato di pomodoro

100 g di lenticchie rosse  

1 lattina di latte di cocco (400 g) 


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NOTA sugli INGREDIENTI

Il Paneer è il vero problema di questa ricetta, perché in Italia è difficile da trovare. Di solito, lo vendono i negozi di specialità etniche, nel banco dei surgelati, ma non è sempre disponibile (dipende dalla comunità indiana nei paraggi: se c'è, avete buone probabilità di trovare tutto). Si può sostituire con una feta non tanto saporita, con della mozzarella ben strizzata e persino con della ricotta. Non fatevi demoralizzare, insomma: il risultato cambia impercettibilmente. 

L'hot mangle pickle si trova nei negozi di specialità etniche e anche in qualche supermercato ben fornito (Mango Achaar, è il nome che trovate sull'etichetta). Sarebbe meglio trovarlo, ma in assenza, si sopravvive. L'importante è NON sostituirlo con un chutney di Mango: la differenza è la stessa che passa fra una confettura e un sottaceto, senza contare che si usano anche due tipi di mango diversi. 

Tutto il resto, lo avete in dispensa :) 

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PROCEDIMENTO 

1. Scaldate il forno a 200°C, modalità ventilata 

2. In una grande terrina condite le fette di melanzana con l'olio, un po' di sale e una bella macinata di pepe. Sistematele su due teglie rivestite di carta da forno, in un unico strato e cuocetele per circa 25 minuti, voltandole a metà cottura. Quando saranno tenere e leggermente brunite, sfornatele e tenetele da parte

3. Nel frattempo, preparate il Dal. Scaldate l'olio in una grande padella, a fuoco medio. Quando è caldo, ma non bollente, aggiungete gli scalogni e fateli soffriggere per circa 8 minuti (meglio abbassare la fiamma), fino a quando saranno cremosi e dorati. Aggiungete tutto lo zenzero, metà del peperoncino e metà delle foglie di curry, se le usate, e fate insaporire per altri 2 minuti. Unite quindi le altre spezie, il concentrato di pomodoro e le lenticchie. Mescolate per un minuto, poi coprite con il latte di cocco, 600 ml di acqua e mezzo cucchiaino di sale. Portate a bollore, poi riducete il fuoco e fate sobbollire per 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Quando le lenticchie si saranno ammorbidite, versate il dal in una pirofila da forno, di circa 28cm x 18cm e mettete da parte.

4. In una terrina, condite il paneer con la scorza del lime, il mango pickle, un cucchiaio di succo di lime, il coriandolo e un pizzico di sale 

5. sistemate una foglia di spinacio lungo ciascuna fetta di melanzana. Mettete un cucchiaio di paneer condito al centro, poi arrotolate la fetta, partendo dall'estremità più sottile, in fondo fino ad arrivare in cima, in modo che il ripieno sia all'interno. Sistemate i rotolini di melanzana nel dal, con la chiusura in basso, a mano a mano che li preparate. Dovrete ottenere, alla fine, circa 18 rotolini, tutti comodamente sistemati nella salsa di lenticchie. Premeteli delicatamente, senza che vengano sommersi dal dal, e cuocete in forno per 15-20 minuti (sempre a 200°C), fino a quando saranno lievemente dorati e la salsa prenderà bollore. Sfornate e lasciate riposare per 5 minuti

6. Nel frattempo, scaldate a calore moderato il restante olio, in una padella, e unite il peperoncino rimasto e le foglie di curry. Friggete per un minuto, finché le foglie di curry diventeranno croccanti e profumate: versate poi questo condimento sulle melanzane, con un cucchiaio, spruzzatevi il succo di lime e servite con una bella spolverata di coriandolo




martedì 10 maggio 2022

AUBERGINE DUMPLINGS ALLA PARMIGIANA

 

Una delle espressioni preferite di mio papà, quando voleva sottolineare che non si meravigliava più di niente, era- in rigoroso dialetto, la cui traduzione ovviamente non rende- "devo ancora vedere un uomo incinto". 

Ecco, oggi abbiamo pure quelli. 

Per cui, bando agli scandalizzamenti e affrontate questa rivisitazione delle melanzane alla Parmigiana, firmata sempre Ottolenghi&Belfrage- che non sarà proprio uguale all'originale, ma ha comunque il suo perché. 


AUBERGINE DUMPLINGS ALLA PARMIGIANA 

per 4 persone

90 g di pangrattato (ricavato da 3-4 fette di pane secco, meglio se col lievito madre*)

4 melanzane, tagliate a cubetti

150 ml di olio d'oliva (per me sempre extravergine)

100 g di ricotta

75 g di Parmigiano Reggiano grattugiato, più una manciata per servire

10 g di prezzemolo, tritato fine

1 uovo e un tuorlo 

1 cucchiaio e mezzo di farina

6 spicchi d'aglio, tritati (anche meno, qui in Inghilterra l'aglio è piuttosto dolce)

15 g di foglie di basilico, spezzettate

600 g di pomodori pelati (in lattina), frullati fino a ridurli in purea

1 cucchiaino e mezzo  di concentrato di pomodoro

1 cucchiaino e mezzo di zucchero semolato

1/4 di cucchiaino di peperoncino in fiocchi 

3/4 di cucchiaino di paprika

2 cucchiaini di foglie di origano fresco (o un cucchiaino secco)

45 g di olive kalamata, denocciolate e tagliate a metà 

sale e pepe nero
 

Procedimento 

1. preriscaldate il forno a 160°C, ventilato.  cospargete il pangrattato su una teglia e infornate per 12 minuti, fino a quando sarà leggermente dorato e asciutto. Mettete da parte per farlo raffreddare. Alzate la temperatura del forno a 220°C, sempre ventilato 

NOTA: se usate del pangrattato comprato al supermercato o grattugiato da un po', riducete i tempi di cottura: basta che brunisca leggermente, per il resto dovrebbe essere già asciutto di suo. Se temete che con il passaggio nel forno possa diventare troppo asciutto, lasciate perdere. 

2. Rivestite di carta da forno una grande teglia e conditevi le melanzane con 75 ml di olio, mezzo cucchiaino di sale e una generosa macinata di pepe. Sistematele in un unico strato e cuocetele per 30 minuti, rigirandole a metà cottura: devono diventare dorate e tenere

3. Sfornatele e riducetele in una purea grossolana che metterete poi a raffreddare in frigo per almeno 20'. Dopodiché, aggiungete la ricotta, il Parmigiano, l'uovo e il tuorlo, la farina, il pangrattato, un terzo dell'aglio, 10 g di basilico, un pizzico di sale e un'altra bella macinata di pepe. Mescolate bene, poi, con le mani leggermente unte (o umide) formate 16 polpette di circa 5 cm ciascuna, compattandole bene.

4. Scaldate due cucchiai d'olio in una grande padella e friggete le polpette un po' alla volta, per 3-4 minuti, rigirandole fino a quando saranno uniformemente dorate. Regolate il calore, per evitare che scuriscano troppo in superficie. Aggiungete se è il caso altro olio, fino a che non le avrete fritte tutte. Mettetele su un piatto, a mano a mano (meglio se rivestito di carta assorbente da cucina) e tenete da parte.

5. Preriscaldate il forno a 180°C, ventilato. Scaldate il resto dell'olio in una pentola piuttosto grande, a fuoco medio. Aggiungete il resto dell'aglio e cuocetelo per circa un minuto, fino a quando inizierà a profumare. Unite quindi la passata e il concentrato di pomodoro, lo zucchero, il peperoncino, la paprika, l'origano, un cucchiaino di sale e una bella macinata di pepe e fate cuocere per 8 minuti o fino a quando la salsa si sarà leggermente ispessita, mescolando di tanto in tanto. Unite quindi circa 400 ml di acqua, portate a bollore, dopodiché abbassate la fiamma e fate sobbollire per altri 10 minuti (anche di più, vedere le note in fondo)

6. Versate la salsa in una teglia, sistematevi sopra le polpette e infornate per 20 minuti, fino a quando la salsa inizierà a bollire. Sfornate, cospargetevi sopra le olive e il resto del basilico, aggiungete una spolverata di Parmigiano grattugiato e servite.

NOTE MIE

1. Astenersi puristi

2. Astenersi puristi

3. Astenersi puristi 

4. Io mi sono divertita, a preparare questo piatto e anche a mangiarlo. Ovvio che della Parmigiana è un lontanissimo parente, ma siamo sempre lì: se vi piace l'originale, vi piaceranno anche le variazioni sul tema. 

Due o tre "dritte", velocissime

- se posso, uso il panko, per le panature. Lo trovo aeroso, leggero, meno saporito e quindi meno invadente del nostro pan grattato. Ottolenghi consiglia di frullare fini tre fette di pagnotta, meglio se preparata con il lievito madre, ovviamente privata della crosta e piuttosto secca: potete fare come volete, tenendo comunque conto che si tratta di un ingrediente importante: migliore è e meglio è

- la salsa può cuocere tutto il tempo che volete, naturalmente. Tenete però presente che deve essere un tantino liquida, prima del passaggio in forno: altrimenti si asciuga troppo. 

- erbe e spezie sono perfette così, per il mio palato: ma nulla vi vieta di aggiustarle a vostro piacimento. 

Ottolenghi consiglia di servire il piatto caldo: noi lo abbiamo anche mangiato tiepido e non ci sono state critiche di sorta. Il giorno dopo è persino migliore. 

Buon appetito!





 

sabato 7 maggio 2022

CURRIED CARROT MASH WITH BROWN BUTTER


 Ogni volta che devo promuovere questa ricetta (e da quando è partito Cook My Books mi tocca farlo abitualmente, visto che è uno dei piatti che hanno riscosso più successo), ripeto come un disco rotto che "il purè di carote non sarà più la stessa cosa". 

Solo che poi mi chiedo: "ma quand'è che, a casa mia, si è mai mangiato, il purè di carote?". Non ne ho nessun ricordo prima del matrimonio, con tutta che mia nonna si sarebbe inventata qualsiasi cosa, pur di farci mangiare le verdure, e la creatività di mia madre ha fatto il resto. Dopo, per carità: mio marito e mia figlia odiano le carote e non c'è stato condimento, cottura, presentazione capace di far loro cambiare idea. 

Quindi, no, il purè di carote non è mai entrato a casa mia: però, ne parlo per sentito dire, visto che non rientra propriamente nei cibi per cui uno farebbe follie. Non ho mai sentito nostalgie per "come schiacciava le carote mia nonna", né rimpianti per non averne fatto indigestione. Meno che mai rientra nelle fantasie gastronomiche di chicchessia, si tratti di vagheggiate esperienze gourmand o del classico piatto del condannato a morte. Al massimo, è roba da ospedale, ecco. 

Eppure, che ci crediate o no, qui si mangia questo purè da quasi un mesetto: tanto che, per la prima volta in vita mia, mi càpita di rimanere senza scorta di carote nel frigo- roba che di solito devo inventarmi brodi o basi di soffritto, per far fuori le ultime scorte. Tutta colpa di Ottolenghi, naturalmente, e un po' anche di questa signora qui che ha avuto il merito di sceglierla e di prepararla per Cook My Books 

Eccovi la ricetta 

 CURRIED CARROT MASH WITH BROWN BUTTER

da Ottolenghi, Y, Belfrage, I., Flavour  

 

Ingredienti 
Per 4 persone
1-2 peperoncini rossi, tagliati finemente a rondelle  e privati dei semi
1/2 cucchiaio di aceto di vino bianco (io ho usato l'aceto di mele)
1/2 cucchiaino di zucchero semolato
800 g di carote,  sbucciate e tagliate grossolanamente a pezzi di 2 cm (6-8, dipende dalla grandezza)
2 cucchiai di olio d’oliva (io sempre extravergine)
1 cucchiaino di curry  in polvere (va bene la miscela già pronta, quella che si trova nei supermercati)
1/4 di  cucchiaino di cannella in polvere
30 g di burro non salato (o 2 cucchiai di olio d’oliva)*
5 g di zenzero fresco, pelato e tagliato a julienne
1/2 cucchiaino di semi di nigella
1/2 cucchiaino di semi di finocchio
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1/2 cucchiaio di succo di lime
1 cipollotto, mondato e tagliato a julienne (10 g)
 
* il burro è nel titolo della ricetta e, datemi retta, è insostituibile. A meno che non ci siano problemi di diete, usate quello. 
 
Procedimento
 
Da fare prima di procedere con la ricetta- da 30' a la sera prima:  mettete i peperoncini, l’aceto e lo zucchero in una ciotola con 1/4 di cucchiaino di sale,mescolate bene e lasciate insaporire, coperto, in frigorifero. 


Cuocete a vapore le carote per circa 25 minuti, o finché non si riescono a tagliarle facilmente con un coltello.
Mettete le carote nella ciotola di un robot da cucina con l’olio, il curry in polvere, la cannella e 1 cucchiaino di sale, e frullate per circa un minuto fino ad ottenere una purea semi-liscia. Attenzione a non frullare troppo: deve rimanere un po' grumosa, come quella che vedete in foto.  
 
Mentre le carote cuociono a vapore, mettete in un pentolino a fuoco medio il burro, lo zenzero e la nigella, i semi di finocchio e di cumino, con una generosa presa di sale.
Cuocete a fuoco lento per 3-5 minuti, mescolando di tanto in tanto fino a quando il burro inizia a schiumare e prendere un colore marrone chiaro e i semi diventano fragranti.
Mettete da parte fino al momento di servire.
Potrebbe essere necessario sciogliere di nuovo delicatamente il burro durante la cottura, se si è solidificato.
 
Versate il purè su un piatto grande, creando dei solchi  con il dorso del cucchiaio.
Versate sopra il burro con lo zenzero e i semi, seguiti dal succo di lime.
Scolate bene i peperoncini marinati e cospargeteli sulla purea.
Completate con i cipollotti e la menta e servite caldo (o anche tiepido)

Io porto in tavola il purè con tutti i complementi da parte: peperoncini, spicchi di lime, cipollotti, erbe aromatiche (la menta non mi ha fatto impazzire, preferisco il prezzemolo) e il burro che schiuma. Poi, però, obbligo tutti a servirsi di tutto, perché è Ottolenghi, bellezza: guai a non obbedirgli. E, visti i risultati, va benissimo così :)

 


martedì 12 aprile 2022

CIPOLLE AL MISO DI OTTOLENGHI

 

Salto tutti i preamboli, perché so che  aspettate la ricetta 

Vi dico solo che è più facile a dirsi che a farsi e che dà dipendenza. Noi la prepariamo almeno una volta alla settimana, è perfetta come contorno alle carni di maiale che possono anche essere condite con la salsina, a mo' di gravy. 

Aggiungo che il miso è uno degli alimenti "super-sani" e, fra le tante, non contiene colesterolo. Non chiedetemi altro: a noi piace così tanto che lo mangeremmo anche se facesse malissimo. Ovviamente, viene utilizzato al posto del sale, con tutti i vantaggi del caso. 

Ecco la ricetta

Ricetta originale 

1,2 kg di cipolle (circa), a cui andrebbe tolta solo la buccia più esterna 

100 g di burro

100 g di miso 

1 litro di acqua tiepida 

Accendete il forno a 240°C (o alla temperatura più alta che avete)

dividete le cipolle in due per il lungo e sistematele in una teglia, in un unico strato, con la parte tonda verso l'alto. 

Sciogliete il burro e, fuori dal fuoco, aggiungete il miso. Mescolate, in modo da avere una pasta che verserete sulle cipolle. Aggiungete l'acqua, coprite con un foglio di alluminio e mettete in forno per 35 minuti. Eliminate il foglio, girate le cipolle e proseguite la cottura, fino a quando saranno tenerissime, spennellandole via via con la salsa al miso. 

Servitele calde, con la salsa in accompagnamento

COME FACCIO IO 

non so che tipo di cipolle ci siano, qui a Londra: fatto sta che cuociono in un attimo. Per cui, seguendo la ricetta di Ottolenghi, mi sono sempre ritrovata con cipolle sfatte e tanto liquido. 

Di conseguenza, adesso faccio cosi

per 1 kg di cipolle

50 g di burro

50 g di miso

acqua calda quanto basta a coprire le cipolle per metà. 

inforno a 200°C, non metto ll'alluminio, giro le cipolle dopo una ventina di minuti, appena iniziano a brunire e finisco la cottura, spennellando di tanto in tanto. 

Sono una bontà.