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martedì 21 luglio 2020

THE ULTIMATE BANANA BREAD



Come molti di voi sanno, odio le banane: da 1 a 10, odio il sapore 1000 e 100000 l'odore. 
Mio marito le compra regolarmente per dimenticarsele nella fruttiera, alle temperature che abbiamo qui: il che significa che spesso e volentieri, la prima zaffata del mattino non è l'aroma del caffé ma un'ondata di sto fetore che mi spinge a imbelinarle nel primo impasto che riesco a mettere insieme, con un occhio aperto e uno chiuso. Fino a qualche tempo fa, ne uscivano dei banana bread accettabili, a volte migliori, a volte peggiori, come capita quando si va a memoria, a sentimento o a quello che c'è nel frigo (olio o burro o yogurt o mayonese, le ricette sono centinaia)
Ultimamente, però, qualcosa è andato storto ed è finita che, invece di buttar via solo le banane, ci siamo dovuti disfare anche dei relativi impasti, di cui il marito ha lamentato ora la consistenza troppo gommosa, ora l'umidità eccessiva, ora il sapore "strano". 
A farla breve, mi son messa a studiare. 
Ed ecco il risultato


Se proprio volete una ricetta, ve la dò, senza problemi. 
Ma questi sono trucchi trasversali che possono anche essere utilizzati per migliorare il banana bread che già preparate, senza che ci sia bisogno di modificare alcunché. L'obiettivo è duplice:
- da un lato, limitare l'eccessiva umidità dell'impasto (spesso quasi liquido)
- dall'altro, mantenere l'intensità del sapore delle banane (che spesso si disperde in cottura)

Il primo trucco ricade sulla cottura: non so a voi, ma a me il banana bread resta spesso troppo cotto in superficie e troppo umido all'interno. Con questo trucco, che consiste nell'eliminare quanto più liquido dalle banane, resta un impasto morbido, che cuoce nel tempi previsti e in modo uniforme: crosta dorata e interno morbidissimo, ma ben cotto

Il secondo trucco restituisce un sapore intenso e mette al riparo dal rischio di un banana bread che delle banane abbia solo il nome (capita anche questo)

Come fare, quindi?
1. Sbucciate le banane e mettetele in un piatto fondo. 
2. Fatele cuocere al microonde, alla minima potenza, per 3 minuti (controllate, devono solo rilasciare il liquido, non cuocere)
3. Raccogliete il liquido e lasciate scolare le banane in un colino, senza ridurle in purea, per una decina di minuti
4. Recuperate tutto il liquido e tenetelo da parte
5. Riducete in purea le banane e procedete come da ricetta
6. Poco prima di sfornare il dolce, mettete il succo delle banane in un casseruolino con un cucchiaio di zucchero, tre cucchiai di acqua e, a piacere, un po' di rum. Fatelo ridurre sul fuoco, fino a quando non assume la consistenza vischiosa tipica dello sciroppo. Se vi pare il caso, filtratelo attraverso un colino, per eliminare tracce di filamenti o impurità.
7. Estraete il Banana Bread dal forno e, senza sformarlo, bucherellatene la superficie con una forchetta. 
8. Versate lo sciroppo caldo sul Banana Bread, aiutandovi con un cucchiaio. 
9. Lasciate raffreddare completamente prima di sformare e affettare
10. E buon appetito!

mercoledì 20 maggio 2015

MAPLE BANANA BREAD PER LO STARBOOK DI MAGGIO


Sono nata con una avversione cosmica alle banane. 
Le odio a tal punto che se le vedo in tv, sento l'odore. 
Che cambio strada, se il fruttivendolo le espone sul marciapiede.
Che le ho rimosse da qualsiasi scompartimento non solo del frigo ma anche della mente-e provate a immaginare l'infanzia che è toccata, a una della mia età, cresciuta ad "animali-fiori-frutta", impegnata a spremersi le meningi ogni volta che usciva la lettera B.
"Pazienza" aveva detto mia mamma "con tutta la frutta che abbiamo, mangerà dell' altro... non è mai morto nessuno, a mangiar mele, pere, pesche, prugne, no?"
A quattro anni, vien fuori l'allergia alle pesche. 
A cinque, quella alle mele
A sei, le pere e così via,in un crescendo culminato in un florilegio di frutti tropicali, serenamente liquidato dall'allergologo di turno con un "ma vabbè, signora, mica andrà a vivere all'Equatore, sua figlia, no? E comunque, restan sempre le banane..."


Per la cronaca, le banane le ha sbucciate mio marito. 
Le ha anche ridotte in purea e versate nell'impasto.
Io, però, ho mescolato, versato nello stampo, cotto, sfornato,sformato, tagliato a fette e servito, pure senza molletta per stendere sul naso
Come dire, facciamo progressi...

Tutto sullo starbook di oggi, qui!